Da Vinci 4.0

Da Vinci 4.0, vince il Cerebotani con il muschio «mangia smog»

L’hackathon in Ori Martin a Brescia è del team Sciurus, che prevale sulle altre sette squadre partecipanti
  • Il gran finale del Da Vinci 4.0 alla Ori Martin di Brescia
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Sono venuti per vincere e le loro attese non sono state deluse. Il loro progetto si chiama «Mossion», un pannello tecnologicamente avanzato da posizionare nei centri urbani e nei luoghi in cui non è possibile piantare alberi: migliora l’aria assorbendo CO2 grazie alla presenza di una parete in muschio, attira a sé polveri sottili, raccoglie (tramite sensori) ed elabora dati sugli inquinanti. È il team Sciurus dell’istituto tecnico Cerebotani di Lonato a guadagnarsi il gradino più alto del podio della terza edizione di Da Vinci 4.0. Daniele De Marco, Matteo Mottinelli, Luca Masciali, Andrea Pollini, Gianluca Bazzoli, Michele Casari e Paolo Imbriani sono gli studenti che ieri mattina hanno alzato la coppa, o meglio il busto di Leonardo Da Vinci stampato in 3D. Ma soprattutto si sono aggiudicati il primo premio, un kit Arduino, messo a disposizione da Campustore.

L'hackathon migliore di sempre

«Una vittoria al fotofinish - commenta Massimo Temporelli, fondatore di The FabLab, complimentandosi con tutti gli studenti per la qualità dei progetti -. È l’hackathon migliore di sempre». Si è conclusa così, con la piccola fiera della scienza denominata «Mostra e Dimostra» e ospitata nella sede dell’acciaieria Ori Martin, il progetto nato dall’intuizione del Giornale di Brescia in collaborazione con The FabLab e Talent Garden, pensato per creare un ponte tra scuola e aziende.

Le otto squadre, provenienti da cinque superiori bresciane, avevano caricato online il proprio progetto entro il termine stabilito (2 maggio): ieri hanno mostrato ai giurati i prototipi. L’hackathon di quest’anno richiedeva di ideare un dispositivo tecnologico o un’opera d’arte utilizzando la tecnologia per contribuire a sensibilizzare sull’ambiente e a ridurre l’impatto dell’uomo su di esso.

Il podio

Dietro al team Sciurus si è piazzata la squadra del liceo Luzzago di Brescia, i Back to the Green, con il prototipo «To Be To Care», app che raccoglie segnalazioni sui luoghi interessati dall’abbandono dei rifiuti e che prevede un’installazione artistica che li riqualifica. Un progetto che si è già concretizzato a Cazzago San Martino e che è valso agli studenti 15 tablet offerti da Giustacchini Printing.

Il terzo posto, infine, lo ha conquistato il team Teknomech del Primo Levi di Lumezzane con «Sesamo»: un cestino composto da più sezioni separate, che si aprono automaticamente in base al rifiuto che l’utente sta per conferire. Si sono aggiudicati il sensore smart Fybra (The FabLab), per misurare la qualità dell’aria in aula.

Una menzione speciale è stata poi conferita al «Dr. Paddy» dei Tuxedo Penguins del liceo Guido Carli di Brescia.

L'hackathon è stato ospitato dalla Ori Martin di Brescia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
L'hackathon è stato ospitato dalla Ori Martin di Brescia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it

Tutti gli studenti che hanno preso parte al Da Vinci 4.0, inoltre, hanno ricevuto in dono dal presidente dell’Editoriale Bresciana Pierpaolo Camadini un abbonamento quadrimestrale al GdB. «Credete nella vostra creatività - commenta il presidente -, siate pronti a interpretare con entusiasmo e determinazione le vostre sensibilità, ma anche a rimboccarvi le maniche». «Questo è un punto di partenza - conclude Nunzia Vallini, direttore del Giornale di Brescia -: vorremmo darvi la possibilità di presentare i vostri lavori nella manifestazione Futura di ottobre, dove potrete incontrare il mondo dell’impresa bresciana e far conoscere il vostro progetto».

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