Cultura

«Ventidue visioni per il futuro della città»: Brescia sognata dagli architetti

L’iniziativa, infatti, si ispira al romanzo «Le città invisibili» di Italo Calvino del 1972. Sfoglia tutti i progetti
La presentazione dei progetti nel Salone Vanvitelliano in Loggia -© www.giornaledibrescia.it
La presentazione dei progetti nel Salone Vanvitelliano in Loggia -© www.giornaledibrescia.it
AA

Ventidue progetti realizzati da altrettanti architetti under 40 per una nuova idea di Brescia. È questo l’ambizioso obiettivo, prima sognato e poi ottenuto, dallo studio Associates Architecture: Nicolò Galeazzi e Martina Salvaneschi hanno chiesto a 22 giovani studi da tutta Italia di percorrere un viaggio nella nostra città partendo dal passato, attraversando il presente, per arrivare ad immaginare la Brescia del futuro.

Il progetto si chiama proprio «Ventidue visioni per il futuro della città» ed è sostenuto da Comune, Fondazione Brescia Musei, Urban Center e Associazione nazionale costruttori edili (Ance) Brescia, i cui esiti sono ora esposti nella mostra «BS23 - Visioni per un futuro presente» fino al 15 ottobre all’ex cinema Astra.

«Il risultato - spiegano gli organizzatori - è un paesaggio straordinario ed eterogeneo composto da 22 visioni, che non hanno la pretesa di essere una risposta concreta alle problematiche contingenti della città, ma piuttosto una risposta aperta, ambigua e spontanea che rintraccia nel passato e nel presente i segni latenti di una possibile Brescia futura». L’iniziativa, infatti, si ispira al romanzo «Le città invisibili» di Italo Calvino del 1972: un «poema d’amore alle città» che racconta l’incontro immaginario tra Kublai Khan e Marco Polo nel quale l’imperatore dei Tartari chiede all’esploratore veneziano di descrivergli le città incontrate durante i suoi viaggi nel vasto impero.

Ecco di seguito tutti i progetti.

1. La città e il desiderio

 

(ab)Normal - Entofarm

(ab)Normal - Entofarm
(ab)Normal - Entofarm

Entofarm propone di trasformare gli spazi del Freccia Rossa, centro commerciale in stato di abbandono, in un impianto per l’allevamento intensivo di insetti, ponendosi in completa opposizione allo spirito delle funzioni precedenti. Se il primo intervento di rigenerazione - da acciaieria a tempio del retail - soddisfava il desiderio collettivo di benessere e opulenza, questa seconda trasformazione fa invece spazio a mostri nauseanti, fonti di paranoie, insetti e larve: tuttavia, alleati indispensabili per il futuro del pianeta. Incubi kafkiani e obbrobri casalinghi hanno un prezzo che il progresso contemporaneo ha bisogno di capitalizzare.

Babau Bureau -  Regola Acquea

Babau Bureau -  Regola Acquea
Babau Bureau - Regola Acquea

Brescia, città dai mille pozzi, si presume sorga sopra un profondo lago sotterraneo. […] il suo perimetro verdeggiante ripete quello delle rive buie del lago sepolto, un paesaggio invisibile condiziona quello visibile, tutto ciò che si muove al sole è spinto dall’onda che batte chiusa sotto il cielo calcareo della roccia. […] Dei corsi d’acqua incanalati nelle tubature di Brescia sono rimaste padrone ninfe e naiadi. […] Può darsi che Brescia sia stata costruita dagli uomini come un dono votivo per ingraziarsi le ninfe offese per la manomissione delle acque.

Defendini Architects - La torre polifunzionale in legno più alta d'Italia

Defendini Architects - La torre polifunzionale in legno più alta d'Italia
Defendini Architects - La torre polifunzionale in legno più alta d'Italia

Il gasometro di Brescia rappresenta un landmark urbano e paesaggistico che segna il passaggio dalla città storica a quella moderna. Il desiderio è quello di recuperare questo monumento di archeologia industriale e trasformarlo «com’era e dov’era» in un nuovo edificio polifunzionale in legno pensato per i giovani.  Il manufatto dal forte valore simbolico vuole mostrare un nuovo modo di pensare e fare Architettura, guidato dai princìpi dell’architettura bioclimatica, dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Lorenzo Guzzini Architecture -  Desidero, desideri, desidera, desideriamo, desiderate, desiderano

Lorenzo Guzzini Architecture -  Desidero, desideri, desidera, desideriamo, desiderate, desiderano
Lorenzo Guzzini Architecture - Desidero, desideri, desidera, desideriamo, desiderate, desiderano

Il desiderio parte da una mancaza che si sente e che vuole essere colmata, con il pensiero che una volta colmata si possa raggiungere la felicità. Presuppone un ambito sociale e culturale comune, non è un bisogno, non è un esigenza, ma è un desiderio. Il desiderio è raffinato, è intimo. Appartiene ad un singolo o ad una comunità. Si manifesta in modo a volte ossessivo e maliconico, anelando spesso all'impossibile. Il progetto Bastione è un desiderio, l'idea di ricollegare Castello e Centro attraverso la riconquista di un nonluogo dandogli identità, legando radici e contemporaneità per completare la città.

Solidago - Il fiacolo

Solidago - Il fiacolo
Solidago - Il fiacolo

Brescia per diventare città del desiderio ha bisogno di una scintilla, elemento che la faccia brillare di notte rendendola visibile, che alimenti la voglia di scoprirla e di viverla. Due sistemi luminosi verranno quindi posati sul suo punto più alto, la torre Mirabella. Un faro proietterà un fascio di luce che dopo aver attraversato la pianura si infrangerà contro le cime delle montagne a nord. E una lanterna si illuminerà la sera diventando riferimento per la gente della notte che vive la città. Il suo primo e più antico insediamento tornerà ad essere centrale per la vita dei bresciani.

 

2. La città e gli scambi

 

AMAA - Art Whispers

AMAA - Art Whispers
AMAA - Art Whispers

Nell’esplorazione concettuale sulla città moderna, Brescia si presenta come una tela: le tavolozze non sono niente di meno che quelle idee - strategie - che possono essere applicabili nella teoria dei contesti storici. Immaginiamo, così, di preservare un luogo, di avvolgerlo con una struttura in grado di rompere i limiti tradizionali in favore di continui scambi e interazioni tra persone, di continui dialoghi tra arte, cultura e architettura. Uno spazio fluido che, nell’adattarsi alle necessità, diviene nuova opportunità: un tassello di quella tela che, stratificando, costituisce la complessa memoria della città.

ErranteArchitetture - Convitato di pietra

ErranteArchitetture - Convitato di pietra
ErranteArchitetture - Convitato di pietra

Una ampia piattaforma in graticciato ancorata a tre massi trascinati dalla corrente del fiume Mella. Un grande tavolo nello spazio pubblico. Domestico che si fa pubblico. Pubblico che parla di privato. Di storie private. Collettive. Pubbliche. Uno spazio attorno al quale far risuonare parole di cose non dette, di cose taciute. Di urgenze. Inquinamento, coscienza ambientale, salute, inclusività. Pubblico e privato insieme. Un tavolo. Un luogo di dibattito. Di confronto. Di attivismo. Di vita. Un presidio. Un monito. Un luogo di memoria.

O A S I architects - Brescia 1994 – 2001

O A S I architects - Brescia 1994 – 2001
O A S I architects - Brescia 1994 – 2001

Quale più sofferta relazione esiste se non la contrattazione pubblico-privato. La straordinaria vicenda del PRG Secchi-Viganò ci ha permesso di guardare Brescia dagli occhi colti di chi ha lavorato per anni sulla complessità della città, dei sistemi, degli attori e delle reti. Un testo-manifesto aiuta a comprendere la visione strategica, socio-culturale del lavoro di Secchi-Viganò. Il modello delle Torri di via Flero applica i concetti di Mixitè e Misura. Il nostro contributo non vuole essere un ricordo romantico ma un’occasione personale per studiare.

Studiospazio - Connecting boundary

Studiospazio - Connecting boundary
Studiospazio - Connecting boundary


L’Ex-Chiesa di Sant’Agostino, di origine romanica, mostra oggi le diverse addizioni gotiche, quattrocentesche, settecentesche e di inizio ‘900, configurandosi come un palinsesto architettonico. Il nostro intervento mette in campo un dispositivo spaziale che permette di assottigliare la percezione del limite del basamento e di mettere in relazione gli spazi interni con la dimensione pubblica della strada. Il nuovo basamento crea così uno spazio pubblico che ridefinisce il rapporto tra la facciata e la strada. La stratificazione dei centri storici non può essere cristallizzata ma deve evolversi nel tempo.

WAR - Brixia? 

WAR - Brixia?
WAR - Brixia?

Il disegno ricompone la mole in piazza Vittoria - opera antecedente alla Tavola di Bardi datata 1931 - con pezzi separati, smontati e rimontanti, interni ad una generica, quasi randomica, antologia piacentiniana post Tavola degli Orrori (antimanifesto dell’architettura italiana, collage sospeso a metà strada tra satira, performance e dispaccio squadrista). Via quindi gli archi, dentro pilastri architravati, nudi, lunghi, spesso squadrati, meno retorici, chissà? Lo scambio trasforma Brixia in cadavere eccellente, cadavere squisito. Il foro cittadino accoglie immagini esotiche di architetture comunque piacentiniane: Genova, Torino, Parigi, San Paolo. Brescia diviene foto mossa. Eppure il progetto è ancora lì. Sembrerà un trucco. È solo un trucco.

 

3. La città nascosta

 

BB - La morte ti fa bella

BB - La morte ti fa bella
BB - La morte ti fa bella

Nuova vantaggiosissima estensione del Cimitero Vantiniano con moderni e confortevoli spazi di produzione, svago e abitazione da realizzarsi nell'area Sud e Sud-Est del camposanto mediante la trasformazione delle attuali preesistenze industriali e la creazione di nuove tipologie architettoniche e infrastrutture paesaggistiche idonee all'attuazione di un programma di rigenerazione urbana di stampo europeista che possa equipaggiare la prolifica imprenditoria di Brescia con un piano di sviluppo sostenibile per la città all'insegna della bellezza, del pluralismo e della prosperità.

BANP! Studio - UpToUs - Vertical neighborhood

BANP! Studio - UpToUs - Vertical neighborhood
BANP! Studio - UpToUs - Vertical neighborhood

Brescia e le sue realtà nascoste. Intuitivamente, nel sottosuolo, la metropolitana. Meno intuitivamente, in superficie, alla luce del sole: corti solitarie, logge deserte e giardini prigionieri di mura e portoni. Inaccessibili spazi aperti. UpToUs si inserisce nel contesto cittadino connettendo sottosuolo e superficie, e liberando spazi. Una sequenza di piani pubblici da’ vita al Quartiere Verticale, un polmone verde aperto alla città, uno spazio comune a sviluppo verticale attorno al quale si costruiscono le residenze e la vita sociale del nuovo quartiere cittadino, aperto, vissuto e condiviso.

ÉCOL - CURA

ÉCOL - CURA
ÉCOL - CURA

CURA è un decorato salotto urbano e un giardino condiviso. La proposta presentata per Largo Formentone a Brescia vuole enfatizzare l’importanza dello spazio pubblico attraverso la scelta dei suoi elementi costitutivi: una superficie orizzontale volutamente demarcata a celebrare gli spazi per la collettività, numerose alberature come integrazione tra costruito e natura, una serie di arredi per favorire l'incontro e la socialità. La complessità espressiva utilizzata è fondamento di una città capace di esprimersi nel presente e porre come temi principali del suo sviluppo quelli di libertà, socialità, gioco e cura degli spazi condivisi.

/mò·le/ + LuMaa - Unbounded Area

/mò·le/ + LuMaa - Unbounded Area
/mò·le/ + LuMaa - Unbounded Area

Un vincolo monumentale e paesaggistico inibisce la potenzialità immaginifica del Castello, escludendolo da scenari d’uso che lo leghino emotivamente ai cittadini. La prova di possibili alternative ad una statica musealizzazione si trova oggi in testimonianze fotografiche che mostrano come sul Cidneo si insediò il Giardino Zoologico e le imponenti, ma effimere, strutture dell’Expo di Brescia del 1904. Il progetto “Unbounded Area” individua nel sedime di Expo 1904 delle aree di possibilità per nuovi usi e di reinterpretazione critica del concetto di vincolo. Un sistema di infrastrutture diffuse che portano con sé i nuovi servizi al Castello.

VG13 ARCHITECTS - PISCINAE MIRABILES

VG13 ARCHITECTS - PISCINAE MIRABILES
VG13 ARCHITECTS - PISCINAE MIRABILES

La città nascosta è la città delle infrastrutture, inesorabile necessità per la sopravvivenza della città. La celebrazione dell’esperienza spaziale dell’infrastruttura, dalla potenza espressiva oggi spesso dimenticata, diventa ragione di progetto, l’emergenza dell’acqua diventa occasione di riflessione. Due archetipi di tradizione millenaria, una caverna - scavata nella roccia - e un tumulo - ammasso delle terre di riporto -, per due cisterne di raccolta delle acque. Un nuovo vuoto nella collina, un nuovo pieno oltre il ponte, due elementi vitali per la sussistenza della città.

 

4. La città e i segni

 

Armature Globale - Sleepnet 

Armature Globale - Sleepnet
Armature Globale - Sleepnet

Il progetto prevede l’attuazione di una metodologia di sviluppo ormai indistinguibile dal processo di trasformazione dell’architettura nell’adattarsi ai cambiamenti urbani, ovvero la sostituzione completa di qualsiasi divergenza con forme elementari e facilmente riconducibili ad uno standard ideale di contemporaneo. Una rete dormiente costruita attraverso una deviazione provinciale del capitalismo finanziario, obbiettivi generici e meccanismi di compensazione volti alla soppressione delle emergenze urbane. In questo caso il parcheggio Autosilo 1 terminato nel 1971 ad opera di Moretti, Arrivabene, Ragni e Taini viene sostituito da un contemporaneo edificio di vetro, una forma generalista di innovazione.

casatibuonsante architects - METROPOLI A4

casatibuonsante architects - METROPOLI A4
casatibuonsante architects - METROPOLI A4

L’autostrada A4 collega tutte le più importanti città della Pianura Padana, una delle zone più produttive d’Europa. METROPOLI A4 è una città lineare che si sviluppa lungo quest’infrastruttura e che mira a costruire un’unica grande metropoli da Trieste a Torino. All’interno di una costruzione generica vengono organizzati centri logistici, abitazioni, uffici, negozi e servizi potenziando il sistema produttivo a sud e preservando il paesaggio naturale alpino e dei grandi laghi a nord, dalla continua espansione urbana. L’immagine in mostra è stata interamente generata da un’intelligenza artificiale a partire da brevi descrizioni testuali.

Fondamenta - OLOMETABOLO MICHELANGELO

Fondamenta - OLOMETABOLO MICHELANGELO
Fondamenta - OLOMETABOLO MICHELANGELO

Metamorfosi si riferisce a un cambiamento radicale nella forma,nella struttura e nel carattere di un'entità,caratterizzato come un processo in cui l’esistente è assorbito o auto-divorato per fornire la sostanza per plasmare il nuovo.Quali sono gli agenti capaci di mettere in moto il processo di Metamorfosi? Nella difesa degli scheletri come alternativa alla demolizione,quale è il limite entro cui la struttura di un organismo può rinforzarsi in modo tale da evitare la dissoluzione senza cadere nell’ostinazione del recupero a priori?Fino a che punto un edificio può adattarsi alla domanda del mercato?

motu! - futurHUBs

motu! - futurHUBs
motu! - futurHUBs

futurHUBs affronta la sfida del cambiamento climatico immaginando la riqualificazione e l’adattamento della città attraverso un sistema di poli di resilienza climatica e sociale in rete tra loro e costruiti attorno agli edifici scolastici oggi esistenti al centro dei quartieri. Gli ecoHUBs sono infrastrutture verdi che si innestano nel tessuto urbano mitigandone il microclima, attraverso l’utilizzo della vegetazione e strategie “nature-based”, e diventando luoghi esempio di integrazione sociale, culturale e apertura alla comunità. Nuclei per una nuova cultura in equilibrio tra educazione innovativa, ambiente, ed esigenze sociali di inclusione.

Piovenefabi - BAUSTELLENFEST

Piovenefabi - BAUSTELLENFEST
Piovenefabi - BAUSTELLENFEST

Di giorno è il cantiere. Un grande tavolo appoggiato a quattro piedi di cemento attende di fianco alla base della gru. Bello, come il palco smontato il giorno dopo un festival. Malinconico, come il soffitto elettrico degli autoscontri, abbassato al mattino contro la pista. Di notte la gru ruota, i fari si accendono, il fumo invade lo spazio e un basso costante risuona tra gli edifici in costruzione. Sollevandosi, il tavolo svela una griglia illuminata e intermittente. Il club è un tetto. Il tetto è un club.

studio wok - Piazza del Foro, memoria futura

studio wok - Piazza del Foro, memoria futura
studio wok - Piazza del Foro, memoria futura

La memoria, la rovina, il monumento devono sempre e solo essere esibizione di loro stessi o possono assumere un ruolo attivo nel contesto della città contemporanea? La percezione che abbiamo della città comincia ad esistere grazie alla ripetizione dei segni, elaborati dalla nostra memoria. L’attivazione del Foro Romano restituisce alla piazza il suo ruolo centrale per la vita di Brescia; il nuovo suolo diventa il common ground per sviluppare future visioni, accendere il dibattito sul significato dello spazio pubblico e generare quei segni capaci di disegnare la nuova idea di città contemporanea.

Icona Newsletter

@News in 5 minuti

A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia