Con Mapperò la tecnologia scova buche e crepe sulle strade
«Mapperò». È questo il nome del progetto innovativo nel campo del monitoraggio infrastrutturale, che vede coinvolte alcune realtà strategiche del territorio bresciano come Secoval, Sae (Servizio ambiente, energia) e Iobo, in partnership con Busi Group, l’azienda di Rezzato dove stamane accolti dalla padrona di casa Erika Busi è stato presentato.
L’innovativo servizio prevede la mappatura delle condizioni del manto stradale, pensato per rivoluzionare la gestione e la manutenzione della rete viaria locale, attraverso l’uso delle più avanzate tecnologie digitali.
Come funziona
Il sistema può identificare buche, crepe, avvallamenti e altre criticità, fornendo ai Comuni dati geolocalizzati e aggiornati in tempo reale. Tra le tecnologie impiegate: computer vision applicata a immagini e video registrati da veicoli in movimento, modelli di machine learning per il riconoscimento automatico delle anomalie, dashboard Gis per la visualizzazione e la pianificazione degli interventi, algoritmi predittivi per stimare l’evoluzione del degrado stradale e ottimizzare la manutenzione preventiva. Il risultato? Una gestione più efficiente, sostenibile e proattiva della rete stradale, con un impatto positivo sia sui costi che sulla sicurezza degli utenti.

I soggetti coinvolti
A guidare la partnership c’è Secoval, società interamente a capitale pubblico partecipata dalla Comunità Montana di Valle Sabbia: comprende 32 Comuni, di cui 28 in valle e 4 nei territori limitrofi per un totale di 170 mila abitanti, e da anni supporta gli enti locali nella digitalizzazione dei servizi e nella gestione efficiente dei dati territoriali. Sae invece (acronimo di Servizio ambiente energia) si occupa della raccolta rifiuti società con una flotta di automezzi tutti georeferenziati, che circolano ininterrottamente nei vari comuni per la raccolta dei rifiuti.
Con Mapperò quindi le due società, rappresentate rispettivamente dal responsabile della Transizione digitale Luca Belli e dal direttore Simone Ronchi , rafforzano il proprio impegno a favore di una Pubblica amministrazione sempre più smart, utilizzando tecnologie sempre più spinte, grazie anche all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, in grado con il nuovo sistema di monitorare i 2000 chilometri di rete stradale, laddove oggi è ancora l’uomo a controllarla personalmente.
Al loro fianco Iobo, una rete d’impresa presieduta da Giancarlo Turati, presente con Davide Sangiorgi e Manuel Ponzoni rispettivamente manager e software developer, che unisce sei delle aziende più innovative della provincia di Brescia. Per loro la partecipazione a Mapperò rappresenta non solo un esempio concreto di collaborazione pubblico-privata virtuosa, «ma un sistema rivoluzionario, in grado di rilevare e mappare automaticamente le condizioni del manto stradale tramite sensori e algoritmi di intelligenza artificiale». A validare la mole di dati che emergeranno, valutarne i costi/benefici, proponendo soluzioni manutentive sarà poi Centro Padane srl, società in house controllata in quote paritetiche dalle Province di Brescia e Cremona.
Sperimentazione
La sperimentazione della piattaforma partirà a breve da Paitone e Gavardo che saranno i primi a validare le tecnologie utilizzate e, dimostrarne l’efficacia. La possibilità di monitorare in modo continuo lo stato delle infrastrutture consentirà di migliorare la sicurezza stradale, ridurre i tempi e i costi di intervento e addirittura dare una priorità agli investimenti pubblici più urgenti, basato sui dati raccolti.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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