«In Piazza con Noi» a Nave per la Festa dell’agricoltura di montagna
È stata la prima vera giornata d’autunno, dopo giornate di caldo anomalo, a fare da sfondo alla puntata di «In Piazza con Noi» andata in onda su Teletutto da Nave, in piazza Maria Ausiliatrice. L’aria più fresca e i colori che cominciano a cambiare hanno accompagnato la prima Festa dell’agricoltura di montagna nella Valle del Garza, un evento che ha unito tradizione, comunità e prospettive future.
La manifestazione, organizzata da Coldiretti Brescia con i Comuni di Nave, Bovezzo e Caino e la Comunità montana, sabato ha registrato un’affluenza di quasi quattromila persone. In 420 hanno preso parte al grande spiedo collettivo della domenica.
Contesto e istituzioni
«Quello della montagna è un territorio straordinario, e queste giornate sono state altrettanto straordinarie», ha commentato Laura Facchetti, presidente di Coldiretti Brescia.
Per Ettore Prandini, presidente nazionale di Coldiretti, «l’agricoltura di montagna è fondamentale per la tenuta economica, sociale e ambientale del Paese». Tuttavia, ha aggiunto, «negli ultimi anni le istituzioni hanno mostrato disattenzione, non assicurando servizi come banda larga o connessioni adeguate, utili a garantire pari opportunità a chi vive lontano dalle città».

Anche Gianfranco Comincioli, presidente di Coldiretti Lombardia, ha ricordato che «servono ricerca e sperimentazione per far fronte alle calamità naturali e ai cambiamenti climatici».
Dalla Regione l’assessore all’Ambiente Giorgio Maione ha annunciato nuovi investimenti: «Quest’anno 17 milioni di euro, altri 60 previsti per il prossimo biennio. Ma dobbiamo integrare agricoltura, turismo, filiera bosco-legno e difesa del suolo».
Il sindaco di Nave Matteo Franzoni ha espresso l’orgoglio della comunità: «A pochi chilometri dalla città abbiamo oltre duemila ettari di boschi e una grande vitalità agricola. Questa festa è nata grazie all’impegno di decine di volontari e alla collaborazione con i Comuni di Caino e Bovezzo».
Testimonianze dal territorio
Nel corso della mattinata è intervenuto anche Ennio Zani, presidente di Bcc Brescia, che ha richiamato le radici e la missione del credito cooperativo: «Le Bcc nascono dalle casse rurali artigiane con contadini e artigiani, un mondo a cui siamo ancora profondamente legati».
Andrea Romano della Via dell’Ape, apicoltore da 25 anni, ha spiegato le difficoltà causate da acari e cambiamenti climatici, mentre Stefano Bresciani dell’azienda Terraluna ha presentato l’allevamento di chiocciole come esempio di sostenibilità lenta; Massimo Ceresoli della Castagnotta ha raccontato il recupero dei pascoli in alta Valtrompia, e Stefania Reali di Cosa tiene accese le stelle ha parlato dei fiori commestibili e delle erbe officinali che lei e il marito raccolgono nell’azienda di Bovegno.
Quale rotta per il futuro

«In Valcamonica e Valtrompia c’è voglia di fare agricoltura - ha detto Simone Scalvinoni di Coldiretti Valcamonica - ma servono incentivi e aiuti per i giovani».
Per Massimo Ottelli, presidente della Comunità montana Valtrompia, «questa festa è la dimostrazione che si può fare agricoltura anche in montagna», e Gionatan Bonomelli, alla guida dell’Associazione Consorzi forestali della Lombardia, ha ricordato l’impegno dei consorzi forestali, «una rete di gestione e lavoro con quasi 500 persone impiegate in Lombardia».
Presente anche la deputata Cristina Almici, della Commissione Agricoltura: «Con la nuova legge riconosciamo l’agricoltura di montagna come eroica e destiniamo 200 milioni di euro per gli anni 2025-2027 per trattenere i giovani sul territorio». Infine Fausto Minelli ha parlato della mostra fotografica. In chiusura Prandini ha tracciato il rotta: «Serve uno scatto d’orgoglio da parte delle istituzioni europee».
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