L’«Incoronazione della Vergine» del Moretto torna a splendere: restauro completato

Sara Polotti
Il grande olio su tavola si trova nella chiesa dei Santi Nazaro e Celso: lavori finanziati con il ricavato delle opere all’asta della mostra «Dalla fabbrica all’arte»
L'opera del Moretto torna a splendere
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L’«Incoronazione della Vergine con i Santi Michele Arcangelo, Giuseppe, Francesco e Nicola» del Moretto è tornata a splendere: il restauro del grande olio su tavola che si trova nella chiesa dei Santi Nazaro e Celso in corso Matteotti si è concluso nei giorni scorsi, dopo un lavoro durato circa due mesi. In realtà la pala non è mai stata spostata: la Sovrintendenza ha deciso di lavorare in loco per ovviare ai problemi che solitamente le grandi tavole portano con sé.

Il restauratore è Antonio Zaccaria. Il suo lavoro ha riguardato principalmente la parte frontale, restituendo qualità estetica e fruibilità completa a un’opera che aveva perso leggibilità. Ma anche il retro ha il suo valore. «Un ponteggio profondo 7 metri ha permesso di fare avanzare la tavola verificando lo stato di conservazione, scoprendo anche la fine carpenteria che la tiene sollevata. Si tratta di sette tavole con incastri a coda di rondine e ci sono ancora le barbe di lavorazione: sembrano appena uscite dalla falegnameria, è rarissimo», svela l’esperto.

La presentazione del resaturo - © www.giornaledibrescia.it
La presentazione del resaturo - © www.giornaledibrescia.it

Il quadro fu commissionato dalla famiglia Soccini ad Alessandro Bonvicino detto il Moretto per l’antica chiesa di San Nazaro (non quella in cui si trova oggi, settecentesca), in dialogo nientemeno che con il Polittico Averoldi di Tiziano. «Si trovò quindi a duellare con un gigante», dice lo storico dell’arte Davide Dotti, per sottolineare la qualità dell’opera morettiana. Dotti è la persona che ha curato la mostra «Dalla fabbrica all’arte», esposizione di opere contemporanee tenutasi a novembre al Museo Diocesano che c’entra con il restauro perché ha concretamente permesso i lavori. I restauri sono stati infatti finanziati con il ricavato dell’asta delle opere presentate nella mostra (promossa, come i restauri, da Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia).

Oltre al restauro concreto (che ha reso i colori molto più luminosi e le linee decisamente più leggibili), l’opera del Moretto è stata indagata anche tramite diagnosi profonde, multispettrali. Queste sono state affidate a Vincenzo Gheroldi e hanno permesso di raccogliere informazioni rispetto a restauri precedenti o altri elementi utili alla pulitura. «Gli ultravioletti vanno davvero a fondo», spiega Gheroldi, «e mostrano tracce e colori, rifacimenti e restauri a seconda della fluorescenza». Mantenerli? Toglierli? Il restauro è anche decidere questi dettagli.

Sabato 25 maggio alle 20.45 il restauratore Zaccaria e il curatore Dotti terranno una conferenza a ingresso libero per presentare al pubblico le operazioni di restauro: è inserita nelle celebrazioni della Festa dei Miracoli e si terrà all’interno della collegiata dei santi Nazaro e Celso in coso Matteotti. Seguirà un concerto organizzato da Barh Consort Brescia.

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