Franciacorta: calano bottiglie e ricavi, progetto di lungo respiro

Nel 2024 si riduce in misura contenuta (2%) il numero complessivo di bottiglie «equivalenti» di Franciacorta commercializzate, che passa da 19,5 a 19,1 milioni (fonte Consorzio), a seguito del calo sia del mercato nazionale (-1,9%) sia di quelli esteri (-3,1%): i valori ottenuti sono comunque assai superiori a quelli del 2019, l’anno più lontano comparabile ma al quale non bisognerebbe fare riferimento, perché molto diverso dalla situazione attuale e futura attesa.
I fatturati
Anche i fatturati complessivi si contraggono ma in misura minore rispetto ai volumi (-1,4%), favoriti da un modesto incremento del prezzo medio di vendita. L’incidenza delle esportazioni è del 12%, contro l’88% del mercato interno, che riveste sempre un peso determinante. Le esportazioni passano da 2,4 milioni di bottiglie equivalenti del 2023 a 2,3 milioni del 2024 mentre le vendite domestiche da 17,1 a 16,8 milioni: si tratta di valori certamente migliori rispetto al 2019 ma in regresso dal 2022, soprattutto per il mercato interno.
La principale destinazione estera, anche nel 2024, è la Svizzera, con una quota del 22,1% del totale esportato, seguita da altri importanti Paesi: gli Stati Uniti in crescita al 12,6%, il Giappone, in forte calo, che scende al 10,8%; la Germania (10,8%) e il Belgio (4,9%), anch’essi in riduzione; più lontani, UK e Norvegia, di poco oltre il 3%. Guardando all’interno dei confini nazionali, due regioni rappresentano il principale mercato: la Lombardia (35,7%) e l’Emilia-Romagna (10,6%).
Campione ridotto
Il 2024 è stato, in generale, un anno difficile, come testimonia anche la contrazione di un altro vino assai rinomato, lo Champagne. Come ogni anno, le imprese bresciane esaminate sono solo quelle di cui si dispone del bilancio e che possiedono ricavi superiori a un milione di euro: si tratta di una porzione ridotta, in termini di numero, delle imprese aderenti al Consorzio. Si arresta il percorso di sviluppo del fatturato, dopo alcuni anni di incremento: la decrescita è contenuta, pari all’1,8%: l’evoluzione positiva o la stabilità rispetto al 2023 caratterizza il 43,8% delle imprese, poco meno della metà.
L’andamento negativo del fatturato si è riflesso in modo evidente sul valore aggiunto, che in termini di incidenza sulle vendite (39,2%) perde tre punti percentuali rispetto allo scorso anno, ottenendo il dato minore del triennio. Guardando la gestione caratteristica, anche l’Ebitda (margine operativo lordo) subisce una contrazione, arretrando al 25,5% dei ricavi (29,3% nel 2023): l’incidenza del costo del lavoro aumenta in misura contenuta, meno di un punto percentuale, con un peso sempre significativo degli ammortamenti (7,3%).

Indici di redditività
Questa dinamica comporta un peggioramento degli indici di redditività: quella operativa complessiva (Roi) perde un punto e mezzo percentuale, dopo la sostanziale stabilità dello scorso anno. La causa è completamente riconducibile alla minore marginalità sulle vendite: infatti, il Ros passa dal 22,8% del 2023 al 19%, valore inferiore anche al 2022. La differenza assai ampia tra Roi e Ros dipende dalle caratteristiche della combinazione economica di queste imprese, che possiedono una bassa rotazione del capitale investito, stabile nel tempo: il capitale investito è 3,6 volte superiore al fatturato, con l’impatto delle rimanenze e delle immobilizzazioni, cioè le tipologie di investimento più durature, pari al 78% del totale.
Per concludere la redditività, si analizza il ritorno per i soci (Roe), anch’esso in calo, raggiungendo il 7% a fronte dell’11,3% di inizio triennio; in modo analogo l’incidenza del risultato netto sulle vendite, che scende all’11,8%. Nell’ambito della solidità, il rapporto di indebitamento complessivo è stabile intorno all’unità, anche se peggiora sensibilmente la sostenibilità economica del debito: l’incidenza degli oneri finanziari sull’Ebitda supera il 21%, assai superiore allo scorso anno. Molte imprese peggiorano questo indicatore, sia per l’incremento del costo del denaro sia per quello dei debiti finanziari. Infine, il grado di copertura degli investimenti è più che soddisfacente, a seguito dell’equilibrio temporale tra investimenti e finanziamenti.
Lo scenario
I dati dei primi nove mesi del 2025 (fonte Consorzio Franciacorta) mettono in evidenza un calo dei volumi del 2,8%, attribuibile al mercato interno (-4,4%) perché quello estero è in ripresa (5,8%), aumentando il suo peso, che passa dal 15,4% al 16,8% del totale. La contrazione ha avuto effetto sul fatturato (-3,1%), che ha anche risentito di una leggera limatura dei prezzi. I risultati ottenuti rimangono però ampiamente superiori a quelli precedenti la pandemia (+7,1%). La crescita delle esportazioni è dovuta in buona parte ai mercati «storici»: Svizzera, Giappone, Usa e Belgio; la Germania è stabile. È certamente positiva la ripresa delle esportazioni, per le quali è fondamentale esaminare la dinamica geopolitica e alcuni mercati emergenti; è necessario riflettere sulle vendite domestiche, dove si registrano, non solo in questo settore, consumi che non riescono a crescere.

L’investimento del Consorzio su attività con riflessi internazionali, dal potenziamento dei mercati attuali allo sviluppo di nuovi, oltre alle partnership con importanti eventi, richiede tempi di ritorno medio-lunghi: proprio per questo appare importante guardare fuori dai confini nazionali, verso nuovi mercati che nei prossimi anni potrebbero riservare positive sorprese come, ad esempio, alcuni Paesi dell’Africa, malgrado i molteplici problemi esistenti. Di grande interesse rimangono gli Stati Uniti, uno dei mercati più grandi al mondo, in quanto per i prodotti di alta qualità i dazi possono avere un effetto frenante assai contenuto. Per questi obiettivi è quindi necessario proseguire con progetti strategici che vedono al centro la qualità, la ricerca e l’innovazione, la valorizzazione storica e turistica del territorio, senza trascurare il cambiamento nei modelli di consumo, che sempre più influenzeranno i mercati in futuro.
Ha collaborato Laura Bosio
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@Economia & Lavoro
Storie e notizie di aziende, startup, imprese, ma anche di lavoro e opportunità di impiego a Brescia e dintorni.
