Economia

Ferretti torna in borsa ma sulla piazza di Hong Kong

Ipo da un miliardo per il gruppo specializzato nella produzione di yacht di lusso
Yacht di lusso prodotti dal gruppo Ferretti - Foto tratta da www.ferrettigroup.com
Yacht di lusso prodotti dal gruppo Ferretti - Foto tratta da www.ferrettigroup.com
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Ferretti tenta nuovamente la strada della quotazione. Questa volta il gruppo di yacht di lusso - proprietario anche dei cantieri Riva di Sarnico - si appresta a lanciare l'ipo ad Hong Kong, dopo aver rinunciato nel 2019 alla quotazione a Milano.

Sul mercato - secondo quanto appreso - dovrebbe essere collocato il 25% del capitale, pari a 83,58 milioni di azioni. La «forchetta» dell'offerta dovrebbe essere tra 2,50 e 3,3 euro per azione così da raccogliere tra 210 e un massimo di 276 milioni di euro.

La capitalizzazione post operazione dovrebbe essere compresa tra 840 milioni e 1,1 miliardi. Alla fine di dicembre Ferretti che è controllata dalla cinese Weichai (ha l'86%) mentre Piero Ferrari, figlio di Enzo Ferrari, ha l'11%, aveva comunicato il deposito della domanda di ammissione sul listino di Hong Kong.

Nel 2019 l'obiettivo dell'offerta a Piazza Affari era quello di avanzare negli investimenti, compresi i servizi alla clientela. È presumibile che lo scopo sia lo stesso anche in questo caso. In quell'occasione la quotazione saltò a causa del deterioramento delle condizioni dei mercati che oggi fanno i conti con la guerra in Ucraina.

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Crisi geopolitica che però non sembra aver fermato le intenzioni della società che ha sede a Forlì, è presente in oltre 70 Paesi con una strategia commerciale geograficamente diversificata e tra i suoi marchi conta Riva, Wally, Itama, Pershing, Crn. Forte di un portafoglio ordini che a fine febbraio ammontava a 1,3 miliardi e una raccolta ordini nei primi due mesi per 308 milioni, il gruppo ha un'esposizione inferiore al 3% verso le aree geografiche coinvolte nel conflitto.

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