Economia

Borse e oro, un anno da sogno: frenano invece le criptovalute

Per l’Italia sui mercati l’anno si sta chiudendo con risultati forse insperati
La sede a Milano di Borsa italiana © www.giornaledibrescia.it
La sede a Milano di Borsa italiana © www.giornaledibrescia.it
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Per l’Italia sui mercati l’anno si sta chiudendo con risultati forse insperati: lo spread tra Btp e Bund tedeschi è sceso fino a 66 punti base, ai minimi dal 2009, con continue correzioni al ribasso del differenziale. L’indice Ftse Mib della Borsa di Milano si è confrontato con i record storici degli altri listini europei, ma intanto ha messo a segno un rialzo del 32%. Ora si chiude il Pnrr e le domande per il nostro Paese sono tante, ma più ampiamente come è andata sui mercati mondiali? La risposta è: in genere molto bene, con qualche incertezza per il 2026 soprattutto per il rischio «bolla» dei titoli legati all’Intelligenza artificiale.

In ogni caso guerre combattute e conflitti commerciali hanno segnato la gran corsa delle materie prime. Le quotazioni di oro e argento sono salite finora rispettivamente di circa il 65% e di oltre il 130%, spinte anche dagli acquisti delle banche centrali. E in Borsa un titolo come quello del gruppo Fresnillo, produttore soprattutto di argento, nell’anno ha registrato un boom del 426%.

La panoramica

L’oro in questi giorni di fine 2025 continua a macinare nuovi record (ora si trova sopra i 4.500 dollari all’oncia), ma è stato anche l’anno del rame, che ha raggiunto un nuovo massimo storico oltre i 12.000 dollari a tonnellata. Secondo Bloomberg, le interruzioni dell'estrazione nelle miniere e le ripercussioni dei nuovi programmi tariffari varati dal presidente Usa Trump hanno spinto il metallo al maggiore guadagno annuale dal 2009.

Nelle Borse, specie europee, sono andati molto bene i titoli della Difesa, che sfruttano i programmi di riarmo del Vecchio continente con guerra tra Russia e Ucraina ancora attiva. Una corsa condotta in prima fila dalla tedesca Rheinmetall, che porta a casa una crescita del 154%. Con l’italiana Leonardo in aumento nell’anno del 93%. Ma tra i vincitori del 2025 ci sono anche i titoli dell’intelligenza artificiale: Nvidia ha messo a segno una crescita del 35%, diventando la prima società al mondo a toccare una capitalizzazione di 5mila miliardi di dollari.

Rischio bolla

Anche se sono loro a destare le maggiori preoccupazioni. «Il 2025 è stato il più volatile degli ultimi 15 anni misurando le oscillazioni dei prezzi delle azioni nei giorni di pubblicazione dei risultati», spiega Tom O’Hara, Investment director european equities di Gam, per evidenziare il nervosismo dei mercati. «L’Intelligenza artificiale è il problema più serio: se la bolla dovesse scoppiare, il mercato potrebbe crollare e l’effetto ricchezza che sostiene il sentiment economico statunitense collasserebbe», aggiunge. Con qualche dubbio a livello sistemico anche per la tenuta delle criptovalute.

Il Bitcoin, ampiamente la prima moneta «virtuale» per capitalizzazione (circa 1.740 miliardi di dollari), da inizio 2025 ha perso circa l’8% del suo valore. E l’Ethereum, secondo molto distaccato per capitalizzazione a 352 miliardi di dollari, ha ceduto il 14%. Con cali lievi ma diffusi in tutto il comparto anche in queste sedute pre natalizie.

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