Economia

Cembre cresce all’estero e investe oltre 8,1 milioni

Il gruppo di via Serenissima beneficia del consolidamento della tedesca Ikuma: vendite a 110 milioni
L'esterno della Cembre - © www.giornaledibrescia.it
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Nei primi nove mesi dell’anno, Cembre ha realizzato un monte vendite pari a 110,3 milioni, riportando una crescita del 2,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. «Tale incremento - specifica una nota della società quotata a Piazza Affari e tra i principali produttori europei di connettori elettrici e utensili per la loro installazione - è dovuto soprattutto al consolidamento della controllata tedesca Ikuma, acquisita con effetto dal 1 maggio 2018». Senza il «contributo» della società teutonica l’incremento dei ricavi nei primi nove mesi dell’anno sarebbe stato dello 0,8%. «I dati al 31 ottobre - svela il presidente e a.d. Giovanni Rosani - evidenziano ricavi progressivi in crescita dell’1,9% e senza il consolidamento di Ikuma la crescita organica sarebbe stata dello 0,3%.

Nonostante la situazione di incertezza a livello globale, il gruppo Cembre si attende per l’esercizio in corso una lieve crescita rispetto al 2018».

La società bresciana ha registrato un incremento del fatturato estero (+6,2%), pari al 60,5% del monte vendite. Il risultato operativo lordo consolidato (Ebitda) dei primi nove mesi, pari a 28,7 milioni (26% dei ricavi) è aumentato del 7,4% rispetto a quello del 2018, pari a 26,7 milioni di euro (24,9%). L’utile netto del periodo risulta pari a 16,6 milioni, corrispondenti al 15,1% delle vendite, risultando sostanzialmente invariato rispetto a quello dei primi nove mesi del 2018. A livello trimestrale il risultato netto è diminuito del 13,2%, passando da 4,9 milioni a 4,3 milioni.

La posizione finanziaria netta di Cembre, passata da un saldo positivo di 7,5 milioni di euro al 31 dicembre 2018 ad un saldo positivo di 1,0 milioni di euro al 30 settembre 2019, sconta gli effetti dell’applicazione del nuovo principio contabile internazionale Ifrs 16. Gli investimenti effettuati nel periodo ammontano a 7,3 milioni in immobilizzazioni materiali ed a 0,8 milioni di euro in immobilizzazioni immateriali, a fronte di investimenti nello stesso periodo del 2018 pari a 15,4 milioni.

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