Fonderie: 2024 piatto e un ultimo trimestre senza segni di ripresa

Il 2024 delle fonderie si è chiuso «piatto», con un quarto trimestre senza segni di ripresa rispetto a quello precedente e una tendenza negativa dell’8,9% nel confronto con il quarto trimestre del 2023.
Un momento difficile
A testimoniare il momento difficile dei fonditori bresciani e italiani sono gli ultimi dati elaborati dal centro studi di Assofond, l’associazione di Confindustria che rappresenta le fonderie, secondo cui il quadro è ancora «molto complesso», con un «quarto trimestre che non è riuscito a migliorare i numeri del terzo nonostante il maggior numero di giorni lavorati rispetto al precedente», che comprende agosto. La precarietà emerge anche nei fatturati e con una flessione più marcata, visto che tra quarto e terzo trimestre si è persa un’altra fetta del 4%, con un tendenziale sullo stesso trimestre 2023 negativo per l’11,6%.
Tra le diverse produzioni, le sofferenze maggiori sono toccate alle fonderie della ghisa e dell'acciaio, caratterizzate da una congiuntura praticamente nulla (-0,1%) e uno scostamento tendenziale in negativo per l’11,5%.
Le fonderie dei metalli non ferrosi hanno retto e compensato in piccola parte il risultato generale: rispetto ai getti del terzo trimestre il segno è positivo per lo 0,3%, mentre rispetto al quarto trimestre 2023 la perdita si è assottigliata all’1,6%.
L’indagine
L’indagine condotta da Assofond spiega come la maggior parte delle fonderie, il 45,7%, indica un calo dei livelli produttivi e lo motiva nel 56,5% dei casi con la riduzione della domanda di mercato. Non mancano nemmeno i fonditori che indicano la causa nelle interruzioni volontarie della produzione (4,3%). Il fatto che, diversamente, un numero considerevole di aziende (40%) indichi un aumento della produzione, si spiega con il maggior numero di giorni lavorati rispetto al trimestre precedente: ben il 70,6% di quanti hanno registrato una congiuntura positiva infatti la motiva così.
Il fatturato complessivo di settore risulta in calo sul trimestre precedente sia per i metalli ferrosi che per quelli non ferrosi: per i primi si è scesi del 4,6%, per i secondi del 2,3%. Anche i tendenziali sono negativi: sui ferrosi per il 12,7%, sui non ferrosi per l'8,9%.
Il calo dei fatturati interessa la maggioranza assoluta delle fonderie del campione (57,1%), e viene motivato dall’81% degli interpellati con la riduzione delle quantità di materiali spediti. L’analisi di Assofond si conclude con «clima di fiducia o sfiducia» e «mercato del lavoro».
Nel mese di dicembre l’indice Act sul sentimento generale del settore, si è collocato a 42,3 punti, in linea con il mese precedente ma negativo (quindi sotto 50 punti), come accaduto in tutti gli ultimi sei mesi.
Stesso risultato per l’indice Six, che misura le attese delle imprese per i sei mesi successivi, sotto la soglia di sufficienza, a 48,1 punti, ma in lieve risalita.
Ricerca del personale
Nel capitolo «mercato del lavoro» si evidenzia come nel secondo semestre 2024 la maggioranza delle fonderie (68,6%) ha cercato nuovo personale. Il profilo più richiesto è stato l’operaio specializzato, con il 60,6% delle risposte. Le selezioni hanno restituito una soddisfazione solo parziale da parte delle aziende, che hanno trovato quello che davvero cercavano nel 25% dei casi.
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