Rovato celebra l’arte di Gerolamo Calca: in municipio sue opere

Daniele Piacentini
I dipinti e disegni diventano patrimonio collettivo: potranno essere ammirati da chiunque in sala Giunta
Le opere di Calca nella sala Giunta
Le opere di Calca nella sala Giunta
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Il palazzo municipale di Rovato sempre più casa dell’arte. L’edificio di via Lamarmora 7 ospita ora, nella sala della Giunta, opere di uno degli artisti più noti della capitale della Franciacorta, il pittore Gerolamo Calca (1878-1957). Motori dell’iniziativa sono Angela Maria Zucchetti e un altro artista rovatese, stavolta della contemporaneità, Beppe Bonetti, che con la sua metarazionalità gira il mondo ormai da diversi decenni.

Le radici, però, non si dimenticano, tanto che lo stesso Bonetti – coadiuvato da un altro artista locale, Sergio Piva – ha consegnato al vicesindaco Simone Agnelli una serie di opere del Calca, in modo che possano essere viste e apprezzate sia dagli appassionati d’arte sia dai cittadini, richiamati in municipio dalla necessità di una pratica, un’informazione o un documento. Una mezza dozzina di dipinti – oltre a due serie di disegni – campeggiano ora al primo piano. Spiccano tra i lavori esposti in forma permanente, in particolare, due quadri, «Fanciulli e allegoria dell’estate» e «Giovane donna», che Bonetti e Zucchetti hanno dato in comodato d’uso al Comune in modo che diventino patrimonio collettivo.

Scrigno di tesori

Bonetti e il Comune hanno anche realizzato una sorta di summa del lavoro di Calca, «Opere», uscito per la Compagnia della Stampa: 200 pagine con la catalogazione completa dell’arte del pittore ottocentesco, tra scritti e immagini di vita e di lavoro di Calca, interamente digitalizzato e quindi a disposizione di tutti con pochi semplici click, attraverso il sito www.comune.rovato.bs.it. I quadri di Calca non sono tuttavia l’unica gemma del palazzo municipale, che accoglie anche i ritratti del conte Eugenio Martinengo e della contessa Pelizzari Sbardolini, oltre a quelli di alcuni sindaci del passato. Non solo: gessi e scultura (in particolare quella di Francesco Pezzoli) hanno trovato spazio in un’altra sala, restaurata ad hoc in modo da potere ospitare una gipsoteca.

Museo diffuso

L’obiettivo finale è creare un piccolo ma denso museo diffuso, che dialoghi con il futuro Museo «Città di Rovato», la cui apertura è attesa a fine 2025 nella Cittadella della Cultura in fase di ultimazione sul sedime dell’ex cinema di corso Bonomelli. Qui, sotto la regia della scuola Ricchino e della biblioteca Cantù, troverà spazio l’Archivio cittadino e un altro spazio espositivo permanente, dedicato al saper fare artigiano in rapporto con materiali come ferro, legno, pietra e altro ancora, oltre ad altre forme di arte «pratica» come i grandi orologi da torre frutto della storica officina locale dei Frassoni.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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