Falcor, fatturato quasi triplicato e un nuovo polo

Una crescita compatta. Nessun altro aggettivo può descrivere al meglio l’importante percorso di sviluppo intrapreso dalla Falcor. Negli ultimi cinque anni, l’azienda di Borgosatollo, già citata dal Financial Times in un focus dedicato alle Pmi italiane più redditizie, ha quasi triplicato il suo volume d’affari (da poco meno di 3 milioni a quasi 8 milioni di euro), offrendo soluzioni per la «compattazione» (appunto) e il recupero di materiali riciclabili.
«Siamo passati da semplici venditori di macchinari a venditori di soluzioni su misura per la valorizzazione dei rifiuti», ha spiegato Alberto Mariani, che guida l’azienda insieme al socio Matteo Ranchetti. Nei primi cinque mesi di quest’anno, per di più, Falcor ha già riportato un aumento delle vendite del 10% rispetto allo stesso periodo del 2024. Mariani, comunque, non si sbilancia: «Anche se non le nascondo che lo scorso anno nel secondo semestre abbiamo fatto molto meglio che nel primo». Nonostante ciò, la strada è tracciata. Anzi. A dirla tutta è il progetto industriale della Falcor ad essere ben definito.
L’operazione
Da alcune settimane, a poca distanza dalla sede di Borgosatollo, Mariani e Ranchetti hanno il via ai lavori di un nuovo polo produttivo su un’area complessiva di 10mila metri quadrati. «Costruiremo due stabilimenti – chiarisce l’imprenditore –: in uno dei quali Falcor rafforzerà la sua attività originaria dedicata alla realizzazione di progetti sartoriali per i nostri clienti, mentre nel secondo capannone verrà rafforzato il business della Polirem, la nostra divisione dedicata ai compattatori di polistirolo funzionali agli impianti di recupero dello stesso materiale».
A tal proposito va segnalato che la Falcor nel 2024 ha avuto accesso alle risorse previste dal bando regionale «Ri.Circo.Lo.» dedicato alla prevenzione della produzione di rifiuti e al miglioramento dei sistemi di raccolta, con l’obiettivo di aumentare il recupero di materia. Motivo per cui oggi l’assessore all’Ambiente del Pirellone Giorgio Maione visiterà il nuovo cantiere di Borgosatollo.
«Saremo operativi da fine 2026 – aggiunge Mariani – e inevitabilmente faremo delle assunzioni». Tuttavia, già negli ultimi cinque anni, la Falcor ha riportato, oltre a un considerevole aumento delle vendite, anche un incremento della forza lavoro. Tradotto in numeri: si è passati da una decina a oltre una ventina di dipendenti.
Le divisioni
Oggi, inoltre, la realtà di Borgosatollo conta cinque distinte divisioni: oltre alla commercializzazione delle macchine per la compattazione dei rifiuti (marchi Bramidan, Runi, Presto e Agu Direkt Cmbh), Falcor è attiva nel revamping delle macchine compattatrici, anche di terzi; nella più giovane Saclò (marchio nato nel 2020 per un innovativo sistema di raccolta rifiuti a sacco continuo) e nel settore del recupero, riciclo del polistirolo (Polirem).
Chiudiamo riportando alcuni numeri che confermano l’ottimo trend conseguito dalla società bresciana, che a fronte di un significativo aumento del fatturato ha mantenuto una proporzionale stabilità dei margini e un’ottima redditività. L’utile di esercizio del 2024 ammonta a 551mila euro.
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