Al Cfp Zanardelli apre il nuovo Stem Lab per «imparare» l’innovazione

Sara Centenari
L’hub sarà aperto a tutti i Centri di formazione professionale e alle scuole di ogni ordine e grado in Lombardia
  • Il nuovo Stem Lab al Cfp Zanardelli
    Il nuovo Stem Lab al Cfp Zanardelli - © www.giornaledibrescia.it
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AA

A Brescia un nuovo Stem Lab spalanca le sue porte e «gira» i suoi tavoli multifunzione: succede al Cfp Zanardelli di via Gamba, che da oggi diventa un hub di formazione aperto a tutti i Centri di formazione professionale e alle scuole di ogni ordine e grado in Lombardia.

Un laboratorio con soluzioni di Google for Education dove Alessio, Navjot, Enrico e gli altri sono già in grado – durante la mattinata della presentazione ufficiale – di offrire dimostrazioni pratiche e teoriche dei loro saperi. Disegno, progettazione, individuazione dello scopo del progetto, programmazione in codice, stampa 3D di varie componenti, simulazione dei problemi, lavoro di gruppo e grandi soddisfazioni già a 15 o 16 anni, per i ragazzi protagonisti della giornata e per tanti altri studenti che potranno approfittare di questi strumenti.

La realtà dello Zanardelli vara la novità in collaborazione con C2 Group, che è il primo partner di Google for Education in Italia. La nuova aula tecnologica è stata studiata per 25 allievi che possono utilizzare 25 Chromebook, organizzati in modo efficiente in quattro isole di colori diversi nella stanza, con due scrivanie ribaltabili, prese dall’alto per più configurazioni.

Produzione

In uno dei tavoli tre studenti della sezione di meccanica – Navjot Atwal, Alessandro Pelizzari e Nicola Uboldi – sono intenti nella modellazione di ingranaggi. Il loro fine è creare un macchinario, in scala 1 a 1, capace di «pescare» diversi oggetti, come quelli in uso nei luna park: i ganci sono stati stampati in 3D, dopo un’intensa fase di disegno meccanico. E altri giovanissimi progetteranno tramite Arduino la consolle: un progetto che mescola competenze trasversali tra studenti che hanno scelto gli indirizzi elettrico, informatico e meccanico.

Quasi tutti i ragazzi impegnati nel terzo anno – che quindi affronteranno l’esame – pensano di continuare a studiare. Alessio Colella, Daniele Iorio e Andrea Finardi seduti all’altro tavolo programmano e manovrano un robot Lego, i cui movimenti sono legati alla riconoscibilità dell’elemento colore.
L’altro robot programmato e pilotato da Alberto Chiarini, Vittorio Dobrea ed Enrico Saleri è invece impegnato come un novello Teseo a districarsi dentro un labirinto moderno. Il «filo di Arianna»? L’interfaccia grafico manovrato con destrezza dai ragazzi! Gli studenti partecipano in questo modo ad attività extracurricolari su base volontaria.

Riconversione

La nuova destinazione nasce dalla riconversione di una vecchia aula di informatica: progettazione e grafica sono state concepite dalla docente Silvia Bonometti. Il ceo di C2 Group Stefano Ghidini sottolinea che si tratta del «primo ambiente di questo tipo in Italia. Speriamo che sia davvero uno spazio aperto e che porti molti benefici per i ragazzi».

L’investimento per realizzare la nuova aula con i suoi mezzi tecnologici è stato sostenuto dal Cfp Zanardelli con risorse della scuola e da C2 Group. «Il Cfp, per tenere il passo con quanto la tecnologia propone nel mondo reale, crede in modo particolare in quest’ambito nel quale ha investito creando il primo Stem Lab appena un anno fa, cui oggi si affianca il nuovo spazio dedicato a Google for Education» spiega Marco Pardo direttore generale di una realtà multiforme scelta da 2800 studenti, affiancato per il progetto dalla coordinatrice Rosa Langella.

Pardo auspica il giusto sostegno dalla Provincia. «L’obiettivo è che tutti possano contare su un computer, in modo tale da sostenere l’indipendenza degli studenti a prescindere dalla loro provenienza sociale ed economica. L’aula avvicina ancora di più i giovani a un futuro soddisfacente per loro e completa quello che abbiamo cominciato con il primo laboratorio».

La necessità crescente di utilizzare al meglio la piattaforma Google Workspace for Education – anche in considerazione degli innumerevoli rivoli del Piano Scuola 4.0 Pnrr – ha reso necessario un luogo fisico in cui testare e sperimentare queste soluzioni in un contesto educativo, accanto ad altri partner come Acer for Education e Intel: un ambiente che avrà il suo centro nei corsi di formazione per studenti e docenti.

Taglio del nastro

Al taglio del nastro hanno partecipato Filippo Ferrari, consigliere provinciale con delega all’istruzione e formazione professionale, Riccardo Speidel di ChromeOS & Google for Education che parla della «personalizzazione dell’apprendimento tramite l’intelligenza artificiale supportiva» e Roberto Rosaschino di Acer Emea: «Si spera che un’eccellenza come questa abbia un grande effetto contagio».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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