Cembre torna a investire nei capicorda: due nuovi capannoni in via Serenissima

Cembre nasce a Brescia nel 1969. Sono gli anni del boom economico e l’Italia è impegnata nella creazione della rete elettrica per portare la corrente in tutto il Paese. Un lavoro mastodondico: collegare cavi elettrici e soprattutto terminarli, imbullonarli ai punti d’arrivo; servono milioni di connettori da istallare all’estremità di ogni cavo.
In questo clima d’effervescenza, l’ingegner Carlo Rosani ha una grande intuizione: investire nel capannone di via Cremona in città ed avviare la produzione di connettori elettromagnetici, comunemente chiamati «capicorda» (la società si chiama Cem-Costruzioni Elettro Meccaniche), perché vengono installati all’estremità del cavo elettrico, rendendo possibile il fissaggio a destinazione. «Il prodotto ebbe uno straordinario successo - spiega il presidente Giovanni Rosani, figlio del fondatore -. Negli anni la gamma venne arricchita con articoli complementari, utensili meccanici e idraulici per la compressione dei capicorda, tutti rigorosamente concepiti, sviluppati e prodotti in proprio».
La storia
Il business cresce in fretta e Cembre deve trasferirsi alla periferia Est di Brescia: viene acquistato lo storico edificio per l’essicazione del tabacco con una cascina adiacente: l’immobile oggi ospita gli uffici commerciali ed amministrativi, mentre l’area produttiva totale supera i 120 mila metri quadrati. Cembre è un player internazionale, quotato a Piazza Affari, con filiali nei principali Paesi industriali: Gran Bretagna, Francia, Spagna, Germania e Stati Uniti. «Ogni giorno nel mondo vengono realizzate 5,5 milioni di connessioni elettriche grazie ai nostri prodotti - afferma con orgoglio Rosani -. Vendiamo ogni anno oltre 21.500 codici di prodotto finito e gestiamo a magazzino più di 21.800 articoli in pronta consegna».
Nuova scommessa
A 53 anni dalla sua nascita, Cembre torna a investire nei capicorda: un ritorno al passato che guarda ad un’ulteriore crescita futura. La società ha infatti varato un maxi investimento da 42 milioni di euro per la ralizzazione di due nuovi capannoni per la produzione di connettori nell’area produttiva di via Serenissima.
Parte dell’investimento sarà sostenuto grazie all’ottenimento di un finanziamento legato al Pnrr, concesso per un importo massimo di 4,9 milioni (bando «Contratti di sviluppo Filiere produttive»), contributi che verranno erogati nell’arco di tre anni in proprorzione all’avanzamento degli investimenti, la cui conclusione è prevista nel 2025. L’approvazione del progetto è stata comunicata da Invitalia a Cembre lo scorso 12 gennaio, ed ora si attende la firma del decreto di concessione. I due nuovi capannoni avranno una superficie lorda (slp) di 15mila metri quadri che si aggiungeranno agli attuali 120mila metri quadri produttivi.
«L’investimento sarà interamente destinato alla produzione di capicorda - precisa Rosani -. La famiglia dei connettori elettrici rappresenta ancora oggi la parte più importante delle vendite del gruppo, circa il 41% del fatturato. Riteniamo sia arrivato il momento di ripensare completamente ed in un'ottica innovativa al layout produttivo di questi articoli -. Nei 15.000 metri quadri dei due capannoni troveranno spazio macchinari ed attrezzature, che eleveranno il livello di automazione ed efficienza della produzione ai più alti standard qualitativi».
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