Economia

Alfa Acciai, nel 2021 utile di 30 milioni. Stabiumi: «Autunno carico d’incognite»

Fatturato a 1,25 miliardi. Cambio della guardia alla direzione: Cavalli lascia arriva il padovano Disarò
ALFA ACCIAI: 1,35 MLD DI FATTURATO
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L’autunno della siderurgia si presenta carico di incognite. Amato Stabiumi, l’amministratore delegato del gruppo Alfa Acciai, non nasconde le preoccupazioni: «Stiamo assistendo ad un forte rallentamento della domanda di prodotti siderurgici influenzata dai costi di materie prime, energia e dall’incertezza determinata dal perdurare della guerra. Ora si tratta di capire cosa succederà in inverno; quale disponibilità di energia e gas. Fattori cruciali, che potrebbero mettere a rischio il comparto».

Utile di 30 milioni

La preoccupazione di Stabiumi è condivisa da tutti gli imprenditori siderurgici. Il nodo energia, causato dal conflitto russo-ucraino, ha spezzato una ripresa che nel 2021 - nonostante le difficoltà del post-pandemia - è stata poderosa. L’esercizio 2021 di Siderurgica Investimenti (la holding delle famiglie Lonati e Stabiumi che controlla il gruppo Alfa Acciai), società leader del tondo per cemento armato, si è chiuso con un utile netto consolidato di 30 milioni (nel 2020, anno poco indicativo per via dell’emergenza Covid, era in perdita di 20 milioni); mentre i ricavi delle vendite di acciaio hanno toccato la cifra di 1,25 miliardi di euro in crescita del 20%.

«Abbiamo saputo cogliere la congiuntura, confermandoci tra i protagonisti del settore - chiosa l’ad -. In un anno caratterizzato dalla continua crescita dei prezzi delle materie prime, del rottame, di energia elettrica e gas, abbiamo fatto leva sui volumi, sul prezzo e sull’efficienza, ottenendo una discreta marginalità».

Il riassetto

Reagire, riorganizzare e guardare con sicurezza alle sfide del futuro: questa la filosofia che guida il gruppo. Va in questa direzione anche il nuovo assetto di vertice di Alfa Acciai, deciso dall’assemblea degli azionisti presieduta da Ettore Lonati. Dopo 13 anni di collaborazione, il direttore Giuseppe Cavalli ha concluso la sua esperienza alla guida nel gruppo per intraprendere percorsi diversi. Un divorzio consensuale, in una nota «il gruppo ringrazia l’ing. Cavalli per la professionalità ed il prezioso contributo». Al suo posto entra nel cda l’ingegner Giacomo Disarò, manager padovano, con un’esperienza ventennale nel settore siderurgico, prima in Acciai Speciali Terni e poi alla friulana Abs-Acciaierie Bertoli Safau (è anche visitor professor del Politecnico di Milano).

Il bilancio

Esercizio da incorniciare il 2021 per la holding Siderurgica Investimenti (nel perimetro del gruppo rientrano Alfa Acciai, Alfa Derivati, Acciaierie di Sicilia, Tecnofil e Ferroberica) con i ricavi che aumentano di circa 560 milioni rispetto al 2020 (+80%), attestandosi a 1.256,6 milioni; la quota destinata all’export raggiunge il 40% (+2% rispetto all’esercizio 2020). Il valore della produzione aumenta di circa 600 milioni: +87% rispetto al passato esercizio, di cui +12% per maggiori quantità vendute, mentre il restante per l’incremento dei prezzi di vendita. La produzione di acciaio è di poco inferiore a 1,8 milioni di tonnellate, in aumento rispetto al 2020 (+20%), ovviamente colpita dalla pandemia e comunque superiore (+3%) a quella registrata nel 2019.

Infine l’Ebitda si attesta a 65 milioni, il doppio rispetto al dato del 2019, anno pre-pandemia. Investimenti. Il piano investimenti è proseguito come da programma, con focus su adeguamento impianti, efficienza energetica, ambiente e sicurezza, attestandosi a 34 milioni di euro, +9% rispetto all’anno precedente. Il risultato operativo è di 43 milioni, dopo ammortamenti per 21,7 milioni e accantonamenti prudenziali a rettifica dei crediti commerciali per 2,2 milioni. Il risultato della gestione finanziaria è positivo per 4,2 milioni, grazie ad una bassa incidenza degli oneri finanziari ed ai proventi derivanti dalla gestione dei titoli dell’attivo circolante. L’utile netto si attesta a 30 milioni.

Gruppo solido

I dati di bilancio confermano la solidità patrimoniale del gruppo, con un valore del patrimonio netto pari a 367 milioni, sette volte superiore alla posizione finanziaria netta (debito netto) pari a 51,1 milioni, che registra un assorbimento di risorse finanziarie per 39,4 milioni, conseguenza della necessità di finanziare il capitale circolante, aumentato in maniera significativa per effetto del forte incremento subito dai costi di acquisto delle principali materie prime e dei prezzi di vendita. In concomitanza con il bilancio d’esercizio, Alfa Acciai ha redatto il suo secondo Bilancio di Sostenibilità.

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