Cartellone Teatro Grande 2026, quali sono i concerti da non perdere

Marco Bizzarini
Tanti gli appuntamenti di richiamo e le proposte non banali: dagli omaggi a Brahms, Shostakovich per la memoria, Bach con John Cage. Spazio anche ai talenti concittadini Gorini, Togni e Orchestra Studio
Il Teatro Grande - Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it
Il Teatro Grande - Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it
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Tra i numerosi concerti al Teatro Grande per il 2026, la serata di maggior richiamo è sicuramente quella del 10 febbraio che vede l’estroso direttore Teodor Currentzis alla testa della compagine da lui stesso fondata: Musicaeterna Orchestra. In programma «Der Ring ohne Worte», l’Anello senza parole, ossia la suite sinfonica che Lorin Maazel ricavò nel 1987 dalla Tetralogia di Wagner.

Mario Brunello, il 16 aprile, nella doppia veste di direttore e violoncellista interpreta con i Solisti Aquilani pagine di uno dei suoi compositori più amati del Novecento: Moisej Vajnberg. Da non perdere, l’11 novembre, il ritorno al Grande della Chamber Orchestra of Europe diretta da Sir Antonio Pappano con la Settima Sinfonia di Dvorak e il Concerto n. 1 per pianoforte di Brahms, con solista il quotatissimo Alexandre Kantorow.

Notevole l’esecuzione dell’oratorio «La creazione» di Haydn, il 26 maggio, in una chiesa da definire, da parte del gruppo di strumenti antichi della Juilliard School. La compositrice americana Caroline Shaw sarà invece in Sala Grande il 5 ottobre, con gli archi dell’Attacca Quartet, per proporre pezzi originali e di Mendelssohn.

Oltre a sviluppare il tema del «doppio», diverse proposte musicali rendono omaggio al già citato Brahms. L’Ensemble del Teatro Grande, nel corso di quattro concerti, presenterà alcuni capolavori cameristici del maestro amburghese, affiancandoli in modo stimolante a quattro autori del Novecento: Mahler, Rota, Milhaud e Kancheli. Ma il cartellone è davvero generoso di proposte non banali.

Il 23 gennaio si potranno ascoltare composizioni inedite per oboe del filosofo Emanuele Severino eseguite da Massimiliano Salmi e Ruggero Ruocco, con note introduttive di Augusto Mazzoni. Per il Giorno della Memoria il Quartetto d’archi di Torino esegue l’Ottavo Quartetto di Shostakovich e «Different Trains» di Steve Reich. Inedito l’accostamento tra Beethoven e Pizzetti da parte del Trio Hèrmes con pianoforte, come il confronto tra Bach e John Cage proposto dalla raffinata pianista Costanza Principe.

Talenti bresciani

Il pianista bresciano Paolo Gorini - Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it
Il pianista bresciano Paolo Gorini - Foto New Reporter Favretto © www.giornaledibrescia.it

Spazio anche a talenti concittadini con il pianista Paolo Gorini (in duo con il soprano canadese Elisabeth Hetherington), con il clavicembalista Giulio Francesco Togni (accanto all’Ensemble Domani l’Aurora) e con l’Orchestra Studio del Conservatorio di Brescia diretta da Pier Carlo Orizio.

Il cartellone tiene conto anche delle musiche del mondo e del jazz, con la virtuosa di oud tunisino Sarra Douik e con un nuovo progetto di Emanuele Maniscalco.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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