Perin della Cattolica: «La storia dei giubilei per capire l’attualità»

Giulia Camilla Bassi
L’intervista alla docente e curatrice del ciclo di sette lezioni che prenderà il via venerdì 7 alle 9.30 in Aula Bazoli
La porta santa aperta da papa Francesco - Foto Vatican Media
La porta santa aperta da papa Francesco - Foto Vatican Media
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Il 24 dicembre 2024, Papa Francesco ha aperto la Porta Santa della Basilica di San Pietro, inaugurando ufficialmente il 25° Giubileo universale della Chiesa cattolica. Un evento che richiama una tradizione secolare e che offre lo spunto per riflettere su storia e attualità.

Per approfondire il tema con i suoi studenti – e non solo –, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia ha promosso «I giubilei nella storia», ciclo di sette lezioni che prenderà il via venerdì 7 alle 9.30 in Aula Bazoli con il primo incontro «Ludi saeculares ed aeternitas di Roma».

L'iniziativa, curata dai professori Raffaella Perin, docente di Storia del Cristianesimo contemporaneo, e Alessandro Galimberti, docente di Storia romana, si propone di accompagnare gli studenti in un viaggio attraverso il tempo per comprendere le origini, le trasformazioni e le rappresentazioni del Giubileo.

Abbiamo incontrato la professoressa Raffaella Perin per farci raccontare l’iniziativa.

Professoressa, come è nato il ciclo di lezioni?

Le lezioni sono nate ragionando con il professor Galimberti su come poter coinvolgere maggiormente gli studenti in attività che avessero, sì, a che vedere con i contenuti delle lezioni, ma che fossero anche collegate all’attualità, per aiutarli a comprendere meglio l’evento Giubileo che stanno vivendo come giovani, come cittadini e magari anche come credenti. Per noi è un’attività importante, perché talvolta troviamo uno scollamento dei ragazzi col presente, proprio perché si informano poco. È essenziale anche mostrare che le materie umanistiche – che non hanno un risvolto immediato nel mondo delle professioni – servono per vivere il presente, non per tuffarsi in un passato relegato nelle biblioteche.

Chi interverrà durante il percorso?

L’idea era di coinvolgere i nostri colleghi, proprio per mostrare come questo tema sia trasversale alle varie discipline. Comincia il professor Galimberti con una lezione sui ludi saeculares, che non hanno strettamente a che vedere con il Giubileo – siamo in epoca romana – ma celebrano il passaggio di secolo. È interessante valutare quali siano state le influenze di questi festeggiamenti.

Si passa poi alla storia della letteratura cristiana antica, scoprendo come nasce la traduzione latina del termine Giubileo – dall’ebraico «jobel» – in iubilaeum, giubilo, gioia. Arriveremo poi all’età medievale con l’istituzione del primo Giubileo della storia, nel 1300 con Bonifacio VIII. Con lo storico delle religioni proveremo a declinare questo genere di manifestazione in altre religioni non cristiane.

Io mi occuperò di trattare il Giubileo del 1950, il primo Giubileo che ha visto l’impiego dei media di comunicazione moderni: la radio, il cinema e la televisione. Poi tratteremo di storia dell’arte e concluderemo con la contemporaneità parlando del Giubileo del Duemila che per alcuni dei nostri studenti che non l’hanno visto è davvero storia, per noi è ancora cronaca.

Quello del 2025 è il primo Giubileo veramente mediatico dell’era moderna?

Negli ultimi anni è stato creato il Dicastero della Comunicazione che con Papa Francesco ha vissuto una rivoluzione in termini di sviluppo. La Chiesa è certamente sempre stata attenta alla comunicazione, ma negli ultimi anni il Vaticano ha integrato i linguaggi e gli strumenti dei nuovi media in modo straordinario, riuscendo proprio con il Giubileo del 2025 a mettere insieme tradizione e innovazione, per arrivare anche – e soprattutto – ai più giovani.

Sarà possibile ascoltare le lezioni come uditori senza essere studenti?

Certo, l’Università non deve essere una monade, ma è parte integrante della Città ed è bello che tutti possano avvicinarcisi!

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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