Economia

Cherubini amplia la rete all’estero e punta su domotica e sostenibilità

Il gruppo di Bedizzole cresce in Spagna e fa rotta su Nord America e Africa. Assunti 33 nuovi addetti
La sede della Cherubini a Bedizzole - © www.giornaledibrescia.it
La sede della Cherubini a Bedizzole - © www.giornaledibrescia.it
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Un’azienda familiare con oltre settant’anni di storia non può che proiettarsi al futuro guardando al passato. È così per la Cherubini, che ha appena presentato il suo primo Bilancio di Sostenibilità: «Un ulteriore strumento di condivisione della strategia di sostenibilità che integra le direttrici di crescita di Cherubini - per l’amministratore delegato Francisco Sanchez -. Il movimento, inteso come capacità di innovare e di innovarsi, è ciò che ha da sempre contraddistinto il Gruppo della famiglia Cherubini: un’evoluzione armonica e progressiva in atto da 75 anni, che non può che abbracciare appieno gli obiettivi, le pratiche e gli standard Esg per proseguire il percorso di sviluppo con un orizzonte sempre più internazionale».

La storia

Fondata nel 1947 a Carzago della Riviera, oggi di casa a Bedizzole, Cherubini si posiziona tra i principali player del settore nello sviluppo, produzione e distribuzione delle soluzioni di movimentazione per differenti sistemi di protezione solare e «home automation».

Cherubini è l’azienda capofila di un gruppo internazionale, oggi con oltre 300 dipendenti e un fatturato di 60 milioni (dati 2022, + 6 milioni rispetto al 2021). Un incremento giustificato dagli incentivi governativi nel settore edilizio: «Quest’anno - continua Sanchez - è per noi un anno d’assestamento dopo il periodo pandemico e la crescita trainata dai bonus fiscali. L’azienda è internazionale, per cui registriamo in alcuni mercati, come in quello spagnolo, una crescita di circa il 10% rispetto all’anno scorso, mentre in altri, come quello italiano e quello tedesco, cali per lo stesso valore percentuale».

Si guarda oltre i confini del vecchio continente, dunque, cioè al Nord America, al Medio Oriente, ai Paesi dell’Africa settentrionale: «Stiamo seminando e, contestualmente, cominciando a raccogliere quel che già abbiamo seminato, sviluppando la rete dei distributori locali».

Lo scenario

Parola chiave: «sostenibilità». Il Bilancio di Sostenibilità 2022 è redatto con riferimento ai Gri standard 2021, i più diffusi parametri internazionali di rendicontazione non finanziaria e anticipa le indicazioni dell’European financial reporting advisory group (Efrag): «Una tappa concreta e tangibile del ruolo che la sostenibilità ha assunto all’interno di Cherubini - sottolinea Silvia Cherubini nella veste di Csr manager -. Uno strumento strategico dal duplice valore: raccontare quanto abbiamo fatto finora e condividere i progetti in cantiere e gli obiettivi futuri». Vi si trovano i 2 milioni di euro investiti per lo sviluppo di nuovi prodotti e il miglioramento di aspetti tecnici e funzionalità di prodotti esistenti, come pure l’impegno verso «le persone», siano esse clienti (ai quali sono state dedicate 32 ore di formazione nel 2022) o «interne»: 33 nuove assunzioni l’anno scorso, che portano il totale delle «persone» di Cherubini a 267.

Ma nel Bilancio di Sostenibilità si trova anche la consapevolezza del proprio impatto ambientale, con lo sviluppo di prodotti efficienti e a basso impatto. È il caso, per esempio, di un nuovo motore al litio: alimenta una batteria autonoma, senza cablaggi né cantieristica necessaria. Un passo avanti nell’innovazione, che sta acquisendo sempre più peso per Cherubini, anche in un’ottica di sostenibilità: si parla domotica e smarthome. L’attenzione verso questi capitoli è alta, con lo sviluppo di nuovi prodotti: «Il nostro settore è maturo - rileva al proposito Sanchez -. La componente manuale ha ancora un grande peso, pari al 40%, ma l’automazione sta prendendo piede e attualmente si colloca sul 10-15% dei prodotti, e il trend è in crescita». 

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