Cultura

Dall'alba a notte fonda, oggi è il gran giorno della Festa dell'Opera: il programma

Dopo l'anteprima di ieri, questa mattina alle 5.30 alla Torre Mirabella «Arie di luce» ha aperto la kermesse
NEL VIVO DELLA FESTA DELL'OPERA
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Ieri l’anteprima, oggi il grande party diffuso con la Festa dell’Opera 2023, che quest’anno aumenta appuntamenti, artisti e collaborazioni per celebrare il melodramma come si deve nell’anno di Capitale della Cultura.

Oggi la vera e propria Festa dell’Opera è partita all’alba per concludersi quasi a notte fonda, di nuovo in due luoghi iconici del centro città. Nel mezzo, numerosissimi appuntamenti invaderanno strade, siti pubblici e privati (anche poco noti, come Palazzo Averoldi, la Sala del Moretto del Circolo al Teatro e la chiesa di San Cristo) facendo avvicinare il pubblico in maniera più o meno casuale. Per esempio con i microconcerti dal terrazzo del Teatro Grande, con la lirica in filodiffusione nelle stazioni della metropolitana oppure incrociando per caso l’Opera Car, l’autovettura ufficiale della Festa che si sposterà tra centro e periferia portando musica ovunque a tutte le ore.

La levataccia non ha spaventato bresciane e bresciani: in più di duecento hanno puntato la sveglia prima dell’alba per godere del primo appuntamento della Festa dell’Opera. «Arie di luce» era prevista allo scoccare delle 5.30 nei pressi della Torre Mirabella in Castello. «È andata benissimo», confermano dall’organizzazione. «C’erano più di 200 persone, tutte entusiaste. La Torre Mirabella ha offerto una scenografia naturale incredibile».

  • Le «Arie di luce» aprono la Festa dell'Opera
    Le «Arie di luce» aprono la Festa dell'Opera
  • Le «Arie di luce» aprono la Festa dell'Opera
    Le «Arie di luce» aprono la Festa dell'Opera
  • Le «Arie di luce» aprono la Festa dell'Opera
    Le «Arie di luce» aprono la Festa dell'Opera
  • Le «Arie di luce» aprono la Festa dell'Opera
    Le «Arie di luce» aprono la Festa dell'Opera
  • Le «Arie di luce» aprono la Festa dell'Opera
    Le «Arie di luce» aprono la Festa dell'Opera
  • Le «Arie di luce» aprono la Festa dell'Opera
    Le «Arie di luce» aprono la Festa dell'Opera
  • Le «Arie di luce» aprono la Festa dell'Opera
    Le «Arie di luce» aprono la Festa dell'Opera
  • Le «Arie di luce» aprono la Festa dell'Opera
    Le «Arie di luce» aprono la Festa dell'Opera

Dal Castello si è poi scesi giù, in centro storico: è qui che oggi si susseguiranno numerosissimi eventi operistici aperti a tutti, un po’ all’aperto e un po’ in luoghi magici (spesso chiusi alla cittadinanza). Patrizia Bernelich, vista ieri sera all’anteprima a dirigere i «Carmina Burana» davanti al Palazzo di Giustizia, dirigeva per esempio le «Voci verdiane» in Broletto: la performance artistica in più repliche (la coda fuori dall’ingresso era lunghissima) ha visto il Coro Lirico Ponchielli Vertova esibirsi in diverse arie del compositore di Busseto nella deliziosa cornice degli uffici della Provincia di Brescia, al primo piano del palazzo. Il «Coro dei gitani» dal Trovatore accoglieva i gruppi di pubblico raccolto, per proseguire con diversi brani verdiani senza quasi fermarsi fino alle 12.30.

  • La Festa dell'Opera in Broletto
    La Festa dell'Opera in Broletto
  • La Festa dell'Opera in Broletto
    La Festa dell'Opera in Broletto
  • La Festa dell'Opera in Broletto
    La Festa dell'Opera in Broletto
  • La Festa dell'Opera in Broletto
    La Festa dell'Opera in Broletto
  • La Festa dell'Opera in Broletto
    La Festa dell'Opera in Broletto
  • La Festa dell'Opera in Broletto
    La Festa dell'Opera in Broletto
  • La Festa dell'Opera in Broletto
    La Festa dell'Opera in Broletto
  • La Festa dell'Opera in Broletto
    La Festa dell'Opera in Broletto
  • La Festa dell'Opera in Broletto
    La Festa dell'Opera in Broletto

Nel frattempo al Teatro Grande era in corso una delle repliche dell’opera a tema ecologico per adulti e bambini «Acquaprofonda»: il lavoro del maestro Giovanni Sollima su libretto di Giancarlo De Cataldo è un’opera contemporanea dolce e incisiva che parla di inquinamento e rispetto del mondo animale (acquatico, ma non solo). In platea, alla prima delle repliche, qualche bambino esprimeva paura per la grande balena ruvida sul palco; paura smorzata dai capelli blu della protagonista Serena, ma anche dall’innegabile tenerezza di molte delle arie interpretate dall’Orchestra 1813 e da certe scene proprio buffe (e scenograficamente a regola d’arte).

  • Festa dell'Opera, «Acquaprofonda» al Teatro Grande
    Festa dell'Opera, «Acquaprofonda» al Teatro Grande
  • Festa dell'Opera, «Acquaprofonda» al Teatro Grande
    Festa dell'Opera, «Acquaprofonda» al Teatro Grande
  • Festa dell'Opera, «Acquaprofonda» al Teatro Grande
    Festa dell'Opera, «Acquaprofonda» al Teatro Grande
  • Festa dell'Opera, «Acquaprofonda» al Teatro Grande
    Festa dell'Opera, «Acquaprofonda» al Teatro Grande
  • Festa dell'Opera, «Acquaprofonda» al Teatro Grande
    Festa dell'Opera, «Acquaprofonda» al Teatro Grande
  • Festa dell'Opera, «Acquaprofonda» al Teatro Grande
    Festa dell'Opera, «Acquaprofonda» al Teatro Grande
  • Festa dell'Opera, «Acquaprofonda» al Teatro Grande
    Festa dell'Opera, «Acquaprofonda» al Teatro Grande
  • Festa dell'Opera, «Acquaprofonda» al Teatro Grande
    Festa dell'Opera, «Acquaprofonda» al Teatro Grande

Tra i luoghi della musica bresciana per eccellenza, anche il Conservatorio Luca Marenzio ha ospitato qualche evento. Come «Amor ch’a nullo amato» nel Salone Pietro da Cemmo. La platea (piena) ha potuto ascoltare le voci di Valentina Corò, Alessandro Goldoni, Filippo Quarti e Bryan Sala su pianoforte di Andrea Dindo e violoncello di Sara Airoldi, che hanno ben interpretato il tema di quest’edizione della Festa dell’Opera: «Opera e Letteratura».

Il pomeriggio della Festa dell’Opera si è aperto con l’esibizione di Silvia Spessot ed Erika Tanaka in «Tanto amor segreto» di Puccini, su vibrafono del giovanissimo Filippo Pelucchi Gogna. Anche qui gli ingressi erano contingentati e spalmati ogni 15 minuti per permettere alle persone di godere di un’esibizione intima e preziosa in una delle stanze più affascinanti della città, la Sala Cinese di Palazzo Averoldi I’m via Moretto.

Forse ancora più affascinante è lo spazio che ha ospitato uno dei momenti più attesi del pomeriggio. «Tornami a vagheggiar» è il titolo della versione lirica per due chitarre  e voci con arie dall’Alcina di Händel proposta in uno dei luoghi (oggettivamente) più belli di Brescia: la Sala delle Dame del Circolo al Teatro in via Dante, con l’elegantissimo affresco attribuito al Moretto.

Qui le voci di Patricia Fodor, Lorène Quinodoz e Lara Morgher (e le dita pizzicanti di Stefano Festa e Mauro Vanzani) hanno risuonato forti e leggiadre tra le mura, incantando spettatrici e spettatori fino alle 18, con esibizioni per piccoli gruppi.

Tutto pieno anche il Teatro San Carlino: alle 16 era previsto «Viaggio in una notte stellata», concerto-spettacolo che ha registrato presto il soldout.

Alle 16.15 in piazza Loggia, invece, dopo la Banda Giovanile Isidoro Capitanio diretta da Marina Maccabiani c’era un marea di biciclette pronte a partire. Erano quelle di Opera Bike, l’evento che ha portato in giro per il centro storico bici e cantanti d’opera, in un tandem lirico e turistico.

La Festa prosegue quindi per tutto il pomeriggio e per tutta la sera. I ristoranti proporranno menu e i piatti dedicati, e il Caffè del Teatro Grande Berlucchi resterà aperto in occasione del party della lirica, accogliendo visitatori e visitatrici dalle 10 alle 20. Il programma completo su www.festadellopera.it

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