Economia

Al D’Annunzio spazio alle merci: magazzino Poste nell’ex terminal

L’area passeggeri ridotta al 25%, nei restanti 4.200 metri quadrati attività cargo Lavori per 4 milioni di euro
La porzione est del terminal passeggeri sarà trasformata in magazzino cargo
La porzione est del terminal passeggeri sarà trasformata in magazzino cargo
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Massimo Roccasecca guarda il grande terminal deserto. «Tutto questo spazio è uno spreco, oltre ad avere un alto costo di gestione». Al D’Annunzio di Montichiari da anni non ci sono voli passeggeri. Giusto qualche charter e voli privati.

Ma nel 2019, quindi prima della pandemia, parliamo di 17mila passeggeri in un anno, 46 al giorno. Nei primi quattro mesi del 2021 sono stati in tutto 672: in pratica quasi 6mila metri quadrati dedicati a 6 passeggeri al giorno. L’aeroporto di Montichiari si è d’altro canto specializzato nel cargo. E lì che sta crescendo. Di fronte a numeri crollati in tutti gli scali italiani, il D’Annunzio, nel 2020, ha sfiorato le 40mila tonnellate di merce trasportata, quinto scalo merci italiano, in crescita del 27,8%. E il 2021 è partito sempre con il segno più: oltre 13mila tonnellate tra gennaio e aprile, +22,8% sullo scorso anno.

Al via le opere di demolizione
Al via le opere di demolizione
Ma per gestire tutta questa merce servono spazi. E gli attuali magazzini (due più una tensostruttura) sono saturi. Il Piano di sviluppo al 2030 prevede forti investimenti nelle strutture per la logistica, con la costruzione di 4 nuovi magazzini e gli spazi per le merci destinati a passare da 10mila metri quadrati a 60mila. Ma l’iter di approvazione del Masterplan è lungo e complesso e prima di tre-quattro anni sarà difficile poter realizzare i nuovi edifici. Così, i manager di Catullo e Save, le società venete che gestiscono lo scalo, hanno pensato di sfruttare le strutture esistenti. Ovvero trasformare una parte del terminal passeggeri in magazzino.

Gli ormai ex banchi per il check-in
Gli ormai ex banchi per il check-in
«L’autorizzazione da parte di Enac è arrivata il 27 maggio» spiega Enrico Zorgati, amministratore delegato di Save Engineering, la società che si occupa dello sviluppo infrastrutturale degli scali del nord-est (Venezia, Treviso, Verona, Brescia). Il progetto è stato fatto «in casa», l’appalto è stato vinto dal raggruppamento composto da Italimpresa e Bonzi, entrambe di Castenedolo.

I lavori sono partiti il 10 giugno con le fasi preliminari. «L’obiettivo è ultimare i cantieri entro ottobre, in modo da essere pronti per il picco natalizio della gestione delle merci» spiega Massimo Roccasecca, amministratore unico del D’Annunzio. Insomma, sarà un’estate di «intenso lavoro».

Il progetto vale 3,9 milioni di euro, quasi 2,8 milioni solo per i lavori strutturali, poi progettazione, collaudi, allestimenti. La porzione orientale del terminal passeggeri, spiega il direttore dell’area tecnica degli scali di Brescia e Verona Alberto Carli, verrà di fatto svuotata e diventerà il nuovo magazzino open space per lo smistamento della merce di Poste Italiane: sulla parete est saranno aperti due varchi.

All’esterno pensiline di copertura, baia di carico e scarico, banchina per i mezzi pesanti e nuovo piazzale di movimentazione. «Ma i passeggeri non spariranno» precisa Roccasecca. Anzi, tutte le funzioni resteranno, concentrate in un’area ridotta: 1.200 metri quadrati, nella porzione ovest del terminal, dove si trasferirà anche il bar, l’unico esercizio commerciale ancora aperto. Stessi spazi per Dogana, Guardia di Finanza e Polizia di Stato; saranno realizzati una sala d’attesa, servizi di noleggio, area Schengen ed extra Schengen, arrivi e partenze.

Il «nuovo» terminal sarà pronto a fine agosto. Poi si procederà con il completamento del magazzino. L’aeroporto, precisano i tecnici, resterà operativo in tutte le fasi dei cantieri. Passeggeri. «Il D’Annunzio - ricorda Roccasecca - per i passeggeri è schiacciato tra Bergamo e Verona. Non è facile trovare compagnie che vogliano venire a Montichiari».

Il Covid ha complicato le cose. «Sia chiaro - precisa l’amministratore del D’Annunzio - se spunteranno occasioni siamo pronti a coglierle». Ma intanto si punta sulle merci. La conversione del terminal passeggeri è per altro un progetto «reversibile». L’idea è che quando saranno realizzati i magazzini previsti dal Masterplan, l’aerostazione possa tornare interamente dedicata ai passeggeri. Quella realizzata nel 1998-1999, quando venne aperto lo scalo, era comunque da riammodernare. Ma prima di investire le (ingenti) risorse, servono i voli. Quelli merci stanno pian piano arrivando e l’obiettivo delle 429mila tonnellate nel 2030, come scritto nel piano di sviluppo, non è poi così irrealistico. Gli 895mila passeggeri previsti per il 2030, invece, oggi come oggi paiono una chimera.

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