Economia

Copan archivia il Covid, calano le vendite ma resta l’utile: «Siamo un’azienda diversa»

Il monte ricavi passa da 395 a 316,9 milioni. Triva: «Fondamentale la nostra internazionalizzazione»
Sono ampiamente oltre i due miliardi i tamponi prodotti da Copan con l’inizio della pandemia - © www.giornaledibrescia.it
Sono ampiamente oltre i due miliardi i tamponi prodotti da Copan con l’inizio della pandemia - © www.giornaledibrescia.it
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«Con l’esercizio 2022 archiviamo il periodo emergenziale dovuto alla crisi pandemica da Covid-19 e, nel bilancio in approvazione, i dati riportati evidenziano molto bene questo aspetto in quanto, chiusa la fase acuta della malattia, si sono allentate tutte le procedure straordinarie messe in atto dai governi per fiaccare ed eliminare il virus riducendo, di conseguenza, anche la domanda dei prodotti del nostro settore».

La presidente Stefania Triva, manda dunque un messaggio chiaro agli azionisti di Copan: «Dopo due anni di emergenza, nel 2022 è come se il nostro settore avesse vissuto un ritorno alla realtà, ma rispetto al passato quest’esperienza ci ha trasformato in un’azienda diversa».

Il gruppo biomedicale di via Perotti resta economicamente efficiente e solido; inoltre, i due anni di pandemia l’hanno reso più «maturo» dal punto di vista organizzativo e produttivo. E necessariamente pronto a nuove sfide: adesso, ad esempio, che faranno i governi per prevenire nuove pandemie?

Sotto la lente

Il bilancio consolidato di Copan chiude con un monte vendite in netto calo, da 395 a 316,9 milioni (-19,7%), e un proporzionale trend del Valore della produzione, passato da 423,33 a 335,63 milioni (-20,7%). Si riduce il Margine operativo lordo, da 173,5 a 63,2 milioni (-63,6%), ma quest’indice rimane con una significativa incidenza sui ricavi, molto vicina ai venti punti percentuali. Infine, il risultato netto riportato dalla multinazionale bresciana è di 26 milioni contro i 110 milioni di utile del 2021.

«Pur ridimensionate, le performance prodotte nel 2022 sono comunque molto positive - riconosce Stefania Triva - naturalmente inferiori agli eccezionali risultati ottenuti nei due precedenti esercizi, sostanzialmente condizionati dal grande sforzo profuso per la gestione di contrasto al virus». Nel frattempo il Patrimonio netto di Copan è salito da da 392,3 a 410,6 milioni di euro.

Non solo: sotto il profilo patrimoniale e finanziario il gruppo presenta un Capitale investito netto di 295,9 milioni, di cui 185,2 milioni di euro riferiti alla parte immobilizzata, a fronte di investimenti tecnici al netto dei fondi ammortamento per 135,4 milioni. Il Capitale investito netto, peraltro, risulta totalmente finanziato con mezzi propri, pari a 410,6 milioni di euro. Infine, la Posizione finanziaria netta della società passa da una disponibilità di 137,7 a 114,7 milioni.

I progetti

«Nonostante la flessione dei volumi riportata nel 2022 - continua Triva -, la direzione intrapresa in questi mesi dal nostro gruppo è, comunque, quella di procedere con gli investimenti strategici che puntano ad un’ulteriore espansione commerciale e produttiva a livello internazionale, soprattutto nella Regione dell’Asia-Pacifico, dove riteniamo che si possano ampliare le attuali quote di mercato». In quest’ottica è stato aperto di recente uno stabilimento in Vietnam, a supporto di quello precedentemente avviato a Shanghai. «La nostra strategia internazionale - evidenzia l’industriale bresciana - ci ha consentito di accorciare i canali di fornitura e di godere di posizioni di vantaggio rispetto ad altri operatori».

In Italia, nello specifico nel Bresciano, Copan ha la fase di progettazione e realizzazione di un sito per la sterilizzazione dei suoi prodotti. «Fase da sempre ritenuta molto critica ed essenziale per la preparazione dei medesimi» puntualizza Triva. «Contemporaneamente - chiude -, dal punto di vista amministrativo, gestionale ed informatico, stiamo implementando nuove procedure per la definizione di elaborati comuni tra le consociate, al fine di una più stretta sinergia e per l’elaborazione di analisi e report sempre più precisi, in tempi più rapidi, necessari alla direzione per le proprie scelte strategiche».

Con questa prospettiva è nata all’interno del gruppo «Copan Next», un’area che guarda al futuro della realtà bresciana. A capo di questa sezione c’è Giorgio Triva, che come suo padre Daniele, con il supporto di zia Stefania, punterà allo sviluppo di nuovi progetti.

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