Da Vinci 4.0

Da Vinci 4.0, i campioni del Cerebotani lanciano la sfida

L’istituto di Lonato pronto per il terzo hackathon. Il prof: «Useremo il mini fab lab che abbiamo vinto». Iscrizioni aperte fino al 15 dicembre
I campioni in carica del Cerebotani di Lonato del Garda - Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it
I campioni in carica del Cerebotani di Lonato del Garda - Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it
AA

È l’istituto campione in carica, con ben due piazzamenti (primo e secondo posto) sul podio del Da Vinci 4.0 nell’edizione 2020-2021. E anche quest’anno l’Istituto di Istruzione Superiore Luigi Cerebotani di Lonato schiererà due squadre nel nuovo hackathon che prende il via tra pochi giorni. Si chiudono infatti il 15 dicembre le iscrizioni per le scuole (tutte le info su www.davinciquattropuntozero.it) e, in attesa di conoscere ufficialmente tutti i nomi dei team che nei prossimi mesi si daranno battaglia a suon di tecnologie, l’istituto gardesano racconta perché ha deciso di partecipare ancora all’iniziativa e come ha utilizzato i premi vinti nella passata edizione. A dare voce al Cerebotani è Massimiliano Masetti, docente di informatica e referente del progetto.

I campioni in carica

«È stata una grande soddisfazione ottenere il primo e il secondo posto lo scorso anno - sottolinea il professore -, perché ha dimostrato la preparazione e la voglia di mettersi in gioco dei nostri ragazzi». Primi classificati erano stati gli studenti dell’indirizzo di Meccanica Paolo Padovani, Chatta Manpreet Singh, Davide Gandini e Gabriele Savoldi del team «Tecno Elite», che sotto la guida del professor Paolo Rossi aveva creato StanDad, uno strumento in grado di facilitare la didattica a distanza: un braccio robotizzato flessibile, maneggevole e controllabile da remoto grazie a un telecomando, che permette di sostenere uno smartphone o un tablet, necessari per filmare i movimenti di una lezione laboratoriale.

«Come premio - ricorda Masetti - la scuola aveva ricevuto un kit per l’allestimento di un mini fab lab, con una stampante 3D e un banco utensili ed elettronico per la fabbricazione digitale, che è stato poi impiegato nella didattica di tutti i giorni». E chissà che non sia proprio con questa strumentazione che i successori dei «Tecno Elite» realizzeranno il loro progetto per l’hackathon di quest’anno.

Al secondo posto, invece, si erano piazzati i membri di «Hive» dell’indirizzo di Informatica, con una web app concepita sia per le lezioni a distanza sia in presenza, pensata come alternativa alle lavagne digitali oppure come supporto didattico per materiali sempre fruibili. La squadra aveva ottenuto per la propria scuola dieci tablet Mediacom SmartPad iYo 10 4G. «Li avremmo voluti utilizzare per la nostra sessione di orientamento con le terze medie che si chiama Laboratoriando - chiarisce il professore -, ma a causa della pandemia questo progetto è stato sospeso e i tablet sono quindi rimasti a disposizione dei docenti per diversi utilizzi.

Educazione hi-tech

«Il Da Vinci 4.0 - prosegue Masetti - è un progetto che ha molteplici pregi: è fortemente didattico, perché insegna a muoversi con creatività e competenza all’interno di regole prestabilite. Inoltre permette agli studenti di saggiare tecnologie che a scuola è difficile mettere in campo, consentendoci di valorizzare le nostre menti più brillanti». La formula dunque, è sempre avvincente e calza a pennello con la filosofia scolastica del Cerebotani. «Forse in questo noi abbiamo una marcia in più - si espone il docente, ricordando come i team abbiano sempre lavorato quasi in completa autonomia, fatta salva la supervisione dei professori -, perché siamo abituati a occuparci di nuove tecnologie».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia