Willie Peyote scalda il pubblico di Brescia tra musica e dialoghi

Rap contaminato da funk, pop e soul. Parole pensate, rime ricercate e temi mai banali. Porta tutto il suo mondo sul palco Willie Peyote, che stasera ha aperto all’Arena Campo Marte il Brescia Summer Music 2025 con il tour «Grazie ma no grazie». Dopo i 15 minuti di apertura lasciati a Pugni, cantautore pisano, sale sul palco il rapper che all’anagrafe fa Guglielmo Bruno. «Che bella giornata» apre la serata, poi Willie saluta il folto pubblico ai suoi piedi: «Buonasera a tutte e tutti. Un applauso a Pugni che ha aperto il concerto e mi aiuta come corista. Adesso una canzone d’amore per ringraziarvi di essere qua».

Così parte «Sulla riva del fiume», brano che dà il nome al nuovo album, seguita da «Giorgia nel paese che si meraviglia» (dedicata alla presidente del consiglio Giorgia Meloni) e «Io non sono razzista ma...». Breve pausa con qualche battuta scambiata con alcuni fan che lo applaudono divertiti. È la volta della più intimistica «Buon auspicio», poi «Portapalazzo» e «I cani»: «Questo è il pezzo più estivo della scaletta, anzi forse il più estivo di tutta la mia produzione» dice il cantante e parte la hit «Next».

Un po’ di jazz mischiato a soul e poi arriva «Metti che domani» brano dell’album Sindrome di Tôret, pubblicato nell’ottobre 2017. Non mancano, infatti, le canzoni degli esordi del cantautore torinese che quest’anno festeggia i 10 anni dalla pubblicazione del disco «Educazione sabauda» del 2015. «Willie Pooh», «Chissà» (in collaborazione con Ditonellapiaga), «Etichette» e spazio alla cover «Un tempo piccolo» di Califano sempre presente nei concerti del rapper in omaggio al cantautore romano.

Ancora qualche scambio di battuta con il pubblico: «Mi vuoi offrire una birra? - chiede a uno spettatore -. Visto che sei qui dovrei offrirti io da bere, vecchio». C’è spazio per altri 12 brani fra cui «Giusto la metà di me», «Aglio e olio», featuring Fulminacci, «Grazie ma no grazie» (brano portato all’ultimo Festival di Sanremo) ed «E allora ciao», che chiude il live fra gli applausi del pubblico.