Economia

Catullo, il Covid affossa i conti. Ma può ripartire il Piano su Brescia

Nel ’21 rosso da 10,6 milioni. Galperti: «Investimenti al D’Annunzio confermati». E spunta l’ipotesi ex caserma Serini
Il D’Annunzio  - © www.giornaledibrescia.it
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Il Covid affossa anche i conti 2021 della Catullo, la società veronese che gestisce gli aeroporti di Villafranca e Montichiari. Dopo il rosso da 12,3 milioni del 2020, lo scorso anno la perdita è stata di 10 milioni e 684mila euro. Una notizia scontata, visto l’andamento dei voli: a livello nazione i passeggeri sono stati meno della metà rispetto ai dati pre-pandemia (-58,2%), a Verona si sono contati 1.458.738 passeggeri, lontani dai 3,7 milioni del 2019. Meglio è andata a Brescia, scalo che non ha voli passeggeri (se non quelli privati) e che da anni sta cercando di sviluppare la vocazione cargo, con Poste e Dhl: nel 2020, grazie al boom dell’e-commerce, il D’Annunzio era cresciuto del 27,8% a fronte di un dato nazionale nel cargo di -23,7%, arrivando a 39.234 tonnellate trasportate; livello di fatto replicato lo scorso anno (39.603 tonnellate), mantenendo un +29% rispetto al 2019.

Numeri squadernati ieri durante l’assemblea dei soci della Catullo, a Verona, chiamata ad approvare il bilancio 2021 (approvato all’unanimità). Lo scorso anno, di fronte alla perdita, si era deciso per un aumento di capitale da 35 milioni, così da sostenere gli investimenti, il nuovo terminal passeggeri a Villafranca («progetto Romeo»), strutture per la logistica a Brescia. La ricapitaliazzaione è stata sottoscritta dalla quasi totalità dei soci, compresa la Provincia di Brescia, unico socio bresciano, che ha in portafoglio poco più del 2%. Per il 2021 il rosso sarà invece attenuato da un «ristoro» atteso da Roma, circa 7 milioni di euro.

Lo sviluppo

L’assemblea è stata anche l’occasione per riprendere in mano il Piano di sviluppo al 2030 del D’Annunzio, presentato dalla Catullo nel 2019 ma di fatto «congelato» dopo il parere negativo di Regione Lombardia del dicembre 2020 nell’ambito della procedura di Valutazione d’impatto ambientale del Ministero. Dopo le integrazioni della Catullo, la scorsa settimana la Regione ha modificato il vecchio parere, diventato ora «positivo». «Il Piano di sviluppo può ripartire - ha spiegato al termine dell’assemblea il vicepresidente della Provincia di Brescia Guido Galperti -. Ora speriamo che il Ministero lo approvi in fretta. La Catullo ha confermato impegni e investimenti».

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Sulla carta opere per 101 milioni: quattro nuovi magazzini merci, nuova viabilità d’accesso e allungamemto della pista. Nel frattempo, va ricordato, il terminal passeggeri è stato ridotto e per tre quarti trasformato in magazzino. Galperti ha sottolineato anche il clima di «rinnovata sintonia» tra Brescia e Verona, con l’ingresso della Provincia e del mondo economico bresciano nel cda del D’Annunzio. Le prossime mosse saranno da un lato presidiare sullo sviluppo dello scalo; dall’altro sviluppare infrastrutture e strutture di logistica a supporto dell’aeroporto. «Il Piano d’area andrà aggiornato e semplificato - ha spiegato Galperti -. Servirà un disegno coordinato della logistica, tra Comuni, Provincia e Regione». Un’opportunità potrebbe essere quella della caserma Serini, che il demanio intende mettere all’asta: «È un’area già infrastrutturata, a ridosso dello scalo, che potrebbe essere riconvertita per la logistica. Gli enti locali sono pronti ad adeguare gli strumenti urbanistici, Pgt, Ptcp e Ptra». Si vedrà.

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