Economia

Caro energia, Cartiera di Toscolano: 217 lavoratori in cassa integrazione

Roberto Ragazzi, Franco Mondini
Il presidente di Anima, Nocivelli: «Tutto il settore rischia il fermo Agire subito a livello europeo»
L’ingresso della Cartiera di Toscolano - © www.giornaledibrescia.it
L’ingresso della Cartiera di Toscolano - © www.giornaledibrescia.it
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Ferie prolungate, e non preventivate, con scatto della cassa integrazione, per gli oltre 200 dipendenti della Cartiera di Toscolano che fa parte del Gruppo Burgo. Il caro energia morde forte e genera grande apprensione nella nostra provincia. L’elenco delle aziende che fermano le produzioni è trasversale e colpisce tutti: dalle cartiere alla siderurgia (è dei giorni scorsi lo stop di Acciaierie di Sicilia, del gruppo bresciano Alfa Acciai) fino al mondo della meccanica.

Il presidente di Anima

Ieri Marco Nocivelli, il presidente di Anima Confindustria, ha denunciato la situazione diventata insostenibile per gran parte delle aziende con il «rischio del blocco della produzione per molte imprese». La meccanica rappresenta una quota importante dell’industria bresciana. Il pericolo è che i costanti rincari di energia e inflazione possano portare al fermo del comparto: «Andando avanti di questo passo, non converrà più mantenere i macchinari accesi e per l’autunno le previsioni sono ancora più pessimistiche», spiega Nocivelli. Per cui «è necessario supportare il tessuto industriale italiano e agire in maniera decisa, a livello nazionale e comunitario, per limitare gli aumenti spropositati dell’energia e per ridurre i consumi, supportando le tecnologie efficienti e sviluppando una filiera di energie pulite e rinnovabili». 

A Toscolano Maderno

Il fermo della Cartiera di Toscolano sta generando grande apprensione tra i lavoratori. L’azienda ha confermato la cassa integrazione per 217 dipendenti dal 17 al 26 settembre, affermando di «cercare di limitare i disagi ai lavoratori». «Non sappiamo quale sarà il futuro dell’azienda e il nostro - afferma un operaio di Toscolano -. Già a fine luglio c’è stato lo stop di una settimana. Presto un’altra settimana di fermo; e se il caro bollette non cesserà e non si troverà rimedio con aiuti pubblici e senza un drastico calo dei costi, sappiamo che ogni mese a Toscolano Maderno ci si fermerà per almeno una settimana. Siamo preoccupati».

Le testimonianze

La notizia dello stop da metà mese si è rapidamente diffusa a Toscolano Maderno, dove vive la maggior parte delle maestranze e nei paesi dell’alto Garda. La «cartiera» come è conosciuta da sempre, produce carte speciali, compresa carta per alimenti. Da anni, periodicamente, si diffondono voci, mai confermate dai vertici aziendali, di riduzione di personale, di blocco di assunzioni, di prepensionamenti. «Ne abbiamo sentite di tutti i colori - chiosa un operaio con diversi anni di cartiera alle spalle -. Era stato ventilato che la cartiera chiudeva. Che lo stabilimento sarebbe stato abbattuto per essere trasformato in un villaggio turistico. Abbiamo vissuto momenti di apprensione, ma alla fine abbiamo continuato a produrre carta speciale. Gli operai sono rimasti in fabbrica e i turisti in spiaggia o nei campeggi». E così, per via delle bollette stratosferiche, dopo aver dovuto a fine luglio aggiornare i listini - raccontano due operai fuori da un bar di Toscolano - si ricorre ad un nuovo stop produttivo. «Temiamo non sarà l’ultimo - spiega un addetto al settore amministrativo della cartiera -, chi dirige deve fare scelte precise se non si vuole chiudere definitivamente».

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