Distretti produttivi, a Brescia cresce solo quello dei vini e distillati

Nei primi nove mesi del 2023 riportano un calo la metallurgia e la meccanica
Bicchieri di vino - © www.giornaledibrescia.it
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I primi nove mesi del 2023 non sono stati brillanti come i primi tre trimestri del 2022 per i principali distretti produttivi lombardi. Qualcuno però dall’andamento al ribasso, causato soprattutto dalla crisi dell’export verso Germania, Francia, Stati Uniti, Spagna e Russia, è riuscito a distinguersi.

A Brescia, come emerge dall’ultima rilevazione del monitoraggio sui distretti della Lombardia curato dalla Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo, a fare meglio di tutti è stato il settore «vini e distillati», l’unico con una crescita a doppia cifra, arrivata fino al 12,3%.

Vini e distillati di casa nostra da gennaio a settembre dell’anno appena concluso hanno fatturato complessivamente 118,3 milioni di euro, in vantaggio di 12,9 milioni sui primi tre trimestri del 2022. L’altro macro settore in crescita e che in parte tocca anche il nostro territorio è quello della «gomma del Sebino» (diffuso in buona parte anche nella Bergamasca), che nei primi nove mesi del 2023 ha raggiunto quota 518,4 milioni di euro, in avanzamento di 4,1 milioni e dello 0,8% sul corrispondente periodo del 2022. Gli altri quattro macro settori del «made in Brescia» presi in considerazione dall'analisi di Intesa Sanpaolo sono in regresso.

I passi indietro più consistenti sono quelli della metallurgia, che ha perso 19,1 punti percentuali e 995 milioni di euro, producendo nei primi nove mesi del 2023 per 4 miliardi e 24 milioni di euro. Altro settore poco brillante è stato quello della meccanica strumentale, in discesa sui primi nove mesi del 2022 del 9% e di 73 milioni di euro. In territorio negativo, seppur di poco, anche «rubinetti, valvole e pentolame di Lumezzane», indietreggiato del 3,5% e di 113 milioni di euro, e il «lattiero caseario della Lombardia orientale» (che comprende molte stalle bresciane) che ha segnato -0,7% e -6,1 milioni di euro.

Se allarghiamo lo sguardo su un periodo di tempo maggiore però i valori delle prestazioni cambiano e in qualche caso si ribaltano. Confrontando il 2022 con il 2019 si scopre che quasi nessuno dei macro settori analizzati è in perdita e che, anzi, i fatturati sono quasi tutti in netto avanzamento. Per i metalli ad esempio sono cresciuti del 67,5%, per la meccanica strumentale del 20,7%, per la gomma del 27,6%, per il lattiero caseario della Lombardia orientale del 36,9% e per la rubinetteria e il pentolame di Lumezzane del 26,4%. In questo caso l’unico in perdita è il settore di vini e distillati, ancora in svantaggio del 4,7%.

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