Costi dell’energia e dazi mettono in crisi le fonderie bresciane

Le fonderie italiane, e con loro quelle bresciane (circa 160 sul migliaio che si contano nel Paese) stanno vivendo una fase critica e complessa. Ai costi energetici strutturalmente più alti d’Europa si sommano oggi dinamiche globali che rischiano di affossare la competitività dell’intero comparto, tra cui, ultima in ordine di tempo, l’aumento dei dazi dal 25% al 50% per i prodotti da esportare negli Stati Uniti (circa 300.000 tonnellate nell’ultimo anno).
Calo della produzione
La contrazione della domanda ha fatto scendere nel 2024 la produzione del 12,3% rispetto al 2023 e il fatturato del 12,8%. È in questo scenario che si svolgerà tra pochi giorni (il 13 giugno a Soave, nel veronese) l’assemblea generale di Assofond, un incontro che riunirà imprenditori, esperti e rappresentanti delle istituzioni. Quello in arrivo, vista la tensione, non sarà solo un momento associativo ma anche «un appello chiaro e diretto alle istituzioni italiane ed europee», chiamate a «prendere decisioni urgenti per ridare fiato alla manifattura».
Il punto
«Non siamo di fronte a una semplice crisi congiunturale – spiega il presidente di Assofond Fabio Zanardi – ma a un declino industriale che rischia di diventare irreversibile, per le fonderie, per l’Italia e per l’Europa. Se gli Stati non interverranno subito si rischiano sia la perdita di competitività, sia la stessa capacità di produrre, perché le fonderie rappresentano un settore strategico e abilitante per tutta la manifattura. Automotive, meccanica, energie rinnovabili e infrastrutture dipendono dai componenti prodotti con il processo fusorio. Per questo motivo – conclude – non può esserci re-industrializzazione in Europa senza un futuro per il settore. La situazione è nota alle istituzioni, ora è il momento di agire».
Il confronto
Il confronto pubblico del 13 giugno sarà dedicato a «Le fonderie italiane nel contesto europeo: quali politiche industriali?» L’assemblea prenderà il via alle 14. Ad aprire l’incontro sarà il presidente Zanardi, che parlerà delle «Fonderie italiane nel nuovo contesto internazionale».
A seguire prenderanno la parola la presidente di European foundry federation Chiara Danieli (Un’industria strategica per l’Europa: la voce delle fonderie nel futuro delle politiche industriali della Ue), il consulente del Ministero della difesa Gianclaudio Torlizzi (Materie prime e protezionismo: nuove incognite per l’industria europea), e il docente dell’Università degli studi Milano Bicocca Massimo Beccarello (Energia e competitività: come superare il nodo dei costi per rilanciare l’industria europea). L’assemblea, che per chi si iscriverà all’evento sarà trasmessa anche in streaming, si concluderà con una tavola rotonda a cui parteciperà l’onorevole Paolo Borchia, membro della Commissione per l'industria, la ricerca e l’energia del parlamento europeo.
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