I vinili, i cd e le musicassette non sono più così di nicchia

Il 1987 fu l’ultimo anno nel quale, nel mondo, furono venduti più vinili che cd. Da allora il mercato dei compact disc ha sempre battuto quello degli lp, anche negli anni dell’avvento dello streaming, che oggi detiene la supremazia assoluta.
Sono serviti trent’anni, ma i long playing si sono ripresi il campo delle vendite fisiche. Secondo la Riaa (Recording Industry Association of America’s) tra il 2021 e il 2022 negli Stati Uniti furono acquistati più vinili che compact disc, come già scrivevamo nel 2022. Il fenomeno si è ripetuto anche nel 2023, sempre secondo la Riaa: i dati si riferiscono agli Stati Uniti, ma come sempre l'America è specchio del resto del mondo.

Tornano i vinili, ma anche i cd
Lo dice anche Ruben Crotti, titolare del negozio Brescia Dischi in via Pace a Brescia, che propone in vendita più di 20mila dischi. «Il vinile da dieci anni è in continua crescita. Non lo affermo io, ma tutti i colleghi e le statistiche, soprattutto legate alla produzione discografica americana, che è una lente di ingrandimento del mercato».
Quando aprì il suo primo negozio ventitré anni fa, a Bergamo, gli chiedevano come facesse a campare solo di vinili. Era in effetti il periodo in cui erano stati abbandonati a favore del supporto più maneggevole e durevole, i cd. «Già avvertivo il fascino legato all’oggetto, che è esteticamente accattivante, raro, bello da maneggiare e osservare… Ho sempre detto che un vinile è come del buon vino. Oggi mi chiedono perché continuo ad acquistare e vendere cd. Perché costano meno, prima di tutto, e perché avverto che i quarantenni sentono il bisogno di averli. Stanno sparendo piano piano e i negozi con tanti titoli e tanta scelta restano un punto di riferimento. Il cd è morto? Bene. Ora può rinascere. Proprio come il vinile che ha dovuto sparire dalla scena per ricomparire dopo tre decenni».

Come ascoltarli
L’acquisto dei vinili e dei cd si riflette anche nel mercato degli strumenti d’ascolto. Basta fare una ricerca su Amazon: di giradischi se ne trovano di tutti i tipi, mentre per ascoltare i cd risulta più difficile trovare la via di mezzo tra gli impianti hi-fi d’eccellenza e i lettori cd di bassa lega.
«Per i vinili», fa notare Crotti, «si trovano il bello, il brutto, il giocattolo e gli impiantoni hi-fi. Con i lettori cd siamo in fase iniziale. Non si trovano. Bisogna recarsi nei negozi hi-fi specializzati proprio perché non c'è ancora stato il grande ritorno nostalgico come è avvenuto per il vinile: è stato quello che ha portato alla comparsa dei modelli sfiziosi. Ma se i quarantenni e cinquantenni torneranno a chiedere ad alta voce i cd come fecero con i vinili, sicuramente ci sarà un ritorno modaiolo del compact disc», è la sua predizione.
Le musicassette
Per quanto riguarda il suono migliore, Crotti preferisce non sbilanciarsi. «Il discorso è lungo e dal punto di vista tecnico non mi ci addentro. Ci sono scuole di pensiero. Certamente il cd ha molti vantaggi, il vinile ha un altro fascino. La musicassetta? Non ha una porzione di mercato enorme, ma se dieci anni fa le avrei buttate via tutte, oggi ci sono tanti ragazzi e ragazze che comprano il walkman o il lettore per auto e quindi vendo anche quelle. Quindici anni fa erano per collezionisti, ora i ragazzi le ascoltano davvero».
E a proposito di ragazzi e ragazze: sono loro, a quanto pare, a tenere vivi i negozi. «Io sto in piedi grazie alla fascia 20-40 e grazie ai ragazzini che si fanno accompagnare dai genitori. I sessantenni e settantenni appassionati hanno già tutto».
Prodotti esclusivi
Sul discorso della rinascita del mercato dei vinili e dei cd concorda anche un altro negozio storico di Brescia, Pinto Multimedia: per Carlo Pinto il revival è innegabile, ma innegabile è anche il lato negativo che le mode e il marketing portano con sé.
«Le case discografiche non aiutano i negozi. Anzi, stanno creando problemi. Oggi vengono prodotti dischi speciali, colorati, a tiratura limitata, che costano molto di più. Ma soprattutto le mayor hanno aperto i loro shop online dove trovare in esclusiva diverse uscite. Per esempio: Paul McCartney recentemente ha pubblicato un vinile che è arrivato nei negozi in versione singola, mentre sul sito della casa discografica era doppia. La clientela di collezionisti e appassionati viene fidelizzata online e noi perdiamo una fetta di mercato».
Negozi specializzati e collezionisti hanno dunque mantenuto alta l’attenzione sull’articolo, ma la vera attenzione sul prodotto l’ha creata il marketing, dice Pinto. «Dopo lo streaming hanno alimentato la nicchia degli lp, che resta una fetta microscopica, ma che comunque supera i cd. Possedere qualcosa di fisico e collezionabile piace, anche al pubblico giovane che si appassiona. Noi abbiamo ascoltatori di hiphop, di Olivia Rodrigo, di Taylor Swift… Si appassionano all’oggetto e amano collezionare fisicamente i dischi».
Giradischi, conferma, si trovano ormai di ogni tipo. «Online se ne trovano a prezzi stracciati. Ci sono gli impianti hi-fi per audiofili e giradischi per chi non ha nessuna pretesa. Ma li sconsigliamo: i dischi costano cari, sarebbe meglio investire anche nell’apparecchio».
Il Black Friday del Record Store Day
A tenere alta l’attenzione su dischi (vinili o cd che siano) sono stati gli appassionati e i negozi, dice Pinto, ma anche le iniziative come i mercatini o il Record Store Day, che cade ogni terzo sabato di aprile e che ha un circuito anche in Italia. Pinto ne fa parte e ogni anno partecipa con diversi appuntamenti.
Il Record Store Day ha anche il suo Black Friday, che coincide esattamente come il classico Black Friday (il giorno dopo il Thanksgiving, verso fine novembre: quest’anno cade il 29). Ma se il Black Friday prevede sconti e riduzioni, per i negozi di dischi significa altro: le case di produzione e gli artisti fanno infatti uscire proprio in occasione di questa giornata ulteriori edizioni speciali o da collezione.
«Essendo negozio affiliato Rsd abbiamo ordinato alcune di queste edizioni», dice Pinto, «e oggi, venerdì, faremo festa dalle 18 con un aperitivo musicale in cui presenteremo i dischi, su cui prevediamo qualche sconto. Presenteremo anche una fanzine che ricomincerà a essere pubblicata, “Exit”: risale a 25 anni fa, era prodotta da alcuni giornalisti e appassionati bresciani, tra cui Ricky Barone. Il numero speciale sarà dedicato a “cosa è successo nella musica negli ultimi 25 anni”».
Tra le edizioni imperdibili, anticipa Pinto, ci sono il «Live in Detroit» dei The Doors, «Hejira demos» di Joni Mitchell (che arriva direttamente dagli archivi dell’artista e che era molto atteso), «Love is» di Whitney Houston live dal Sudafrica, il singolo «I want to hold your hand» dei Beatles e «Saturnight, Live in Tokyo» di Cat Stevens.
Le implicazioni commerciali
C’è anche chi dice no. Crotti, per esempio, quest’anno ha deciso di non partecipare al Black Friday, ma senza polemica. «Quest’anno non ho acquistato volutamente le edizioni speciali. Non perché contrario, ma perché i prezzi sono molto alti, quasi da speculazione. All’inizio il Rsd aveva un senso forte e sosteneva anche i negozi indipendenti. Oggi di indipendente non c’è nulla. Non è un disvalore: significa che il vinile è realmente tornato. Ma il mio negozio è ancora una bottega e mi piace dedicarmi all’aspetto originario di questa professione».
Continuare a produrre limited edition con tirature stringate e colori sempre diversi, facendo uscire dischi già rari, secondo lui alla lunga può diventare deleterio. I clienti gli chiedono perché non ristampano le discografie dei Nirvana o dei Beatles senza aggiungere colori o particolarità, come vinili normali. Vorrebbero un disco semplice. «Ma per queste edizioni ormai l’originale costa quasi come la ristampa e dal punto di vista collezionistico non ha senso. Anche perché nell’economia di un negozio il rischio è quello di avere migliaia di dischi per sfizio. E la clientela, seppur si stia ampliando, resta circoscritta».
L’edizione speciale bresciana
A proposito di edizioni speciali, in occasione del Black Friday 2024 c’è un musicista bresciano che ha deciso di pubblicare proprio il 29 novembre un disco a tiratura limitata. Si tratta di Michele Gazich, che il 16 dicembre sarà al teatro Sant’Afra in città per il concerto conclusivo delle celebrazioni del cinquantesimo anniversario della strage di piazza della Loggia e che qualche anno fa registrò un concerto al Vittoriale di Gardone Riviera. Questo concerto si trova ora nel vinile «Il Vittoriale brucia». Le canzoni sono dedicate agli scrittori, alla poesia e ai poeti: Eugenio Montale, Primo Levi, Pier Paolo Pasolini, Paul Celan, Ingeborg Bachmann e Gabriele d’Annunzio.
«La mia carriera si è svolta metà in Italia e metà negli States, ecco perché conosco il Black Friday, diversamente da altri artisti italiani e bresciani che magari non ne hanno mai sentito parlare», spiega. «Questa sarà un’edizione speciale per collezionisti firmata Fonobisanzio/Moonlight Recors, distribuita da Ird. Un monoformato in vinile, a cui ci sono allegati un cd e il file ad alta risoluzione, in modo da poter dare agli ascoltatori tutto il concerto, dato che il vinile ha una durata massima di 45 minuti (per sette brani). La tiratura è in 100 copie di cui sette per collezionisti, con testo autografo». E si troverà anche da Pinto, oltre che online.
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