Confindustria Brescia ha scelto Antonio Gozzi, asse con Bergamo per la presidenza nazionale

Confindustria Brescia sceglie Antonio Gozzi per la corsa del «dopo Bonomi». La decisione e stata presa durante Consiglio di presidenza che si è tenuto lo scorso 5 febbraio e verrà ratificata dal Consiglio generale del prossimo 19 febbraio.
Il presidente di Federacciai e del gruppo Duferco (che pochi mesi fa ha inaugurato il nuovo laminatoio a San Zeno con un investimento da 250 milioni di euro) avrebbe raccolto l’unanimità dei consensi all’interno del Consiglio di presidenza guidato da Franco Gussalli Beretta e godrebbe di un forte sostegno della base degli associati che chiedono a gran voce che il prossimo presidente di Confindustria sia un industriale puro, in grado di rappresentare al meglio, in particolare in ambito europeo, il valore e le richieste del sistema manifatturiero italiano.
Quattro candidati
Dopo l’insediamento dei saggi - Mariella Enoc, Andrea Moltrasio e Ilaria Vescovi - ieri era il termine per l’ufficializzazione delle candidature con la consegna di almeno il 10% delle firme dei 184 componenti del Consiglio Generale di Confindustria. Quattro gli industriali alla linea di partenza.
Accanto a Gozzi - che ha presentato oltre una trentina di firme - ci sono Edoardo Garrone, Alberto Marenghi ed Emanuele Orsini. Alle candidature definitive si arriverà con il lavoro dei saggi che, in cinque settimane di consultazioni, sonderà come si orientano consenso e aspettative in tutte le articolazioni del sistema di rappresentanza degli industriali e potrà, così, anche far emergere sia nuove candidature sia l’opportunità di eventuali passi indietro. D’ora in avanti diventa quindi determinante il gioco del comporsi e scomporsi delle possibili alleanze e delle eventuali convergenze su un numero minore di candidati.
Su tutti si segnala il derby ligure tra il presidente del Sole 24 Ore, Garrone, classe 1961, azionista di Erg, ed il presidente di Federacciai, Gozzi, classe 1954. Alberto Marenghi è da quattro anni vicepresidente di Confindustria con la delega per l’organizzazione, lo sviluppo ed il marketing: Mantova, classe 1976, famiglia di imprenditori da 17 generazioni, guida la storica Cartiera Mantovana ed è fondatore di Cartiera Galliera e Sumus Italia. È un vicepresidente uscente anche Emanuele Orsini che ai vertici di Viale dell’Astronomia ha la delega per credito, finanza e fisco: emiliano, classe 1973, è imprenditore nell'edilizia con Sistem Costruzioni e nell'alimentare con Tino Prosciutti.
I voti di Brescia
Bocche cucite in Via Cefalonia in vista del voto del 19 febbraio. La territoriale Brescia ha a disposizione 4 voti: accanto al presidente Franco Gussalli Beretta, ci sono quelli dei delegati Renato Mazzoncini e Giuseppe Pasini; a questi si aggiunge il voto di Maria Chiara Franceschetti (in rappresentanza del gruppo Grandi imprese). A votare sarà poi un quinto bresciano, Marco Nocivelli che è presidente di Anima.
Sinergia Brescia-Bergamo
Ma non è tutto. Sul dopo-Bonomi, le territoriali di Brescia e Bergamo si stanno muovendo in sinergia, proseguendo la proficua collaborazione avviata con «Capitale della Cultura». Il Consiglio generale guidato da Giovanna Ricuperati ha già ratificato il nome Gozzi.

La territoriale bergamasca ha a disposizione tre voti diretti: la presidente Giovanna Ricuperati, Roberto Vavassori e Gianluigi Viscardi; quindi ci sono due esponenti di nomina centrale: Matteo Zanetti, tra i 20 rappresentanti generali di emanazione assembleare, ed Oscar Panseri, presidente della Piccola Industria Bergamo, tra i 16 consiglieri del «listone» della Piccola nazionale.
La base è con Gozzi
A Brescia, come a Bergamo, è la base della territoriale a schierarsi con Antonio Gozzi. Ne è convinto il «past president» di Confindustria Brescia, Eugenio Bodini: «Alla guida serve una figura di alto livello, un imprenditore di assoluto rispetto. Gozzi è l’uomo giusto, può rappresentare a 360 gradi il settore manifatturiero italiano». Bodini ha un giudizio severo su Viale dell’Astronomia: «In questi anni Confindustria ha perso il peso che rivestiva in passato, va completamente rifondata. Alla guida serve un presidente determinato, in grado di prendere decisioni, che sappia parlare alla politica».
Secondo molti lo scontro finale sarà con un altro ligure, Edoardo Garrone: «Il presidente di Erg è un petroliere, ha poco a che fare con il sistema impresa in senso stretto». Ma se Gozzi non ce la facesse? «La partita è solo all’inizio, ma non vedo possibilità di un compromesso - chiosa Bodini -. Gozzi è l’unico candidato che può risollevare le sorti di Confindustria. In alternativa per Brescia è meglio la minoranza». «Sono la storia e i numeri a dirlo: la nostra territoriale ha blasone, capacità e forza industriale uniche in Italia».
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