Musica

Dall’Ariston il racconto dei bresciani in gara: giorno tre

Il Festival visto da Francesco Renga, Mr. Rain e Theø della Sad
Renga, Nek e la scenetta dei cornetti interisti
Renga, Nek e la scenetta dei cornetti interisti
AA

La seconda giornata del Festival, anche per i bresciani in gara, è sinonimo di extra-lavoro. Ci sono le impressioni dell’esordio da elaborare, la preparazione verso le prossime serate e l’immancabile – fittissimo – lavoro di promozione.

Francesco Renga, in coppia con Nek con il brano Pazzo di te, torna sul significato del brano portato in gara. «Da genitore – racconta -, sono contento di poter spiegare ai miei figli cosa possa essere l’amore adulto, fuori dalle dinamiche meno sane che oggi vengono spesso rappresentate».
Tempo di primo mini-bilancio per Mr. Rain. «La prima esibizione? Ero teso, anche perché ho cantato tardi – sottolinea -. Ma poi è scesa di colpo, sul palco. E alla fine avevo le lacrime agli occhi. Sono contentissimo della mia performance. L’adrenalina adesso resta, ma almeno non è più quella dell’attesa. Sono contento che, ora, la canzone sia di tutti. E da qui in avanti voglio riuscire a trasmetterla ancora di più».


Theø Botticini della Sad, nel corso della prima serata, ha dato una nuova, forse inattesa tridimensionalità al proprio brano. «Siamo veramente contenti, anzi orgogliosi di aver portato sul palco dell’Ariston un messaggio che riteniamo di fondamentale importanza, legato all’attività di Telefono Amico, servizio di prevenzione al suicidio. Il vero suicidio è non parlarne, ne siamo convinti».

E nel corso della seconda serata proprio il giovane del quartiere Don Bosco, insieme ai propri compagni, presenterà sul palco Renga e Nek. Nessuno dei protagonisti nasconde l’entusiasmo per il connubio iper-bresciano, previsto per le prime battute della serata.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia