Cultura

Coronavirus, Tokyo trema: «I prossimi saremo noi»

Dopo lo spostamento delle Olimpiadi le autorità locali e gli esperti analizzano i numeri e i tragitti dei contagi: lockdown vicino?
Un supermercato a Tokyo
Un supermercato a Tokyo
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Il Coronavirus si fa sempre più largo nella terra del Sol Levante. E mentre le Olimpiadi di Tokyo sono slittate in avanti di un anno, secondo le autorità giapponesi, mercoledì s’è registrato un picco di contagi. Quarantuno i nuovi casi, più del doppio del massimo dato precedentemente registrato.

Il governatore di Tokyo Yuriko Koike ha tenuto una conferenza stampa speciale, invitando i cittadini della metropoli a limitarsi alle uscite di casa essenziali, in vista del prossimo week-end. Al momento, la restrizione è su base volontaria. Ma, mentre sempre più città del resto del mondo vivono in stato di lockdown, i cittadini di Tokyo si chiedono se, presto, non toccherà pure a loro. 

Le autorità della città hanno confermato la presenza di 200 casi, 41 dei quali emersi in un unico giorno.

Il dottor Norio Ohmagari, direttore del Centro di prevenzione e del controllo delle malattie, afferma che l’impennata statistica non è l’unica circostanza allarmante. A preoccuparlo, pure il fatto che per almeno 10 casi le autorità non siano in grado di ricostruire il «tragitto» dell’infezione. La ricostruzione dei vari passaggi può favorire la prevenzione; qualora invece il processo non fosse possibile, lo spandersi del virus sarebbe meno controllabile. E il numero di contagi - secondo gli esperti - potrebbe crescere vertiginosamente.

In questo periodo dell’anno, Tokyo è tradizionalmente al centro di un massivo afflusso di persone. Specie di giovani, che raggiungono la capitale per prendere servizio in un nuovo posto di lavoro o per iniziare la scuola. 

Il governatore Koike teme - come per altro il resto del mondo - che il virus si propaghi per mezzo di uomini e donne asintomatici. E si sta rivolgendo alle scuole, affinché ritardino l’iniizo del nuovo anno scolastico. Anche a Tokyo, sempre per bocca del governatore, si inizia a caldeggiare il lavoro da casa e si chiede di non uscire la sera: «È un momento cruciale per la nostra città, chiedo ai cittadini di rendersi conto della gravità della situazione». Pure per la capitale del Sol Levante potrebbero essere prese misure estreme. Quando? Forse già lunedì, qualora il numero dei contagi crescesse ulteriormente.

Il dottor Kazuhiro Tateda, esperto di malattie infettive, prevede che Tokyo possa presto vivere una realtà simile a quella dell’Italia e della Francia. La capitale, a sua detta, si trova in una situazione estremamente pericolosa. 

 

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