Economia

Bonus 200 euro, chi ne ha diritto: il modulo per l'autocertificazione

Il contributo previsto dal dl Aiuti riguarda fasce reddituali e categorie specifiche. I privati devono fornire una dichiarazione al datore
BONUS 200 EURO, MANCA IL MODULO
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Duecento euro per 31 milioni e mezzo di italiani. Il bonus una tantum di 200 previsto dal DL Aiuti per combattere il caro prezzi alimenta le speranze di molti, ma su categorie dei destinatari e modalità di accesso alla misura la situazione appare tutt’altro che priva di distinguo e parametri non sempre immediatamente chiari.

Chi ne ha diritto?

Ne hanno diritto, anzitutto, i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che abbiano beneficiato per almeno una mensilità nel primo quadrimestre 2022 dell’esonero sulla quota dei contributi previdenziali dovuti (pari allo 0,8% dell'aliquota di calcolo dei contributi previdenziali) prevista dalla legge di bilancio 2022. Tale esonero è introdotto per chi ha un reddito mensile imponibile ai fini Irpef fino ad un massimo di 2.692 euro, equivalente a 35mila euro annui nel 2021.  

Stessa soglia reddituale è prevista per le altre categorie ammesse. Vale a dire chi lavora in regime di collaborazione coordinata e continuativa, i collaboratori domestici e i lavoratori autonomi occasionali. Idem gli stagionali, gli intermittenti e i lavoratori a tempo determinato che abbiano lavorato nel 2021 per almeno 50 giornate.

Ne hanno diritto anche le partite Iva e chi è attualmente disoccupato (precettore di Naspi, Dis-coll e indennità di disoccupazione agricola, con riconoscimento automatico). Anche autonomi e professionisti sono contemplati dal Dl Aiuti, ma per la definizione dei limiti reddituali e dei requisiti specifici di queste ultime due categorie sarà necessario un decreto attuativo ad hoc. Ammessi da ultimo anche i pensionati.

Per tutte le categorie è requisito indispensabile l’essere residenti in Italia.

Il bonus va richiesto?

La principale distinzione per beneficiare dei 200 euro è quella che separa il percorso dei dipendenti pubblici da quello dei dipendenti privati. Per i primi saranno Inps e Mef a occuparsi del calcolo necessario a stabilire se il singolo lavoratore ha diritto o meno alla misura prevista dal DL Aiuti e a inserire il bonus nella busta paga di luglio 2022. 

Autocertificazione per i privati

I lavoratori privati, invece, dovranno provvedere a compilare un’autocertificazione che attesti anzitutto che il lavoratore non è titolare di pensione o reddito di cittadinanza (nel qual caso decade il diritto al bonus, ma è previsto altro beneficio specifico ex articolo 32 del medesimo dl Aiuti). Laddove un lavoratore abbia due differenti impieghi, dovrà dichiarare al datore di lavoro cui chiede l’erogazione del bonus, di non averne fatta richiesta anche ad altri datori.

L’autocertificazione – secondo quanto chiarito dall’Inps nella circolare 2.397 del 13 giugno – andrà resa al datore di lavoro, che provvederà a erogare a quel punto nella busta paga di luglio il beneficio.

Esiste un modulo?

Non è stato diffuso, per ora, un modulo ufficiale per tali dichiarazioni, mancanza alla quale ha cercato di sopperire la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro che ha elaborato e messo a disposizione un fac-simile: lo trovate allegato in formato pdf poco più in alto in questa stessa pagina.

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