Economia

Economia circolare, la Lombardia e il ruolo da protagonista in Europa

Terre rare da magneti e batterie: a Lodi potrebbe nascere il primo sito industriale europeo
Un impianto di Itelyum, società che ha raccontato la sua esperienza così come A2A Calore e Servizi ed E-Vai - © www.giornaledibrescia.it
Un impianto di Itelyum, società che ha raccontato la sua esperienza così come A2A Calore e Servizi ed E-Vai - © www.giornaledibrescia.it
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Una dotazione di 50 miliardi da spendere solo per le linee del Pnrr. Centinaia di bandi che si aprono e chiudono con la formula del click day che premia chi ha «il dito più veloce» e non chi presenta il progetto migliore. Uno scenario, quello europeo, che offre straordinarie opportunità, ma nel quale non è facile districarsi e dove è fondamentale non farsi trovare impreparati. Solo in tema di circular economy e transizione energetica sono per esempio sono giunte oltre 750 proposte da tutta Europa nell’ambito del programma Life.

E la società bresciana Ibs Consulting è riuscita a ottenre due successi: il finanziamento ammonta a 8,8 milioni, con contributo a fondo perduto del 60%. Lo spiega Alberto Bertolotti, ceo e founder di Ibs Consulting, nel secondo appuntamento di Futura Lab al Brixia Forum, introdotto dal responsabile eventi di Pro Brixia Ludovico Monforte.

I vincitori

Il primo progetto finanziato nell’area «Environment» del Life 2022, e presentato da un consorzio di Lodi, si prefigge di realizzare il primissimo impianto su scala industriale in Europa per il riciclo di terre rare da magneti permanenti esausti e motori elettrici a fine vita. Il secondo, anche questo lombardo, intende invece sviluppare nuove tecnologie modulari, compatte e ad alte prestazioni, per l’accumulo termico in ambito residenziale.

Tutto questo potrà diventare realtà grazie al già citato programma Life, il cui budget è salito a 5,4 miliardi di euro per il settennato 2021-2027: lo hanno ricordato Angelo Salsi, ex capo dipartimento Cinea, e Giulia Pérez Almodóvar, national contact point Italia del programma Life (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica).

Esistono poi le opportunità del Programma regionale Fesr 2021-27, come illustrato da Enrico Capitanio (direttore Unità organizzativa competitività delle Filiere e dei territorio), e forte è pure l’impegno di Intesa San Paolo che, ribadisce il direttore commerciale imprese Lombardia Sud Stefano Capacci, «in circular economy ha investito un miliardo e 600 milioni a livello lombardo, oltre ad avere attivato laboratori Esg a supporto delle imprese».

Matteo Falasconi, project manager Ibs Consulting, accende invece il focus sulla missione 2 del Pnrr. Quasi il 60% degli investimenti riguarda la transizione verde e, pochi giorni fa, è uscito l’atteso bando sull’utilizzo dell’idrogeno nel settore hard-to-abate (un miliardo, finestra fino al 30 giugno). «Molte aziende bresciane del comparto siderurgico possono essere interessate - sottolinea Falasconi -, e noi siamo sempre a disposizione per approfondire i progetti, valutare la fattibilità a titolo completamente gratuito e le agevolazioni alle quali è possibile poter accedere».

Case history

Ma come concretamente le aziende possono inserirsi in tali percorsi? Illuminanti le best practice presentate nella tavola rotonda. Gabriele Ferrario di Itelyum Regeneration spa, da 60 anni leader europeo nella produzione di basi lubrificanti di qualità attraverso un processo di ri-raffinazione sviluppato in proprio e brevettato, riferisce che la sua realtà ha raggiunto un indice di circolarità superiore al 80% e di rigenerazione al 95%. «Ogni anno facciamo 30 milioni di investimenti nei rifiuti industriali, trattandone oltre un milione di tonnellate, e lavorando su quasi 180mila tonnellate di oli esausti; traiamo valore da quel che per gli altri è un costo».

A2A Calore e Servizi, la società di teleriscaldamento della multiutility, per sua struttura «è molto adeguata a supportare la transizione energetica» poiché, spiega Alessandro Gnatta, «è impegnata in vari progetti per la messa a punto di tecnologie in grado di ridurre l'impatto di CO2». E continua: «Abbiamo un programma pilota basato sull’energia geotermica per incrementare l’efficienza e abbassare la temperatura del vettore termico. Nei prossimi anni andremo verso nuove forme di accumulo termico anche ad alta densità e sistemi di trigenerazione, oltre a ricerca e sviluppo per il recupero di calore da data center».

Per E-Vai del Gruppo Ferrovie Nord Milano l’obiettivo è favorire l’incremento di veicoli elettrici sul territorio anche se, sottolinea Stefano Buzzi, «la vera sfida è la mobilità condivisa. Si tratta di una questione che precede l’aspetto tecnologico, con l’utilizzo da parte di diversi soggetti nell’arco della giornata e secondo un concetto di inclusione che si deve tradurre nel portare car e bike sharing fino nelle piccole aree». Oltre a ciò, rimarca Buzzi, «bisogna implementare i nodi delle eco-stazioni modulari in legno con impianti fotovoltaici e con una pluralità di servizi anche di aggregazione sociale».

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