Dalle sponde del Garda nuova linfa alla quarta rivoluzione industriale

Francesca Roman
Per la prima volta alcuni ragazzi del Cfp Zanardelli di Desenzano partecipano al «viaggio» di da Vinci 4.0
GdB Da Vinci 4.0 - Istituto Cerebotani
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Ritorneranno le botteghe artigiane nelle città, perché i mestieri pratici dovranno mutare ma non scompariranno. Il «profeta» della quarta rivoluzione industriale Massimo Temporelli galvanizza così gli studenti del Cfp Zanardelli di Desenzano, nona tappa del suo tour nelle scuole della quinta edizione del Da Vinci 4.0 (il video-racconto dell’incontro in onda stasera alle 20.05 su Teletutto).

Per la prima volta in sfida, l’istituto professionale gardesano schiera un gruppetto di ragazzi della quarta Elettrico, guidati dal professor Luca Chirivì, insegnante di Elettrotecnica e Disegno elettrico. «Vorremmo provare a metterci in gioco - spiega il docente -. Questi ragazzi studiano qualcosina di programmazione, utilizzano anche Arduino, e hanno un’esperienza lavorativa di due anni».

Cambiamenti

«Fanno un lavoro che rimarrà tra quelli fondamentali per noi umani - assicura Temporelli, fisico e fondatore di The FabLab -. Le rivoluzioni industriali hanno cancellato dei lavori nel passato e probabilmente lo farà anche la quarta, ma non riesco a immaginarmi un robot in grado di fare l’impianto elettrico, o un’intelligenza artificiale che sappia riparare un’auto».

«Certo - prosegue il divulgatore scientifico -, anche queste professioni dovranno mutare e imparare a usare le nuove tecnologie, ma non scompariranno, anzi credo che prenderanno sempre più spazio nella città come “artigiani dei servizi”: dei luoghi dove portare la propria merce per farla riparare e personalizzare».

Confindustria Brescia

Il connubio tra uomo e tecnologia è del resto una delle sfide aperte del presente, come ribadisce agli studenti del Cfp Zanardelli anche Cristina Zanini, responsabile dell’area Sviluppo d’Impresa, Europa e Innovazione di Confindustria Brescia, che è sponsor del Da Vinci, e direttore generale di InnexHub. «Confindustria è sempre di più impegnata nella ricerca di capacità, competenze e persone in grado di condurre le tecnologie per mano - spiega Zanini -. Il problema del mismatch è sempre più attuale, proprio a dimostrazione che le tecnologie senza l’uomo non possono fare la differenza».

Il professionista che «sa usare le mani», per dirla come Temporelli, sarà quindi sempre più richiesto nel prossimo futuro. «Devono essere colti - aggiunge -, devono sapere usare le nuove tecnologie e non appoggiarsi unicamente alle tradizioni, a ciò che già è stato fatto. Potrebbe succedere qualcosa di importante in questo settore, che viene spesso vilipeso rispetto ad altri percorsi di studio».

E le tecnologie dell’industry 4.0 che vanno per la maggiore tra gli studenti dello Zanardelli sono senza dubbio l’intelligenza artificiale e la stampa 3D. «Conosco ChatGpt e la uso per qualche compito - ammette Davide Sarabotani -, magari per darmi uno spunto per iniziare, e anche la stampante 3D l’ho già utilizzarla con un mio amico. Penso che ci saranno molto utili per il nostro progetto, ora dobbiamo trovare un’idea adatta». «Queste tecnologie sono il futuro della nostra generazione - aggiunge il suo compagno di classe Manpreet Singh - e questo progetto per migliorare gli spazi pubblici mi interessa molto».

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