Cultura

Da «occhi spaccanti» a «pro Pal»: le parole dell'anno per la Treccani

L’lultimo libro pubblicato dall’Istituto dell’Enciclopedia italiana, contiene anche una sezione con i neologismi più recenti che hanno avuto un peso determinante nelle vicende del 2025 e, di conseguenza, nella lingua
«La Qualunque», termine inventato da Antonio Albanese per il suo Cetto
«La Qualunque», termine inventato da Antonio Albanese per il suo Cetto
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Tornanza, droga degli zombie, affidopoli, allucinazione dell'Intelligenza artificiale, keybox, pro-Pal, ma anche «la qualunque», occhi spaccanti, e un tributo a Sinner con «ingiocabile». Il libro dell'anno Treccani 2025, appena pubblicato dall’Istituto dell’Enciclopedia italiana, contiene anche una sezione - Le parole dell'anno - con i neologismi più recenti che raccontano i temi che tra cronaca, politica, tecnologia ed economia hanno avuto un peso determinante nelle vicende dell'anno che si chiude e, di conseguenza, nella lingua.

Le parole

Molte delle nuove parole sono legate alla politica, interna e internazionale, come pro-Pal ("chi sostiene la causa politica del popolo palestinese"), Brandmauer ("in Germania l'isolamento politico delle forze di estrema destra di tradizione o ispirazione nazista") o sumud ("resilienza, resistenza, speranza nel futuro, solidarietà, intesi come valori culturali e politici dei palestinesi che intendono restare nelle terre dove abitano").

Sulle nuove parole anche il peso della Cronaca, come per affidopoli ("il presunto scandalo dello scorretto affidamento diretto di appalti"), maranza ("negli usi attuali, giovane che fa parte di comitive o gruppi di strada chiassosi, caratterizzati da atteggiamenti smargiassi e sguaiati e con la tendenza ad attaccar briga"), droga degli zombie ("denominazione giornalistica del medicinale Fentanyl, un oppiaceo analgesico smerciato illegalmente e assunto come droga potente"), tornanza ("l'azione, il fatto di ritornare nel luogo d'origine"), rifugio climatico ("luogo pubblico o privato in grado di offrire rifugio dalle temperature estreme"), kiss cam ("a telecamera che riprende le coppie che sugli spalti si baciano") e keybox ("cassetta di sicurezza portachiavi a combinazione").

Raoul Bova e Martina Ceretti
Raoul Bova e Martina Ceretti

La tecnologia ha imposto parole quali allucinazione della Intelligenza artificiale ("l'informazione errata prodotta da un sistema di intelligenza artificiale"), nudificazione ("creazione abusiva e illegale di falsi nudi, perlopiù femminili"), broligarchia ("la ristretta cerchia di uomini ricchi e potenti, rappresentanti delle grandi aziende nell'ambito delle tecnologie più avanzate, competitive e innovative, che condizionano o minano a condizionare gli orientamenti politici e le scelte dei governi") o metatelefono ("rettangolo di plastica trasparente simile a un cellulare, ma finto") mentre l'Economia ha fornito termini come bullismo economico ("in senso fortemente polemico, azione di sopraffazione esercitata con l'intento di imporre condizioni sfavorevoli agli altri attori attivi sulla scena economica o finanziaria"), controdazio ("il dazio che colpisce come strumento di ritorsione") e cryptogate ("lo scandalo legato all'emissione di criptovalute").

Tra le parole più curiose «la qualunque» ("una cosa qualunque che viene detta a sproposito") - che rende merito all'attore e comico Antonio Albanese, creatore del personaggio Cetto La Qualunque -, romantasy ("genere di narrativa che intreccia storie d'amore appassionate e temi tipici del fantasy avventuroso") e occhi spaccanti ("occhi bellissimi che sprigionano uno sguardo intenso", come sa Raoul Bova, che ha persino depositato il marchio). Infine, un tributo a Sinner, al quale si deve il neologismo ingiocabile: "Detto di atleta o di squadra così forte che non ci si può giocare contro, imbattibile".

Jannik Sinner durante la finale del Masters 1000 di Parigi - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Jannik Sinner durante la finale del Masters 1000 di Parigi - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it

Come Jannik. «I neologismi selezionati per il libro dell'anno Treccani - spiegano i linguisti dell'Osservatorio della Lingua Italiana - fotografano episodi del 2025 e non sempre conquisteranno anche le future edizioni dei dizionari. Il nostro lavoro si limita a segnalare le parole che, nel corso del 2025, hanno avuto maggiore rilevanza nell'uso comune o nella stampa e solo il tempo dirà se resteranno per sempre».

Un anno intenso

Il libro dell'anno Treccani 2025 ripercorre 365 giorni contraddistinti da tensioni belliche, economiche e sociali ma anche da sorprendenti eventi di storia, cronaca e cultura. Un racconto appassionante, attraverso 600 pagine, 1.169 notizie approfondite, 108 articoli di grandi autori, 95 box redazionali, 81 grafici e mappe e 446 immagini. «Abbiamo cercato di raccontare con completezza e profondità di analisi un anno complesso – osserva il direttore Marcello Sorgi – grazie alla solida base professionale della Enciclopedia Treccani e a una rete di qualificate collaborazioni esterne che garantiscono uno sguardo ampio e rigoroso su un presente complesso».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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