Tra eros e surrealismo, in Cavallerizza le mostre di Brass e Skoglund
Sfida tra opposti: l’erotismo godereccio di Tinto Brass e le allucinazioni della staged photography di Sandy Skoglund
Due modi d’intendere la fantasia e la materia che più lontani non si potrebbe: la corporeità nelle scene dei film di Tinto Brass; l’astrazione negli scenari alieni della fotografa Sandy Skoglund. Amore senza cerebralismi, spesso allegro, sempre vitalistico; e Psiche che genera un concettuale teatro dell’assurdo sono infatti le chiavi ideologiche delle mostre «Tanto di Tinto. L’erotismo secondo Tinto Brass», curata da Renato Corsini con Caterina Varzi, moglie del regista e curatrice del suo archi
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