Cultura

Mille incontri della Ccdc nel segno della profondità culturale per la città

La Cooperativa cattolico-democratica di cultura, attiva da 46 anni, ha portato 827 relatori a Brescia, di cui 160 stranieri e vari Nobel
Il fondatore della Ccdc Matteo Perrini (a destra) con Andrej Sinjavskij e la moglie nel Vanvitelliano, 1986
Il fondatore della Ccdc Matteo Perrini (a destra) con Andrej Sinjavskij e la moglie nel Vanvitelliano, 1986
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Mille incontri in quarantasei anni. La forza dei numeri nella storia della Cooperativa cattolico-democratica di cultura. In città il fulcro delle iniziative, visto che il cuore della Ccdc sta all’Oratorio della Pace: 917 gli appuntamenti a Brescia e 83 in provincia.

Prevalgono dibattiti e conferenze: sul sito se ne trovano 430 trascritte e 300 in video e audio. Nell’elenco ci sono anche 82 tra spettacoli e concerti, 73 proiezioni di film, 21 mostre e la pubblicazione di 25 libri. Grazie alla Ccdc, a Brescia sono giunti 827 relatori, tra i quali 160 stranieri e alcuni di questi prima o dopo aver ricevuto il Premio Nobel.

L’incontro del millesimo appuntamento è fissato per martedì 15 novembre, alle 18, nell’auditorium di S. Giulia, in via Musei, con lo storico Marcello Flores, la giornalista Anna Zafesova, la saggista Carolina De Stefano, il critico cinematografico Anton Dolin e, in collegamento, l’artista Victoria Lomasko. Tema: la violazione dei principi democratici e dei diritti umani nella Russia di oggi. Coincidenza impressionante: il primo incontro organizzato dalla Ccdc, il 3 dicembre 1976, fu con il dissidente Juri Mal’cev, seguito pochi mesi dopo da Andrej Siniavskij (tornato nel 1986). Anche questo testimonia la coerenza nell’itinerario della cooperativa, secondo gli indirizzi del fondatore e primo presidente, il prof. Matteo Perrini, e dal gruppo di giovani che lo seguirono, tra i quali Maurizio Faroni, Giampaolo Farina, Davide Gasparetti e i compianti Fulvio Manzoni e Mariagrazia Dusi. Indirizzi riconfermati con le presidenze di Paola Paganuzzi, Alberto Franchi e, ora, di Filippo Perrini.

Il dissidente Juri Mal’cev a Brescia nel dicembre 1976
Il dissidente Juri Mal’cev a Brescia nel dicembre 1976

L’attenzione all’Est europeo è stata una costante, ripresa anche recentemente in memorabili incontri con la semiologa Julia Kristeva, la scrittrice Svetlana Aleksievic, la filosofa Agnes Heller. La difesa dei diritti dell’uomo e lo sviluppo dei popoli sono ambiti spesso frequentati dalla cooperativa, come dimostrano gli incontri con il fondatore di Amnesty international, Peter Benenson, e con i Premi Nobel Perez Esquivel, Carlo Rubbia, Samuel C.C. Ting e Abdus Salam.

Lungo è l’elenco delle personalità di altissimo profilo coinvolte: l’Abbé Pierre, Jean Guitton, Bernhard Casper, Marcello Candia, Timothy Radcliffe; i cardinali Roger Etchegaray, Paul Poupard, Giacomo Biffi e Carlo Maria Martini; gli scrittori Diego Fabbri, Mario Luzi, Mario Pomilio e Carlo Bo, solo per citarne alcuni. Indimenticabili i due appuntamenti, nel 1977 e nell’84, con l’arcivescovo brasiliano mons. Helder Camara. Lo sguardo internazionale, in particolare per il Medio Oriente, ha sempre contraddistinto la Ccdc, che ha promosso incontri con lo scrittore israeliano David Grossman, l’esule siriana Malia Alek, il giornalista turco in esilio Murat Cinar.

L’Europa unita è un’altra delle prospettive care al sodalizio, che ha invitato più volte Romano Prodi e gli economisti Philippe Van Parijs, Massimo Bordignon e Mario Nava Economia, politica, scienza, tecnologia, poesia, teologia e filosofia: molte le occasioni di riflessione e le opportunità di entrare in profondità nei temi nevralgici del nostro tempo, senza impantanarsi nelle polemiche.

Da segnalare anche le 86 iniziative rivolte agli studenti, in particolare i corsi di filosofia coordinati dal prof. Luca Ghisleri. E tra i percorsi della Ccdc spicca quello delle Pietre di inciampo, seminate sulle strade di 16 località bresciane dall’artista Gunter Demnig: «monumenti minimi» per chi è stato deportato e ucciso dai nazifascisti. Verso il futuro.

Dopo le riflessioni che hanno accompagnato la pandemia, la Ccdc alza lo sguardo sul futuro, negli incontri con il cardinale africano Dieudonné Nzapalainga, lo scrittore Eraldo Affinati, il filosofo Salvatore Natoli, la storica Lucetta Scaraffia, il teologo Bruno Forte e l’economista gesuita Gäel Giraud. Mille appuntamenti colti e altri mille in programma.

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