Economia

Brescia rallenta la corsa: gli impianti «girano» meno nel secondo trimestre

Da aprile a giugno, il 42% delle imprese registra un calo delle vendite. I dati raccolti da Confapi
Una pmi bresciana - © www.giornaledibrescia.it
Una pmi bresciana - © www.giornaledibrescia.it
AA

Tra aprile e giugno le imprese bresciane scalano la marcia e rallentano il business. E se occupazione e investimenti restano stabili, il tasso di utilizzo degli impianti si conferma in calo. I dati del secondo trimestre 2023 confermano dunque il sentiment respirato negli ultimi tempi, ovvero che dopo un 2021 ed un 2022 di grande espansione, il nuovo anno abbia iniziato a manifestare un’inversione di tendenza.

E l’indagine congiunturale realizzata dal Centro Studi Confapi Brescia interrogando un campione di 100 associati (per oltre la metà metalmeccaniche, e, in 7 casi su 10, nella fascia 10-49 dipendenti e fino a 10 milioni di fatturato) lascia poco spazio a dubbi.

Sotto la lente

Nel secondo trimestre 2023, il 37% delle imprese osserva ancora fatturati in crescita, il 21% stabili, ma ben il 42% registra dei cali, in quasi la metà dei casi superiori al 10%.

Se i dati sui fatturati sono in parte falsati dalla dinamica dei prezzi, i dati su produzione e ordini confermano l’inversione di rotta: tra le imprese interpellate, quasi una su due palesa infatti un calo (45% circa in entrambi i casi). Tuttavia, a fronte di un quadro in rallentamento, per ora non si osservano effetti negativi sul piano dell’occupazione e degli investimenti: l’occupazione rimane infatti stabile per il 72% degli intervistati, con quasi una su 5 che ha aumenta il personale, mentre il 10% registra una variazione lievemente negativa.

Analogamente, anche gli investimenti sono stabili per il 76% delle imprese, hanno una variazione leggermente (per il 14%) o marcatamente (per il 4%) positiva. In tale contesto risulta meno critica la situazione dei costi dell'energia e delle materie prime: nel secondo trimestre 2023, il costo dell’energia ha registrato un aumento contenuto solo per il 9% delle imprese, per il 40% è stabile e per oltre la metà (51%) è risultato in calo. Quanto al costo delle materie prime, il 28% osserva ancora aumenti, il 31% prezzi stabili e il 41% in calo.

Infine, il tasso di utilizzo degli impianti: quasi il 40% delle imprese ha un tasso di utilizzo inferiore al 70% (il 15% sotto il 50%).

Scenari

Va detto che se il secondo trimestre segna un rallentamento, nel complesso il primo semestre 2023 mantiene una dinamica leggermente positiva. Le aspettative per il prossimo futuro sono comunque di cautela, se non di moderato pessimismo, come confermato da Pierluigi Cordua, presidente di Confapi Brescia. «C'è una convergenza su un potenziale peggioramento della situazione di mercato - tira corto il bresciano - . Quasi la metà degli imprenditori osserva una flessione e l’outlook è negativo per la seconda parte dell'anno».

Poi due stoccate. «La Banca Centrale dovrebbe essere più strutturata e netta nei messaggi che trasmette - tuona il presidente Cordua -: le imprese hanno bisogno di chiarezza sui tassi d’interesse, cosa che al momento non è avvenuta», affonda chiamando in causa anche il Pnrr: «In un contesto incerto - puntualizza il leader di Confapi Brescia - il Pnrr può fare la differenza consolidando la ripresa. Viceversa, una mancata sua attuazione può facilitare la discesa verso la recessione».

Icona Newsletter

@Economia & Lavoro

Storie e notizie di aziende, startup, imprese, ma anche di lavoro e opportunità di impiego a Brescia e dintorni.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia