Cultura

Luca Micheletti a Brescia: «Il mio Arnaldo in parole e musica»

Elisabetta Nicoli
L’attore, regista e baritono di fama internazionale rievoca la figura dell’«eretica belva» sul testo di Niccolini e con le musiche di Liszt: appuntamento martedì al salone San Barnaba
Luca Micheletti, drammaturgo e interprete dello spettacolo - © www.giornaledibrescia.it
Luca Micheletti, drammaturgo e interprete dello spettacolo - © www.giornaledibrescia.it
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Quasi nove secoli fa il rogo metteva fine alle predicazioni infiammate del monaco Arnaldo contro la corruzione nella Chiesa del suo tempo. Brescia lo ricorda con manifestazioni coordinate da Cieli Vibranti e, in anteprima, ne ricostruisce la vicenda attraverso la tragedia a lui dedicata nel 1843 dal poeta e drammaturgo Giovanni Battista Niccolini. Luca Micheletti, attore e regista e baritono di fama internazionale, cura la drammaturgia dell’evento «L’eretica belva» e ne è interprete con Francesco Manni e Francesco Martucci attraverso la lettura di brani scelti dell’opera raramente rappresentata, con la presenza di Davide Cavalli per l’esecuzione al pianoforte di musiche di Franz Liszt e con luci e suono a cura di Fabrizio Ballini. A Micheletti abbiamo chiesto alcune anticipazioni.

Arnaldo è riscoperto attraverso la tragedia di Niccolini: quale legame c’è tra epoche così lontane?

«Il Risorgimento ha riscoperto questo monaco combattente nel Medioevo, facendone un simbolo di unione e libertà. La rappresentazione è concepita come un reading: la lettura di alcune pagine della tragedia, con accompagnamento al pianoforte, dovrà essere l’occasione per scoprire l’anima di questo personaggio legato alla vita di Brescia, e anche alla mia di ex arnaldino, nell’auditorium così vicino al liceo (salone San Barnaba, martedì, ndr). In un dramma-fiume Niccolini non racconta un Arnaldo a senso unico, in lotta con la corruzione nella Chiesa, ma come una figura bifronte, che sul piano politico anticipa un coinvolgimento popolare. In un grande discorso alla folla sollecita la ricostruzione di una comunità governata dalle antiche leggi, e il popolo lo segue fino a un certo punto. A noi può risultare facile vedere in questo filosofo ascetico, di spiritualità pauperistica, addirittura un antesignano di posizioni ambientaliste».

Qual è l’origine dell’espressione «eretica belva»?

«Viene attribuita agli oppositori di Arnaldo, in un verso della tragedia, con quell’accusa di eresia che ha decretato la sua triste fine. Il tentativo di silenziare la sua predicazione trasforma l’accusa in medaglia d’eroismo per Arnaldo che non ha avuto vera e propria giustizia per la sua proposta di un ideale suggestivo. In una scena si trova un serratissimo confronto con il papa, sottintendendo che Arnaldo lo riconosce come guida spirituale, ma opponendosi al potere temporale rende scomodissima la sua posizione. La sua figura si presta al leggendario e Niccolini la affronta in maniera erudita, riportando nella prima edizione della tragedia un dossier storiografico».

Quale ruolo ha la musica?

«Per il tramite di Liszt abbiamo grandi parafrasi delle opere verdiane che hanno sempre molto cari personaggi perdenti dall’animo eroico. Attraverso Liszt, insieme al personaggio politico emerge l’uomo spirituale, che prefigura una Chiesa aderente al dettato del Vangelo. Con la musica si cerca di ritessere una trama suggestiva che possa adeguarsi al testo di Niccolini: non un semplice accompagnamento delle parole, ma come un vero e proprio melologo nel tessuto della rappresentazione».

In quale calendario d’impegni s’inserisce l’appuntamento bresciano?

«In un’alternanza di prosa e opera e con la previsione di un’estate musicale pienissima. Resta sempre il faro del teatro, che mi àncora alla mia realtà originaria: il teatro per la musica è pur sempre teatro. Cerco di non far mancare la mia presenza a Brescia, con l’associazione Cieli Vibranti ho già avuto collaborazioni in progetti speciali, anche con l’uso di nuove tecnologie. Mi piacerebbe che il Ctb rispondesse di più a certe sollecitazioni...».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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