Economia

Auto e Green Deal, Streparava: «Vigileremo sull’attuazione»

Il leader degli industriali bresciani non nasconde le sue perplessità: «I danni generati dalla scelta iniziale di bloccare la vendita di auto a motore endotermico a partire dal 2035 sono da mettere a consuntivo»
Il presidente di Confindustria Brescia, Paolo Streparava © www.giornaledibrescia.it
Il presidente di Confindustria Brescia, Paolo Streparava © www.giornaledibrescia.it
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Il presidente di Confindustria Brescia si dice «soddisfatto» per la revisione delle regole europee sui motori dal 2035, «ma per ora è solo una dichiarazione d’intenti – mette le mani avanti Paolo Streparava –: mancano i documenti attuativi, non si conoscono ancora bene quali spazi di azione avranno le case produttrici e se davvero verrà sostenuto il principio della neutralità tecnologica. Senza dimenticare che va fatta ulteriore chiarezza sull’uso di biocarburanti ed e–fuel».

A Brescia

Il leader degli industriali bresciani, insomma, non nasconde le sue perplessità. Anzi. «È come se la Commissione Ue avesse ammesso indirettamente le sue colpe, ma non ha ancora spiegato come riparerà ai suoi errori. Anche perché mi creda – rimarca Streparava – la presa di posizione fin qui sostenuta dall’Europa sul futuro dell’auto ha creato danni enormi, a cui non potremo più porre rimedio». Un esempio? «Abbiamo aperto il nostro mercato ai cinesi, che peraltro non ci stanno vendendo solo auto elettriche ma anche (e soprattutto) a motore endotermico» tuona il presidente di Confindustria Brescia.

«I danni generati dalla scelta iniziale di bloccare la vendita di auto a motore endotermico a partire dal 2035 – prosegue – sono comunque ancora tutti da mettere a consuntivo. Mi lasci dire che a Bruxelles dovevano ascoltarci ancora tre anni fa. Per questo motivo – chiude l’industriale – seppure salutiamo favorevolmente la nuova presa di posizione della Commissione europea su questo tema, le garantisco che fin da oggi tutto il mondo dell’automotive bresciano, che da sempre sostiene la linea portata avanti dal presidente dell’Automotive Regions Alliance, Guido Guidesi e dal Cluster lombardo della mobilità presieduto da Saverio Gaboardi, vigilerà affinché l’Europa realizzi concretamente questo atteso cambiamento di politica industriale».

Da viale dell’Astronomia

Palesa invece la sua insoddisfazione il presidente di Confindustria nazionale, Emanuele Orsini: «Troppo poco, troppo poco», giudica le novità della Commissione Ue sull’auto. «Con le mezze svolte, con le mezze curve facciamo gli incidenti – aggiunge –. Noi non ci servono le mezze curve, quando si va in strada si fa o la curva o si va dritti. Questi fanno delle mezze cose tutte le volte. La verità è che con le mezze cose non si pianifica. Allora bisogna che la smettano di fare mezze cose: devono fare cose e oggi non le stanno facendo. La devono smettere – chiude –. Io sono un europeista convinto, ma se non fanno i compiti continuiamo a essere ancora nell’incertezza».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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