Cultura

Paci Contemporary: grandi firme in mostra per il compleanno numero «Twenty»

Francesco Fredi
Domani in Borgo Wührer ci sarà l’inaugurazione della collettiva che racconta un ventennio di attività
Leni Riefenstahl in costume sulla neve - Howard Greenberg Gallery
Leni Riefenstahl in costume sulla neve - Howard Greenberg Gallery
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Una passerella delle grandi firme «di casa» per una foto-ricordo collettiva di vent’anni d’attività galleristica a Brescia. Con l’aggiunta di due immagini anteprima dell’appuntamento a ottobre con le foto di Martin Munkacsi, colui che con le sue foto ispirò due big come Henri Cartier-Bresson e Richard Avedon. È il senso di «Twenty», mostra che s’inaugura domani alle 18.30 alla Paci Contemporary in Borgo Wuhrer 53, per proseguire poi fino al 30 settembre (dal lunedì al venerdì ore 10-13.30 e 14.30-19; il sabato ore 11-13 e 14.30-18.30).

Il «Twenty» del titolo cita gli anni trascorsi da quando Giampaolo Paci e la moglie Monica Banfi aprirono la prima sede in via Cattaneo 20/b: «Ai primi d’ottobre 2004, dopo la ristrutturazione d’una trentina di metri quadri – ricorda Paci – la prima mostra: arte astratta con opere di Afro, Vedova e Santomaso». Dal 2009 al 2018 la Contemporary operò invece in via Trieste 48. Dal 15 dicembre 2018 è invece attiva la sede a Borgo Wuhrer.

Ri-allestimento

«Twenty» propone lo speciale ri-allestimento degli 800 metri quadri della bomboniera (tra fregi e soffitti decorati, scala marmorea verso il soppalco) che ospiterà «gli artisti internazionali del XX secolo che figurano nella nostra collezione». In oltre 150 stampe si va da Sandy Skoglund con le Still Life del 1979, il più recente lavoro «Winter» e l’iconica «Early Morning» del 1980: un fluttuare aereo di pesci rossi in una stanza azzurra nel cui letto si svegliano una madre e un bimbo. Ma c’è spazio anche per la memoria dell’olandese Erwin Olaf. E una sala è sul «brazilian power», con scatti di Mario Cravo Neto e Miguel Rio Bravo. E in un’altra i lavori di Duane Michals, Ralph Gibson, Leslie Krims, Arthur Tress, Jerry Uelsmann.

Di un maestro del fashion&glamour, Horst P. Horst, c’è la serie finita su varie copertine di Vogue. Mentre di Douglas Kirkland – che in un set diventato famoso immortalò la Monroe giocosa&maliziosa fra le lenzuola – sono esposti scatti della storica «Notte con Marilyn» e ritratti di altre star, fra cui la Brigitte Bardot che campeggia nella locandina della mostra. E ancora, ritratti di Phil Borges, le «foto-sculture» di Michal Macku e i volti manipolati di Nancy Burson. Per finire con le surreali scene di decadenza&natura di Lori Nix e le composizioni di Eric Rondepierre che rivisitano frame di film muti. E, per l’arte multimediale i light box di Nicola Evangelisti.

Un caleidoscopio di fotografie che dà misura dell’impegno produttivo ventennale della Paci Contemporary. Ma la chicca saranno due stampe dell’importante mostra, nel prossimo ottobre, sull’ungherese Martin Munkacsi (1896-1963), che, con la foto dei ragazzi neri che corrono verso la schiuma della riva del lago Tanganika, spinse Henri Cartier-Bresson all’arte dell’obiettivo, così come più avanti lo fece con Richard Avedon che mise per iscritto «Siamo tutti figli di Munkacsi».

Autori e collezionisti

Giampaolo Paci ha puntato sulla foto d’autore e il mercato del collezionismo: «Dei nostri artisti – sottolinea – siamo esclusivisti: mondiali come per la Skoglund; in Italia e parte d’Europa come per Olaf, Kirkland e altri».

Del resto la Paci Contemporary partecipa alle più importanti foto-fiere: dal 25 al 28 aprile avrà uno stand all’Aipad Photo Fair di New York e per il gallerista sarà l’occasione per pescare altre stampe presso l’ente che ha l’Archivio Munkacsi. Le aggiungerà alla trentina già in casa per l’appuntamento bresciano in collaborazione con Howard Greenberg Gallery di New York e Estate Martin Munkacsi: «Sarà una mostra galattica» preannuncia entusiasta.

Una mini anteprima figura già in «Twenty»: lo scatto del 1931 che ritrae Leni Riefenstahl (fotografa, e regista del Reich per il cui conto nel 1934 firmò il film di propaganda nazista «Il trionfo della volontà») mentre scia sulla neve in costume da bagno. E «Bathing Beauties - Berlino» del 1929 che ritrae alcune bagnanti col parasole. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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