Licia Colò: «L’imprevisto nel viaggio è la vera ricchezza»

Licia Colò, conduttrice e autrice televisiva, scrittrice e blogger o meglio, come lei stessa si definisce, «divulgatrice delle meraviglie del Pianeta», non è un’esperta di viaggi. A dichiararlo è lei stessa, intervistata dall’Ansa nel cuore di questa estate in cui a tenere banco sono stati i prezzi delle vacanze.
Licia, è vero che il costo delle vacanze è aumentato?
«Tutta la vita è rincarata in maniera un imbarazzante, in ogni settore. Ho letto del caro ombrelloni, ma non è un problema solo degli stabilimenti, sono aumentati gli alberghi, i biglietti aerei...».
Come se ne esce?
«Guardiamo ai giovani, che hanno pochi soldi in tasca perché sappiamo benissimo che il nostro non è un Paese in grandissima crescita, giusto per usare un eufemismo. Quando viaggiano low cost, vanno a dormire negli ostelli. Tra l’altro grazie a mia figlia ho scoperto che non sono più gli ostelli di una volta, sono qualcosa di decisamente diverso, luoghi d’incontro per persone che amano conoscere il mondo spendendo non tanti soldi».
E lei come viaggia?
«Io sono una “non viaggiatrice” – ride – perché come dice il vecchio detto popolare, sono come il calzolaio che va con le scarpe rotte. Ho passato una vita a viaggiare per lavoro e, fortunatamente, continuo a farlo, quindi quando ho un po’ di tempo libero, se decido di fare un viaggio, è assolutamente al rallentatore. Credo che il modo di viaggiare di oggi non arricchisca il viaggio, ma anzi lo impoverisca. Le persone fanno come se fosse una gara a chi vede più cose, per poi mettere tutto tristemente su Instagram».
Lo ha sperimentato direttamente?
«Quest’estate la sto trascorrendo nella casa di famiglia sulle Dolomiti e vedo tanta gente correre per fare il giro dei Quattro passi, ma non scendono nemmeno dalla macchina se non per qualche scatto veloce. È una tristezza infinita, è un modo di non viaggiare. Io personalmente me ne starei molto più tranquillamente a casa piuttosto di fare una cosa del genere».
Cos’è il viaggio per Licia Colò?
«Soprattutto libertà. Di non avere orari, di guardarsi intorno, fermarsi, tentare di catturare cose non programmate. Perché l’imprevisto nel viaggio è la vera ricchezza. Nella mia vita le esperienze più belle le ho avute proprio grazie ad imprevisti. Ho conosciuto persone particolari, ho seguito magari qualcuno che non dovevo seguire e mi ha fatto vedere un luogo meraviglioso».
Spesso però i viaggi sono pacchetti tutto compreso...
«Mia figlia, una giovane influencer, sta scrivendo un libro sul “viaggio in solo”. Mi raccomando, non significa “viaggiare da soli” ma è un modo speciale di vedere il mondo, che è l’anti Instagram. Ormai anche ai vicini non parli più direttamente ma via Instagram, come se fossero dall’altra parte del mondo. Invece viaggiando da soli, magari appunto negli ostelli, rischi pure di conoscerle le persone. Le conosci dal vivo – ironizza –, è un rischio terribile...»
E dopo le ferie che progetti ha?
«Sto lavorando ad uno spettacolo teatrale che partirà a novembre in cui parleremo della bellezza, del valore della natura, temi che mi sono sempre stati a cuore. Poi da settembre sarò ospite fissa di “MellaMà” in prima serata su Rai2. Ho parlato prima del teatro rispetto alla televisione perché il teatro per me è una cosa nuova, mentre la tv la faccio da 40 anni».
E c’è un Paese che vorrebbe visitare ancora?
«Non ho mai contato i tanti Paesi che ho visitato. Non sono punti su una cartina geografica. E poi non si può dire di conoscere il Kenya solo perché si è stati un certo periodo in un territorio del Kenya, no? Oppure l’Africa? L’Africa è fatta di centinaia di Paesi... Quelli che preferisco in questo momento della vita? Il Nord del mondo, o magari tornerei in Australia».
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