Il gran finale di «Downton Abbey» al Moretto con una serata swing
L’attesa è (quasi) finita. Tre anni dopo l’ultima volta, «Downton Abbey» si prepara finalmente a fare il suo ritorno nelle sale italiane, con un gran finale che vuole porre il sigillo conclusivo sulla saga che ha ridefinito il racconto in costume per il pubblico televisivo e cinematografico. In vista dell’uscita ufficiale prevista per giovedì 11 settembre, i fan più appassionati si sono dati appuntamento martedì 9 settembre al Cinema Moretto di Brescia (parte del circuito Il Regno del Cinema), dove è stata organizzata una serata speciale culminata con l’anteprima del film in versione originale inglese per ritrovare in anticipo l’eleganza, i conflitti e i volti che hanno reso immortale la storia della famiglia Crawley.
La serie
Nata nel 2010 dalla penna di Julian Fellowes, «Downton Abbey» è una delle serie britanniche più amate e riconosciute a livello internazionale, capace di raccontare con straordinaria eleganza l’evoluzione storica, culturale e sociale dell’Inghilterra a cavallo tra due secoli. Al centro, la vita quotidiana della famiglia Crawley e della servitù che lavora nella grande tenuta di campagna nello Yorkshire, una micro-società che riflette su scala ridotta i grandi mutamenti della storia: dalla tragedia del Titanic alla Prima Guerra Mondiale, dalla pandemia di influenza spagnola all’emergere dei primi movimenti femminili, fino all’inizio dell’età moderna.
I film
Dopo sei stagioni televisive e 15 Emmy Awards, la saga è approdata al cinema con due film che hanno esteso e arricchito la narrazione: nel primo, uscito nel 2019, la tenuta si è preparata a ricevere la visita ufficiale del re Giorgio V e della regina Mary, evento che innesca rivalità, manovre politiche e tensioni tra il piano nobile e quello del servizio; nel secondo, sottotitolato Una nuova era (2022), la trama si è sdoppiata tra il sud della Francia, dove la Contessa Madre ha ricevuto un’eredità inaspettata, e Downton Abbey, dove una troupe cinematografica invade la tenuta con luci, attori e problemi tecnici legati al passaggio dal muto al sonoro.
La fine della saga
«Downton Abbey – Il Gran Finale» riprende la storia nei primi anni Trenta, all’indomani degli eventi del secondo film, e segna la conclusione ufficiale della saga. Al centro della scena torna Lady Mary, ormai pienamente responsabile della gestione della tenuta e figura guida della famiglia, alle prese con una crisi personale che assume risonanza pubblica: il suo divorzio finisce sui giornali, minacciando di gettare ombre sull’intera reputazione dei Crawley. Attorno a lei ritroviamo gli interpreti storici della saga, da Hugh Bonneville e Elizabeth McGovern a Michelle Dockery, Laura Carmichael, Jim Carter, Penelope Wilton, Imelda Staunton e molti altri, in un cast corale che ha fatto la fortuna della serie.
Accanto a loro si segnalano ritorni importanti, come quello di Paul Giamatti nei panni dello zio Harold Levinson, e nuovi ingressi tra cui Joely Richardson, Alessandro Nivola e Dominic West, che danno nuova linfa e complessità alla narrazione. Sullo sfondo, una società in rapido mutamento, le prime avvisaglie della crisi economica e il lento tramonto dell’ordine aristocratico: Il Gran Finale chiude il cerchio della saga con il consueto equilibrio tra intimità e grande storia, emozione e misura, lasciando spazio a riflessioni sul tempo che passa e sul valore della memoria.
La serata
Per l’occasione, il Cinema Moretto ha organizzato una serata speciale intitolata Swing & Starlight, pensata per accompagnare il pubblico all’anteprima delle 21.30 con un’atmosfera ispirata agli anni Trenta. Già dalle 19, la piazzetta Sant’Alessandro si è animata con un Dj set swing a cura di Big Mama e una sessione di social dance firmata WHAM ASD APS, tra passi di Shag, Balboa, Lindy Hop e Charleston. Alle 20, il concerto dal vivo di Sam Ghezzi & The Roaring Cats ha trasformato lo spazio urbano in una piccola ballroom all’aperto, con brani di hot jazz in stile anni ’30-’40.

All’interno del foyer del cinema boutique è stata allestita inoltre anche una postazione fotografica vintage, curata dal fotografo Alberto Mancini, dove è stato possibile farsi scattare ritratti in stile retrò, in perfetta sintonia con l’eleganza visiva del film. Un insieme di attività pensate non solo per i fan più affezionati della saga, ma anche per i curiosi: più di uno spettatore ci ha raccontato di essersi imbattuto per caso nella serata, di essersi fermato per la musica live e di aver poi voluto scoprire di più sulla proiezione. Un esempio riuscito di trade marketing, capace di trasformare un’anteprima in un vero e proprio evento urbano ed esaltare le caratteristiche di un franchise che si prepara a dire addio ai suoi fan, dopo essere diventato sinonimo di qualità ed essersi affermato come uno dei prodotti televisivi più rilevanti degli ultimi quindici anni, contribuendo a ridefinire l’idea stessa di serialità d’autore.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

@I bresciani siamo noi
Brescia la forte, Brescia la ferrea: volti, persone e storie nella Leonessa d’Italia.