Musica

Sanremo 2024, le pagelle della seconda serata

a cura di Cecilia Bertolazzi
Il nostro inviato Daniele Ardenghi segue le esibizioni dei quindici cantanti in gara
La seconda classifica provvisoria data dal voto di radio e televoto
La seconda classifica provvisoria data dal voto di radio e televoto
AA

Dopo la maratona-abbuffata della prima sera, oggi cosa ci aspetta? Vedremo. Quel che è certo è che le esibizioni si dimezzano. Ne sono previste quindici introdotte dagli altri quindici artisti che oggi riposano la voce. Insomma, su questo fronte, sarà interessante vedere come se la cavano nei panni degli annunciatori. 

Per quanto riguarda i bresciani cantano Renga e Nek, in scaletta per secondi e annunciati da La Sad. Subito dopo si esibirà Alfa, presentato da Mr. Rain. 

Quel che interessa oggi è certamente far decantare le canzoni. Sentire come girano, se funzionano e se restano in testa, se aprono prospettive… A tastare il polso musicale delle esibizioni ci penserà il nostro inviato Daniele Ardenghi che ci sfornerà pagelle fino a tarda notte (anche se si suppone che la chiusura di questa seconda serata possa essere ben prima delle 2). A fine spettacolo la classifica provvisoria della serata. Oggi la giuria che si esprime è composta dalle Radio (200) e dal televoto.

In gara, nell’ordine, stasera:

Fred De Palma presentato da Ghali

Il cielo non ci vuole
Il pezzo del presentatore è più forte – e di molto – di quello del presentato. Pensiero estemporaneo: sarebbe bello vedere Ghali al Festival in coppia con Mahmood. Aprirebbero il palco in due.

Intanto, il cielo di Sanremo più che non volere De Palma, non ne vuole sapere di mostrare un po’ di sole. Anzi, per venerdì e sabato danno pioggia. Un lungo giro di parole per dire che il brano di Fred non è da fronte di alta pressione, e probabilmente nemmeno da alta classifica finale. La performance, comunque, è sciolta. E alla fine la dedica è per i genitori Antonio e Mimma.

Renga e Nek presentati da La Sad

Pazzo di te
Il trio La Sad del bresciano Theø Botticini si presenta sul palco con abiti elegantissimi, capelli laccati e papillon. Ma sulla schiena i ragazzi hanno dipinte immagini del volto di Amadeus in versione punk. “Stasera siamo il nuovo Volo”, afferma Plant. Prima dell’esibizione dei due gentlemen del pop, dalla platea, si alzano un paio di “Francesco sei bellissimo”. L’incrocio all’insegna della terra della Leonessa è uno dei più arditi. Conferma però le impressioni della prima serata. Renga e Nek sono a loro agio nel ruolo che hanno scelto di avere, e danno l’impressione di godersela. Theø, Fiks e Plant sono autoironici e non così minacciosi come qualcuno aveva pensato. “Brescia!” esclamano, alla fine dell’esibizione, i due concittadini.

Francesco Renga e Nek sul palco dell'Ariston
Francesco Renga e Nek sul palco dell'Ariston

Alfa presentato da Mr. Rain

Vai!
Avanti con Brescia, avanti con Mr. Rain, elegantissimo in nero, a suo agio anche nel ruolo di “host”. Alfa, nel pomeriggio, in conferenza stampa ha parlato del proprio intento di portare il pop-folk all’americana in Italia, cercando di infilarsi in una nicchia non troppo affollata. Avevamo parlato delle somiglianze del brano con Renegades degli X Ambassadors. Correggiamo il tiro. Sembra pure Run dei OneRepublic. Non brutto, ma molto derivativo.

Giorgia, Mr. Rain e Amadeus
Giorgia, Mr. Rain e Amadeus

Dargen D’amico presentato da Diodato

Onda alta
Diodato loda Dargen per le parole pacifiste con le quali l’electrorapper ha concluso l’esibizione di martedì sera. Che, francamente, era parsa un poco caotica. Tanto da far perdere un po’ il senso di una canzone tutt’altro che brutta. Anzi. Il contrario.

A questo giro funziona tutto meglio. E il brano viene fuori. Ha molto potenziale, ha anche una certa ricercatezza. Resta uno dei momenti più alti di questo Festival. Forse bastava scegliere un outfit meno ingombrante. «Ieri non volevo essere politico – commenta D’Amico -. Ho commesso molti peccati, anche gravi, ma tra questi non c’è stato il pensiero di avvicinarmi alla politica». E poi la gag: «Diodato ha una delle voci più eleganti del Festival, io sono il più sgraziato». Dargen, insomma, sa alternare i registri. Sia quando canta, sia quando parla.

Il Volo presentati da Rose Villain

Capolavoro
Il pezzo del Volo è uno di quelli che difficilmente, a livello d’esecuzione, cambierà durante il Festival. Il trio – vestito di bianco e nero - lo spara fuori “a tutta”, come è normale che sia. L’inciso cresce, comunque. È qualcosa di totalmente diverso da ciò che gira in questo Festival e ha una melodia molto buona. Se siete stanchi della dance, Capolavoro soffia aria diversa nelle orecchie.

Gazzelle presentato dai Bnkr44

Tutto qui
La boy-band empolese non ha un gran pezzo, ma ha quel culto della provincia (sono di Empoli) che ci piace tanto. Presentano Gazzelle vestiti da giocatori di football americano. Il cantautore romano al secolo Filippo Bruno Pardini, sempre più figlio illegittimo di Oskar degli Statuto, prosegue nella propria missione di donare delicatezza sinfonica al Festival. Bella canzone, bell’arrangiamento pulito (c’è pure un riff di chitarra Nineties effettata che fa capolino qua e là), testo ispirato ed emozionante. Ad avercene di canzoni d’amore così.

Emma presentata dai Santi Francesi

Apnea
Non si sottovaluti Emma, il suo carisma e il potere del televoto, che in questa serata vale il 50%. Sotto l’hotel De Paris nel quale alloggia ci sono già accampamenti con tanto di striscioni per la sua “Apnea”. La fanbase è solida. La canzone funziona ancora meglio al secondo ascolto. Da ascoltare in auto con i bassi pompati e con i finestrini abbassati, avrà vita anche nella bella stagione.

Mahmood presentato da Alessandra Amoroso

Tuta gold
L’accoppiata presentante-presentato vale posizioni altissime nella classifica finale. Tuta gold è pacificamente uno dei pezzi più belli del Festival. Dentro ci si sente tantissimo Soldi, ma presenta difficoltà vocali – tranquillamente superate – anche maggiori. Pezzo italiano, pezzo internazionale. Alessandro ha poi carisma e magnetismo. Una di quelle persone nate per stare sul palco. «Amore mio come sei bello», gli sussurra Amoroso. Il sorteggione da Champions League, nel loro caso, ha messo insieme sul palco due amici.

Big Mama presentata da Il Tre

La rabbia non ti basta

Una delle notizie di giornata è che la Rai ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti di un proprio un giornalista, il quale avrebbe pubblicato un tweet ritenuto offensivo (con contenuto di body-shaming) nei confronti della cantante al secolo Marianna Mammone. La quale, comunque, sul palco è ancora più carica. E che, con ancora più convinzione, propone il brano che tocca proprio questo tema. La canzone non è facilissima. Meglio il contenuto che il contenitore melodico. Ma Big Mama chiama e ottiene le mani battute a tempo dalla platea, e chiude ancheggiando. La dedica finale è alla comunità queer («Amate liberamente, potete farlo»).

The Kolors presentati da Angelina Mango

Un ragazzo una ragazza
Altra coppia di presentatore e presentati dal potenziale nucleare in ottica classifica finale. Con radio (che hanno iniziato a passare il pezzo come se non ci fosse un domani) e televoto, i Kolors a questo giro sono realmente destinati ad entrare in Top 5. “Scpaccat tutt’e cos’ uagliù” (chissà se si scrive così) è l’augurio di Angelina, in onore alle origini del trio ora di base a Milano. Ballerini sul palco danno ancora più movimento a un pezzo ch’è goduria per le orecchie. Stash ringrazia Giovanni Allevi per il momento ad altissimo tasso emotivo regalato nel corso della serata.

Geolier presentato da Mannoia

I p’me, tu p’te

«È stato il Geolier». Il meme – in questi giorni - gira all’impazzata tra i fan di Boris, che giocano sulla frase cult di Corinna Negri (Carolina Crescentini), la quale non riusciva a pronunciare la parola gioielliere. Altra battuta epica: «Io ho… Io ho.. gli anni che ho». Sono 46 quelli che dividono Mannoia e Geolier. Abbinamento peculiare. Il brano del ventitreenne napoletano ha e avrà di certo il proprio pubblico. L’esibizione della serata numero due non aggiunge né toglie alcunché. Sarà l’orario, sarà la fatica. Viene da immaginarsi un duetto proprio con la Mannoia che balla scalza. Magari per dare un po’ di dinamica a una canzone che ne è (volutamente) priva.

Loredana Bertè presentata da Sangiovanni

Pazza

«Artista e donna straordinaria, aspiro un giorno ad avere il tuo coraggio», afferma Sangiovanni nel momento di presentare Loredana Bertè. Che torna sul palco con un primato da difendere. Quello nella prima classifica provvisoria. Le radio la stanno coccolando, e la sua "Pazza" potrebbe veramente mettere d’accordo molte delle componenti che poi andranno a comporre la classifica finale. Il pezzo – tra i più rock del Festival – oggettivamente funziona. La cantante può pure affermare con serenità di essere stata stravagante ben prima di chi, oggi, si presenta sul palco dell’Ariston con una stravaganza ch’è ormai ordinaria. Cori per lei dopo l’esibizione. Ancora (almeno) in Top 5?

Annalisa presentata da Maninni

Sinceramente
La cantante di Savona abbraccia Giorgia e poi si prende la scena. Sembra uscita da uno dei suoi videoclip. E d’altra parte "Sinceramente” è il prodotto dei singoli di successo di questi ultimi mesi (Bellissima, Mon amour, Ragazza sola, Euforia). L’unica cosa che non convince al 100% è lo special che lancia la parte finale del brano, che per il resto è scritto molto bene, e interpretato secondo una formula vincente. Da Top 5 pure lei.

Irama presentato dai Ricchi e Poveri

Tu no

Per la cronaca, a quest’ora il mega-led della Costa Smeralda ormeggiata poco distante dalla spiaggia di Sanremo si diverte a mandare messaggi beffardi. «Anche stasera si dorme domani» è uno di questi. I Ricchi e Poveri sono carichi a mille, ma hanno un paio di problemi di dizione nel momento di presentare Irama. Che, invece, ruggisce e gratta il proprio testo struggente. La performance dà ancora l’idea di qualcosa di muscolare. Uno sforzo tribale che, forse, qua e là meriterebbe un momento di dolcezza. Tanti applausi per lui, comunque.

Clara presentata dai Negramaro

Diamanti grezzi
A brillare come un diamante grezzo è più il vestito di Clara che la canzone che presenta. Il tutto al netto dell’augurio di Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, che fa un po’ il vecchio quando le ricorda che al primo Festival cui ha partecipato, lui e la sua band erano ventenni. Lei è comunque magnetica ed elegante.

Al secondo ascolto, non sfugge la somiglianza con Tuta gold di Mahmood per l’espediente di svuotamento che porta dalla strofa al ritornello. Anzi, fermi tutti. Le due canzoni – pur diverse – riescono a somigliarsi, almeno nell’intenzione. Intanto all’1.01, in sala stampa, viene dato lo stop al televoto per i colleghi delle radio. Mentre il televoto resta aperto ancora un po

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