Economia

Dal 30 novembre gli autovelox non registrati non potranno fare multe

I Comuni che piazzano i rilevatori hanno due mesi di tempo per comunicare al Mit i dati relativi ai loro dispositivi
Un autovelox - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Un autovelox - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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I Comuni che piazzano autovelox, ad esempio sulle statali, dovranno comunicare al Mit quali apparecchi e dove sono appostati entro il 30 novembre. Pena: stop alle rilevazioni abusive della velocità e quindi alle multe, a questo punto illegittime. Il Mit ha infatti pubblicato il decreto ministeriale che dà il via al censimento e i Comuni hanno circa due mesi per rispondere.

Oltre 7 milioni

Una situazione evidentemente fuori controllo, come in casi particolari, come la statale Telesina o il Salento dove diversi comuni hanno messo il loro rilevatore di velocità ed incassano. Oltre 7 milioni l’anno per tutti i comuni coinvolti, come sottolineava Assoutenti, solo l’anno scorso.

È online e operativa la piattaforma telematica, predisposta dal Ministero delle Infrastrutture e trasporti per la trasmissione dei dati relativi ai dispositivi per l’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità, annuncia il Mit sul proprio sito. Per due mesi le Amministrazioni e gli enti dai quali dipendono gli organi di polizia stradale devono inserire sul portale i dati relativi ai dispositivi o sistemi per l’accertamento.

I dati

L’inserimento dei dati relativi a ciascun dispositivo o sistema è la condizione necessaria per il legittimo utilizzo degli autovelox. Le Amministrazioni e gli enti dai quali dipendono gli organi di polizia stradale, già abilitati all’inserimento attraverso le credenziali rilasciate del Ced della Direzione generale motorizzazione, devono inserire sul portale i dati relativi ai dispositivi o sistemi per l’accertamento quali, ad esempio, marca, modello, tipo, l’eventuale versione, la matricola e gli estremi del decreto Mit di approvazione o di estensione del dispositivo o sistema, si legge nella nota. Ogni variazione o modifica rispetto ai dati inseriti deve essere immediatamente comunicata.

Censimento

Ma il Ministero precisa anche: «L’inserimento dei dati relativi a ciascun dispositivo o sistema è la condizione necessaria per il legittimo utilizzo dei dispositivi o sistemi da parte di amministrazioni ed enti. Un obbligo per le Amministrazioni locali – sottolinea il Codacons – che avranno ora 60 giorni di tempo per comunicare al Mit le informazioni richieste: allo scadere di tale termine, infatti, chi non fornisce i dati richiesti non potrà più utilizzare autovelox sul proprio territorio, con il conseguente spegnimento degli apparecchi a partire dal prossimo 30 novembre. Sarà finalmente possibile – dice l’associazione – conoscere il numero di apparecchi installati in Italia, la loro ubicazione, e tutte le specifiche tecniche dei dispositivi usati da Comuni e Forze dell’ordine, ma rimane ancora in piedi il problema sull’omologazione».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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