Economia

Bonometti: «Non ero disposto a compromessi»

Di seguito le parole diramate in una nota da Marco Bonometti in seguito al suo ritiro dalla corsa al vertice di Confindustria
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«Ho comunicato ai saggi la mia opinione in ordine al rinnovo della presidenza di Confindustria. Il mio obiettivo era e rimane il rafforzamento di Confindustria, assolutamente necessario in una fase come questa, in cui l'imprenditoria italiana è impegnata in una difficile lotta per la sopravvivenza prima, è per lo sviluppo poi.

Desideravo, e continuo a volere, una Confindustria forte ed unita, perché la forza e la coesione sono condizioni indispensabili per confrontarsi ad armi pari con il Governo, con la politica, con il sindacato. Avevo detto subito che non mi interessava una poltrona, che non volevo voti di scambio, che non ero disponibile a compromessi che pregiudicassero gli interessi della generalità delle imprese. Non è stato possibile un confronto aperto su questo terreno, complice una riforma che ha mostrato i suoi limiti. Basti pensare che fra una settimana il Consiglio Generale di Confindustria ascolterà programmi dei candidati solo dopo la conclusione della consultazione dei saggi, con una illogicità che deve essere rapidamente corretta. I vincoli imposti ai candidati hanno favorito il professionismo confindustriale, che ha potuto lavorare indisturbato, tessendo ragnatele e scambiando consensi, come la peggiore politica da noi sempre vituperata. Questo non è nel mio Dna.

Tuttavia, credo in Confindustria e continuerò ad adoperarmi affinché questa organizzazione, che ha sempre svolto un ruolo prezioso, possa continuare a lavorare per gli imprenditori e per le imprese, con l'imprescindibile spirito di servizio, senza il quale il rischio di perdere efficacia diventa grave ed insostenibile».

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