Cultura

Sotto l’ombrellone, «Il cartomante» e i suoi misteri

In vendita con il GdB il thriller di Irma Cantoni, ambientato tra il Castello e la movida cittadina
«Il cartomante» narra di un oscuro delitto
«Il cartomante» narra di un oscuro delitto
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Agosto mese della lettura: non un luogo comune, ma una piacevole abitudine. Perché con un libro sulla sdraio o sulla coperta da picnic le giornate si fanno decisamente più rilassanti. Ancora di più quando a intrattenerci è un thriller come si deve, di quelli con doverosa suspence, personaggi elegantemente delineati e vicende ben intrecciate, di quelli di cui, come diceva il buon J.D. Salinger, vorresti conoscere l’autore, una volta finito, per telefonargli ogni volta che ne hai voglia.

«Il cartomante» è proprio questo: un buon libro con vicende che ti incollano alle pagine e che, non ultimo, ti fanno riflettere sull’umanità. E per un bresciano la cosa si fa ancora più interessante: Irma Cantoni, l’autrice, ha ambientato il suo ultimo romanzo (che in realtà è il primo di una serie, uscito oggi come prequel) nelle strade della nostra città. Brescia ne «Il cartomante» è protagonista tanto quanto la storia, ed è anche per questo che il libro diviene perfetta lettura estiva da portarsi sotto l’ombrellone o lungo i sentieri di montagna, all’ombra di una cattedrale europea o sull’amaca della casa in campagna. Un pezzetto di Leonessa in villeggiatura, insomma.

Protagonista è nuovamente Vittoria Troisi, il commissario romano trapiantato, improvvisamente, nella piccola (se paragonata a Roma, s’intende) Brescia. Dopo averla seguita nelle indagini de «Il bosco di Mila» (ambientato a Mompiano) e «Il segreto di Palazzo Moresco» (entrambi pubblicati da Libromania), ne «Il cartomante» ritroviamo l’affascinante poliziotta a fare i conti per la prima volta con la nostra città, seguendo le tracce di un assassino che s’è portato via il burbero sensitivo di Sant’Eufemia Eugenio Bilotti.

Oscuro e illuminante allo stesso tempo, il giallo si dipana anche tra le differenze tra la nostra nordica città e la grande capitale. Al centro Vittoria Troisi, donna (e già qui un po’ di sano femminismo) in forze alla Questura di Brescia, che lega le due realtà con il suo filo rosso fatto di umanità, di debolezza, di forza e di spirito. Irma Cantoni tratteggia benissimo Brescia, tanto infilando qua e là un po’ di dialetto quanto descrivendo come solo un bresciano sa fare le strade e i luoghi quotidiani, che stampati su carta divengono ancora più seducenti: le cascine di Sant’Eufemia, il Castello, i Campiani, la movida di Piazzale Arnaldo (quand’era ancora passerella di automobili chic e rombanti), Desenzano, Campiglio. I luoghi diventano così protagonisti tanto quanto i personaggi, e riflettono benissimo le personalità di chi li attraversa.

Irma Cantoni è abile e attenta, non solo a imbrigliare il lettore in una trama ben intrecciata, ma anche ad accompagnarlo nelle vie così care alla brescianità. E tra le vicissitudini dei moltissimi protagonisti che ruotano attorno al cartomante assassinato (proprio qui sta la fatidica domanda: «Chi è stato, tra loro?»), a balzare all’occhio è anche questa stimolante dicotomia tra le energie romane di Vittoria Troisi e le energie della nostra città e dei suoi abitanti, diverse, ma in fondo complementari. Il libro sarà in vendita con il Giornale di Brescia (a 8,90 euro più il prezzo del quotidiano) fino al 2 settembre prossimo. Gli abbonati possono acquistare il romanzo esibendo in edicola la propria copia del quotidiano.

 

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