«Cassa integrazione» degli artigiani, cresce la preoccupazione

In Italia dal 2022 al primo trimestre 2025 il Fondo di solidarietà bilaterale per i lavoratori artigiani (Fsba) che interviene in caso di sospensione o riduzione dell’orario di lavoro per difficoltà aziendale, ha erogato complessivamente 281,68 milioni di euro, 45,70 milioni dei quali in Lombardia e 14,13 milioni di euro a Brescia.
«Brescia conta il 19% dei dipendenti artigiani della Lombardia – spiega il segretario provinciale della Cisl Alberto Pluda – ma ha visto erogate prestazioni Fsba per il 30,9% del totale della regione. Un dato di sproporzione che abbiamo già sottolineato in passato e che oggi costituisce un ulteriore elemento di preoccupazione sullo stato di salute del nostro sistema economico e produttivo che si aggiunge ai segnali di difficoltà sull’utilizzo della cassa integrazione nel settore industriale, evidenziando che il totale delle ore di cassa integrazione ordinaria e straordinaria autorizzate da Iinps tra i primi sei mesi del 2024 e il primo semestre 2025 a Brescia è aumentato del 45,7%».
Cos’è Fsba
Il Fondo di solidarietà bilaterale artigianato assicura alle lavoratrici e ai lavoratori dipendenti delle imprese in difficoltà una prestazione mensile che può arrivare fino a 1.222 euro lordi per un periodo di 26 settimane nel biennio contrattuale. «Fsbv è in sostanza la cassa integrazione dell’artigianato – aggiunge Paolo Reboni che per incarico della segreteria Cisl Brescia segue la problematica del comparto – ed è stato costituito nel 2015 da Cgil Cisl Uil insieme alle quattro sssociazioni datoriali dell’artigianato, e si implementa con un contributo pari al 0,60% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali, per tre quarti a carico delle aziende e per la parte rimanente da contributo dei lavoratori».
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