Economia

Cgil: «Con la legge sulla partecipazione rischi molto gravi»

La Redazione Web
Il sindacato critica la scelta normativa, «che riduce il ruolo di lavoratrici e lavoratori a semplici spettatori delle decisioni aziendali»
Francesco Bertoli, segretario della Cgil di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
Francesco Bertoli, segretario della Cgil di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
AA

«La legge sulla partecipazione rappresenta un grave rischio per la contrattazione collettiva, riducendo il ruolo di lavoratrici e lavoratori a semplici spettatori delle decisioni aziendali».

A denunciarlo è il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, che critica fortemente il provvedimento promosso dalla Cisl e modificato da Governo e Confindustria. «La legge - spiega Landini - trasferisce completamente alle imprese la scelta di prevedere o meno la partecipazione dei lavoratori, in contrasto con l’articolo 46 della Costituzione, che riconosce questo diritto. Invece di valorizzare il ruolo delle rappresentanze, le lavoratrici e i lavoratori diventano semplici spettatori».

Gli fa eco il segretario della Cgil di Brescia Francesco Bertoli: «Vogliamo una legge sulla rappresentanza, non sulla partecipazione. Chiediamo più potere alla rappresentanza dei lavoratori e non crediamo assolutamente all’ingresso dei dipendenti nel cda. Credo poi che gli statuti aziendali avranno piena discrezionalità, potendo decidere di includere la partecipazione nei cda o nei consigli di sorveglianza. Inoltre, la legge permetterebbe di sostituire il premio di risultato con piani finanziari aziendali, sganciando così il salario dalla prestazione lavorativa e riducendo il potere contrattuale delle Rsu e dei sindacati».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.