Cultura

Il rapper Bresh a «Bresha», un'onda di oro blu tra intimità e sociale

Andrea Brasi, 26 anni, sarà protagonista della tappa di sabato 10 settembre all'Epicentro music festival in Castello a Brescia
Il rapper Bresh, vero nome Andrea Brasi
Il rapper Bresh, vero nome Andrea Brasi
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«Andrea cantava, cantava, cantava…senza nessuno che lo ascoltava». È il ritornello di «Andrea», brano autobiografico del rapper Andrea Brasi, in arte Bresh. Quella che è poi la storia del cantante di 26 anni, di una passione e di un viaggio in salita, tra fatica e voglia di fare, senza rinunciare al proprio io.

Bresh ha 26 anni ed è originario di Bogliasco, vicino a Genova. Una carriera iniziata a 16 anni con diversi mixtape, collaborazioni, esperienze, sperimentazioni; nel 2020 arriva il primo disco da solista, «Che io mi aiuti», a cui segue la special edition «Che io ci aiuti». Il legame con la città natale è un tema ricorrente in «Oro blu», il suo ultimo album, uscito il 4 marzo e disco d'oro. Una raccolta di brani in cui «l'oro blu rappresenta l'acqua, che è sicuramente il mio elemento: il mare fa parte di me».

Lo abbiamo intervistato a pochi giorni dalla sua tappa all'Epicentro music festival, organizzato da Cipiesse, Sinapsi, We Love Castello, Studenti Per Brescia, volontari di Babilonia e alcune associazioni universitarie e studentesche della città. Appuntamento sabato 10 settembre alle 18.30 in Castello: «Bresh a Bresha», come ironizza il cantante i social.

Quella di sabato sarà l’ultima tappa del tour estivo di «Oro blu». Come ti senti?

Sono molto contento di arrivare a suonare a Brescia, torno in Lombardia dopo il live di Cremona e quello al Nameless che è stato uno dei live più belli che ho fatto fino ad ora, grazie al calore del pubblico che mi è piombato addosso come poche altre volte prima. Questo mi fa dire che qualcosa delle sessioni in studio ha funzionato bene.

Dopo l’uscita del tuo primo album è arrivato il Covid. Un periodo che ti ha limitato ma fatto crescere artisticamente. Da qui nasce «Oro blu» e il tour: cosa ha significato per te?

Ho aspettato tanto di poter fare un tour del genere. Quando sono uscito con il primo disco «Che io mi aiuti», poco dopo è esplosa la pandemia e i live che ho potuto poi fare l'estate scorsa prevedevano al massimo mille persone causa restrizioni. Ora cantare live è un'altra cosa, è cambiato tutto, e il contatto con il pubblico si può finalmente sentire.

Perché questo legame profondo con l’acqua, l'«Oro Blu» appunto?

Il titolo arriva dal 2020 quando è stata quotata l'acqua in borsa, diventando «L 'oro blu», una metafora che era stata utilizzata anche per il petrolio, come «L’oro nero». Volevo fotografare questo momento, in cui anche il necessario aveva un prezzo, e poi scendere nell'intimità personale, nella voglia di riscoprirsi. Sia una parte sociale di cronaca, sia una parte interiore che si uniscono.

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